730 senza acconti e rimborsi tutti sul conto corrente. Ecco cosa indicare in dichiarazione

Il contribuente può decidere sia di non versare acconti per il 2024 sia di ricevere il rimborso 730 sul conto
7 mesi fa
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Non versare acconti per il 2024 o ricevere i rimborsi 730 direttamente sul conto corrente. Ai contribuenti che presentano il 730 sono riconosciute anche queste possibilità, infatti se la scelta di non versare gli acconti Irpef era già in essere per gli altri anni, quella di presentare il 730 senza sostituto d’imposta anche laddove c’è un datore di lavoro che potrebbe effettuare i conguagli in busta paga è invece una novità di quest’anno. Novità che riprende una disposizione in essere nel periodo della pandemia.

Durante la quale il legislatore ha pensato bene di non far pensare sul lavoratore eventuali problemi di liquidità dell’azienda. Permettendo al lavoratore di ricevere i rimborsi direttamente dall’Agenzia delle entrate. Sul conto corrente.

Attenzione, la scelta di non versare gli acconti o di ricevere i rimborsi sul conto vanno considerate separatamente. Infatti, se il contribuente sceglie di non versare gli acconti vuol dire che il risultato della dichiarazione è a debito. Ecco perchè ci sarebbe un acconto da versare. La possibilità di ricevere il rimborso sul conto invece è legato alla casistica di un 730 a credito.

I conguagli da 730. Un cenno

I conguagli Irpef che risultano dal 730 possono essere a credito o debito.

A partire dalla retribuzione di competenza del mese di luglio, il sostituto d’imposta:

  • effettua i rimborsi in busta paga se il 730 è a credito;
  • oppure con 730 a debito, trattiene le somme o le rate (se è stata richiesta la rateizzazione), dovute a titolo di saldo e primo acconto relativi all’Irpef, alla cedolare secca, ecc.

Il datore di lavoro esegui i conguagli sulla base del risultato della dichiarazione 730 che l’Agenzia delle entrate mette a sua disposizione. Quando si parla di risultato della dichiarazione si fa riferimento al 730-4.

Dunque, se c’è un datore di lavoro tenuto ad effettuare i conguagli, sia gli accrediti che gli addetti avvengono direttamente in busta paga.

Prima si presenta il 730, prima il datore di lavori riceve il risultato del 730 sulla base del quale effettuare i conguagli.

Bisogna sempre prestare attenzione al diniego 730 con effetti sui rimborsi.

730 senza acconti e rimborsi tutti in busta paga. Ecco cosa indicare in dichiarazione

Fatta tale doverosa premessa, veniamo a quanto detto in premessa ossia alla scelta di: non versare acconti per il 2024 o ricevere i rimborsi 730 direttamente sul conto corrente.

Come detto sono due scelte da considerare separatamente. Nel primo casa abbiamo un 730 a debito. Nel secondo caso un 730 a credito.

La scelta di non versare gli acconti potrebbe far sorgere il dubbio che il flag sulla colonna 1 del rigo F6 comporti che il 730 sia considerato modificato. Con tutte le conseguenze del caso sui controlli sul 730.

Innanzitutto, vediamo come deve essere compilato il 730 se il contribuente non vuole subire ritenute in busta paga a titolo di acconto Irpef.

Come anticipato, il rigo deputato ad accogliere tale scelta è il rigo F6:

questo rigo deve essere compilato se si ritiene di non dover versare o di versare in misura inferiore a quanto calcolato da chi presta assistenza fiscale gli acconti dell’Irpef (colonna 1 o colonna 2), dell’addizionale comunale (colonna 3 o colonna 4) e della cedolare secca (colonna 5 o colonna 6) per l’anno 2024. Questa eventualità può verificarsi ad esempio per effetto di oneri sostenuti o per il venir meno di redditi. Inoltre, se il contribuente chiede di rateizzare il versamento di quanto eventualmente dovuto a saldo per il 2023 deve compilare la colonna 7.

Dovrà essere baratta la colonna 1 se non si vogliono versare acconti. Può essere il caso tipico di chi già sa che nel 2024 non guadagnerà come nel 2023 oppure perchè nel 2024 ha sostenuto o sosterrà spese che gli consentiranno di abbattere il reddito 2024.

A ogni modo, la scelta di non versare acconti non farà scattare i controlli per “730 modificato”.

Infatti, come indicato sul portale della dichiarazione precompilata, la dichiarazione risulta “Accettata” anche se:

  • indichi o modifichi i tuoi dati anagrafici. Risulta “Modificata”, invece, se cambi il Comune del domicilio fiscale in quanto questa variazione potrebbe incidere sugli;
  • importi delle addizionali comunale e regionale dell’Irpef;
  • indichi o modifichi i dati del tuo sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio;
  • indichi o modifichi il codice fiscale del tuo coniuge non fiscalmente a carico;
  • compili il quadro I per la scelta dell’utilizzo in compensazione dell’eventuale credito che risulta dal modello 730;
  • ritieni di non versare o di versare in misura inferiore gli acconti dovuti;
  • ecc.

Dunque, nessuna conseguenza sui controlli.

Rimborsi direttamente sul conto corrente

Capito rimborsi sul conto corrente.

Quest’anno anche chi ha un datore di lavoro tenuto ad effettuare i conguagli, può decidere di vedersela direttamente con il Fisco per rimborsi o trattenute.

In tale caso:

  • nel frontespizio del 730 va indicata la lettera “A” nella casella “730 senza sostituto”;
  • nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”.

Se dalla dichiarazione emerge un credito, il rimborso sarà erogato dall’Agenzia delle entrate. Se, invece, emerge un debito, il pagamento sarà effettuato tramite F24.

Riassumendo…

  • Il contribuente può scegliere di non versare acconti per il 2024 o ricevere i rimborsi 730 direttamente sul conto corrente;
  • se il contribuente sceglie di non versare gli acconti vuol dire che il risultato della dichiarazione è a debito;
  • la scelta di ricevere il rimborso sul conto invece è legato alla casistica di un 730 a credito;
  • in entrambi i casi è necessario compilare specifiche colonne del dichiarativo.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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