Ape Sociale permette l’accesso alla pensione al raggiungimento dei 63 anni e 5 mesi di età. Si tratta di uno scivolo verso la pensione di vecchiaia riconosciuto, fra gli altri, a una certa categoria di lavoratori svantaggiati e gravosi. I requisiti anagrafici non sono uguali per tutti, mentre quelli contributivi variano a seconda della condizione in cui ci si trova.
Per caregiver, dipendenti di aziende in crisi, disoccupati e invalidi, bastano 30 anni di contributi. Per i lavoratori gravosi (qui elenco aggiornato) servono almeno 36 anni di contribuzione.
Edili in pensione con 32 anni di contributi
Nell’ambito dei lavori gravosi esisto però delle eccezioni. La legge di bilancio 2022 ha modificato la soglia contributiva per talune categoria abbassandola da 36 a 32 anni. Si tratta dei lavoratori dipendenti o autonomi del settore edile e ceramico ai quali è stata riconosciuta maggiore tutela previdenziale.
La categoria dei lavoratori edili e dei ceramisti, è quindi maggiormente tutelata sotto questo punto di vista. Ciò significa che bastano 32 anni di lavoro (che possono scendere fino a 30 per le donne con figli) per ottenere lo scivolo pensionistico a 63 anni. Quindi con quota 95,5 se si considera la somma dei due requisiti principali. Ma perché questa differenza con gli altri lavoratori gravosi?
Di fatto, Inail e Inps, dopo lunghe fasi di studio basate sulle conseguenze dell’usura del mestiere di lavoratore edile, hanno suggerito al legislatore che 32 anni di esperienza sono sufficienti per andare in pensione con Ape Sociale. Anche perché il lavoro in edilizia è spesso discontinuo, poiché dipendente dalla durata degli appalti e dei cantieri.
Ape Sociale più semplice anche per i ceramisti
A beneficiare di questa agevolazione ci sono anche i ceramisti.
Più specificatamente, non significa che un ceramista o un lavoratore edile debba aver svolto necessariamente questa attività per 32 anni di fila, ma che lo abbia fatto per molto tempo. La normativa specifica che tale mestiere debba essere stato svolto per almeno la metà della carriera lavorativa, così come risultante dall’estratto contributivo Inps. Oppure che il lavoratore abbia ricoperto tale mansione per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci al momento della presentazione della richiesta di Ape Sociale.
Solo in questo caso è riconosciuto il diritto della domanda di pensione anticipata. Diversamente è sempre possibile rientrare nel diritto a patto che i diversi periodi di lavoro svolto, non come edile o ceramista, siano comunque riferiti ad attività gravose. Quindi, ad esempio, aver lavorato negli ultimi dieci anni per metà tempo come magazziniere e poi come muratore dà diritto ad Ape Sociale.
Gli importi
L’importo dell’assegno di Ape Sociale equivale a un anticipo della pensione calcolata a 63 anni, ma solo per 12 mensilità e fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Durante il godimento non spettano accrediti contributivi di alcun tipo. L’importo è variabile e dipende dal montante contributivo. Tuttavia esiste un importo massimo oltre al quale non si può andare. Questa cifra è pari a 1.500 euro mensili anche in presenza di una pensione che sarà maggiore al momento della liquidazione. La cifra è al lordo delle trattenute fiscali e l’importo non è rivalutato, e nemmeno integrabile al trattamento minimo di pensione.
Riassumendo…
- Ape Sociale per lavoratori edili e ceramisti si ottiene con 32 anni di contributi anziché con 36.
- Non è necessario aver svolto per tutta la durata della carriera il lavoro gravoso, ma solo per un certo numero di anni.
- Anche le lavoratrici con figli possono beneficiare di uno sconto fino a due anni sul requisito contributivo.
- L’importo della pensione è pari ad un massimo di 1.500 euro per 12 mesi.