Telelavoro: l’azienda è obbligata a fornire il computer?

L'azienda è obbligata a coprire le spese del PC e altri costi per il telelavoro? Ecco un’analisi normativa e degli accordi rilevanti
5 mesi fa
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Con l’aumento esponenziale del telelavoro negli ultimi anni, è emersa una questione fondamentale: chi è responsabile delle spese relative all’attrezzatura utilizzata dai dipendenti? Questa domanda è particolarmente cruciale quando si tratta di strumenti essenziali come il PC.

Il telelavoro, possiamo dire, che ha preso il sopravvento con la pandemia Covid-19. Negli anni della pandemia, le regole restrittive per contenere il contagio, hanno obbligato le aziende (pubbliche e private) a mettere il lavoratore in smartworkig. Successivamente, anche dopo la fine della pandemia, molte aziende hanno preferito continuare così giovando di un notevole risparmio di casti (mensa aziendale, utenze, ecc.).

Le regole per il telelavoro

Il telelavoro, nonostante molto diffuso, non è regolato da una normativa univoca. Tuttavia, vi sono diverse regole e accordi che stabiliscono le modalità di gestione di questa forma di lavoro, basati su contratti collettivi e individuali.

Uno dei principali riferimenti normativi è l’Accordo interconfederale del 9 giugno 2004. Questo accordo specifica che, nel caso in cui il telelavoro sia svolto regolarmente, il datore di lavoro è tenuto a coprire o compensare le spese direttamente derivanti dall’attività lavorativa. Tra queste spese rientrano in particolare i costi relativi alla comunicazione, che possono includere l’uso di internet, telefono e, naturalmente, il PC.

Le disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) possono fornire ulteriori dettagli riguardo al telelavoro. È fondamentale che le parti coinvolte, ossia datore di lavoro e dipendente, verifichino le clausole specifiche del CCNL applicabile. Questi contratti possono includere norme aggiuntive che precisano le responsabilità economiche relative agli strumenti di lavoro a distanza.

Il contratto individuale tra datore di lavoro e dipendente rappresenta un altro aspetto cruciale nella definizione delle spese legate al telelavoro. Spesso, questi contratti contengono clausole specifiche che disciplinano l’uso e il mantenimento degli strumenti necessari per il lavoro remoto. Tali clausole possono includere accordi dettagliati riguardo alla copertura delle spese per il PC e altre attrezzature.

Trovi qui anche una nostra intervista sui vantaggi dello smartworking.

Telelavoro: l’azienda è obbligata a fornire il computer?

In assenza di specifiche disposizioni contrattuali nel CCNL o nel contratto individuale, l’Accordo interconfederale del 2004 funge da normativa di riferimento. Questo significa che, salvo indicazioni diverse, il datore di lavoro deve coprire le spese direttamente legate all’attività lavorativa svolta da remoto.

Questo include i costi per l’uso del PC e delle comunicazioni necessarie per eseguire le proprie mansioni. L’applicazione pratica di queste normative comporta alcune considerazioni fondamentali:

  • verifica contrattuale: è essenziale che i lavoratori e i datori di lavoro esaminino attentamente i propri contratti collettivi e individuali. Questo aiuta a chiarire eventuali ambiguità e a garantire che entrambe le parti comprendano le loro responsabilità finanziarie;
  • accordo preventivo: idealmente, le aziende dovrebbero stabilire accordi chiari e preventivi con i dipendenti riguardo alla copertura delle spese per il telelavoro. Questo può includere l’acquisto di attrezzature, il rimborso delle spese di manutenzione e le spese di comunicazione;
  • politiche aziendali: le aziende possono sviluppare politiche interne che dettagliano le procedure per il rimborso delle spese legate al telelavoro. Queste politiche dovrebbero essere trasparenti e facilmente accessibili ai dipendenti;
  • rimborsi e compensazioni: quando previsto, i rimborsi dovrebbero essere gestiti in modo tempestivo e accurato, garantendo che i dipendenti non subiscano perdite economiche per il lavoro svolto a distanza.

Riassumendo…

  • il telelavoro rappresenta una modalità di lavoro in continua evoluzione, che richiede adattamenti normativi e contrattuali per garantire la giusta protezione dei diritti dei lavoratori
  • la questione delle spese per il PC e altre attrezzature necessarie è regolata principalmente dall’Accordo interconfederale del 2004, salvo diverse disposizioni nei contratti collettivi o individuali
  • è fondamentale che le aziende e i dipendenti siano ben informati e adottino pratiche contrattuali chiare e trasparenti per gestire efficacemente queste spese
  • in questo modo, si può favorire un ambiente di telelavoro produttivo e giusto per tutte le parti coinvolte.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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