Molti pensionati percepiscono pensioni probabilmente insufficienti per vivere bene. Anche se vengono adeguate annualmente all’inflazione, restano di importo non elevato, e l’aumento del costo della vita le rende sempre meno sufficienti. In termini pratici, il potere d’acquisto di queste prestazioni previdenziali è sempre minore. Ciò che si comprava 5 anni fa con 1.000 euro in un mese, oggi non si compra più.
Eppure le pensioni erogate dall’INPS hanno alcune componenti aggiuntive che servono a renderle più alte per chi, alla luce della sua contribuzione, non riesce a ottenere una pensione elevata.
Pensioni troppo basse? Ecco cosa puoi chiedere all’INPS per aumentarne l’importo
La quattordicesima mensilità per prestazioni pensionistiche al di sotto del doppio del trattamento minimo è una delle maggiorazioni più diffuse. Molti pensionati la riceveranno con il rateo di pensione del mese di luglio. La quattordicesima rientra nel novero delle maggiorazioni sociali, somme aggiuntive erogate ai pensionati con assegni insufficienti per vivere.
Le maggiorazioni, come la famosa integrazione al milione, sono basate su determinati requisiti reddituali del pensionato e quindi non tutti possono beneficiarne. Tuttavia, ci sono soluzioni per far crescere una pensione che molti non sanno di poter utilizzare. Una di queste è la domanda di ricostituzione della pensione. Con questa domanda si possono segnalare all’INPS eventuali elementi che dovrebbero essere considerati nel calcolo della pensione di un contribuente, anche se la pensione è stata liquidata anni prima.
In pratica, si chiede all’INPS di ricalcolare la pensione alla luce delle nuove evidenze sottolineate nella domanda di ricostituzione.
Quando serve intervenire sulla pensione anche se è percepita da anni
In genere, la ricostituzione è uno strumento utilizzato da un pensionato quando subisce un taglio di pensione dovuto a mancate comunicazioni reddituali e cerca di sistemare la situazione.
Richieste particolari da fare all’INPS con la domanda di ricostituzione
Un esempio è l’incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio effettivo svolto successivamente al riconoscimento dello stato di invalidità superiore al 74%, come previsto dalla legge n. 388 del 2000, articolo 80, comma 3. Questa maggiorazione contributiva può essere utile non solo per andare in pensione prima, aumentando i contributi posseduti, ma anche per aumentare l’importo della prestazione.
Come funziona la domanda per aumentare l’importo della pensione
La procedura di ricostituzione della pensione può essere sfruttata anche per la maggiorazione di 2 mesi prevista per ogni anno di lavoro svolto dopo essere diventati invalidi per causa di servizio. Oppure si può chiedere l’aumento dell’anzianità contributiva per i lavoratori esposti all’amianto per un periodo superiore a dieci anni, come previsto dalla legge n. 271 del 1993.
Sempre tramite la ricostituzione, si può chiedere l’incremento della contribuzione in misura pari a 4 mesi per ogni anno di lavoro svolto dopo essere stati riconosciuti non vedenti e ipovedenti. Ciò secondo i dettami della legge n. 113 del 1985, articolo 9, comma 2, o dell’articolo 2 della legge n. 120 del 1991.
Altre richieste particolari da presentare in casi specifici
Tra le possibili richieste che possono passare dalla domanda di ricostituzione, c’è l’incremento dell’anzianità contributiva di 10 anni per le vittime del terrorismo. Oppure la maggiorazione di 4 mesi per figlio, fino a un massimo di 12 mesi, per le lavoratrici che hanno avuto figli e che hanno il primo accredito di contributi dal 1996 in poi.
Infine, in base alla legge n. 247 del 2017, con la ricostituzione è possibile chiedere la maggiorazione contributiva per i lavoratori che hanno prestato attività lavorativa nei reparti di produzione di stabilimenti di fabbricazione di fibre ceramiche refrattarie. In ogni caso, per qualsiasi richiesta, è necessario allegare alla domanda di ricostituzione la documentazione che supporta la richiesta prodotta.