La dichiarazione dei redditi rappresenta un appuntamento annuale cruciale per milioni di contribuenti italiani. Tra i documenti fondamentali per questa procedura, spicca la Certificazione Unica, il documento che attesta i redditi da lavoro percepiti e le relative ritenute effettuate nell’anno d’imposta di riferimento. La Dichiarazione dei Redditi 2024, relativa all’anno d’imposta 2023, necessita della Certificazione Unica 2024.
Per chi fa la dichiarazione con il 730/2024, la scadenza è il 30 settembre prossimo. Per chi, invece, utilizza il Modello Redditi Persone Fisiche 2024, la scadenza di presentazione è il 15 ottobre prossimo.
La Certificazione Unica 2024 doveva essere consegnata ai lavoratori entro il 18 marzo 2024 (il 16 marzo cadeva di domenica). Tuttavia, per i lavoratori della pubblica amministrazione e per i pensionati, questo documento è disponibile online. I pensionati e coloro che ricevono prestazioni dall’INPS possono scaricare la Certificazione Unica direttamente dal sito dell’INPS, accedendo tramite credenziali SPID, CIE o CNS. I dipendenti pubblici, invece, possono ottenere il documento attraverso il portale NoiPA.
La Certificazione Unica sul sito dell’Agenzia Entrate
Oltre ai canali specifici sopra menzionati, è possibile scaricare la Certificazione Unica 2024 anche nel cassetto fiscale dell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate. È proprio in questa sezione che alcuni contribuenti trovano una Certificazione Unica 2024 rilasciata dall’INPS che certifica solo redditi esenti, suscitando dubbi sull’utilità e sulla necessità di includerla nella dichiarazione dei redditi.
La confusione spesso nasce dalla presenza di una Certificazione Unica che documenta i redditi esenti relativi all’assegno unico per i figli a carico, percepito nel 2023. L’assegno unico, introdotto a marzo 2022, ha sostituito altre forme di sostegno come l’assegno familiare per i figli e le detrazioni fiscali per figli a carico. Questo sussidio, erogato direttamente dall’INPS, è destinato ai nuclei familiari con figli e il suo importo varia in base all’ISEE familiare.
Caratteristiche dell’assegno unico: serve la Certificazione Unica?
L’assegno unico per i figli a carico viene pagato mensilmente dall’INPS, secondo la modalità scelta al momento della domanda.
Essendo considerato un reddito esente, l’assegno unico non è soggetto a tassazione e non deve essere incluso nella dichiarazione dei redditi del beneficiario. Di conseguenza, la Certificazione Unica rilasciata dall’INPS relativa a questo assegno serve solo per scopi informativi e non fiscali.
Questo significa che la Certificazione Unica 2024 rilasciata dall’INPS, che documenta l’assegno unico pagato nel 2023, non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi del contribuente poiché rappresenta un reddito esente. Pertanto, pur essendo un documento ufficiale, non ha alcuna rilevanza fiscale diretta. Questa certificazione ha un ruolo puramente consultativo, permettendo ai contribuenti di avere traccia dei sussidi ricevuti.
Riassumendo
- la Certificazione Unica per l’assegno unico figli a carico, pur essendo un documento ufficiale rilasciato dall’INPS, non deve essere considerata ai fini fiscali nella dichiarazione dei redditi 2024
- la sua presenza nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate ha solo scopo informativo, fornendo una registrazione dei redditi esenti percepiti
- è importante quindi che i contribuenti siano consapevoli di questo aspetto per evitare errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi e per comprendere correttamente la natura dei documenti presenti nel proprio cassetto fiscale.