Contributi INPS, quanto paga chi ha una partita IVA in Italia

Sul bilancio di una partita IVA pesano come un macigno i contributi INPS. Ecco quanto paga oggi chi svolge un’attività
6 mesi fa
2 minuti di lettura
Pensioni anticipate, novità dalla Cassazione cambia tutto, l'INPS deve considerare tutti i figurativi
Foto © Investireoggi

La Partita IVA è un requisito fondamentale per chiunque intenda operare come lavoratore autonomo o imprenditore in Italia. Tuttavia, con essa arriva anche l’obbligo di versare i contributi previdenziali all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), necessari per garantire la pensione e altre forme di tutela sociale.

Nel 2024, i contributi INPS per chi ha una partita IVA variano in base alla gestione previdenziale a cui si è iscritti, che può essere la Gestione Separata INPS, la Gestione Commercianti e Artigiani, o altre gestioni specifiche.

Gestione Separata INPS

La Gestione Separata INPS è destinata principalmente ai professionisti senza albo, ai collaboratori e ad altre categorie di lavoratori autonomi che non rientrano in gestioni specifiche. Ecco le principali caratteristiche dei contributi previdenziali per chi è iscritto alla Gestione Separata nel 2024:

  • aliquota contributiva gestione separata 2024: l’aliquota contributiva per il 2024 è fissata al 26,23% del reddito netto;
  • reddito minimale: nella Gestione Separata non esiste un reddito minimale, il che significa che i contributi sono calcolati esclusivamente sul reddito effettivo dichiarato dal professionista;
  • pagamento: sono liquidati direttamente in dichiarazione redditi e versati alle stesse scadenze previste per l’IRPEF.

Esempio di calcolo: se un professionista con partita IVA iscritto alla Gestione Separata dichiara un reddito annuo di 30.000 euro, i contributi dovuti saranno:

  • 30.000 euro x 26,23% = 7.869 euro circa.

Contributi INPS: quanto paga la gestione commercianti e artigiani

Per coloro che svolgono attività commerciali o artigianali, l’iscrizione alla Gestione Commercianti e Artigiani dell’INPS è obbligatoria. I contributi in questa gestione comprendono una parte fissa e una parte variabile, calcolata sul reddito eccedente un minimo stabilito. Ecco i dettagli per il 2024:

  • contributo fisso artigiani: il contributo fisso per il 2024 è di circa 4.427,04 euro annui;
  • contributo fisso commercianti: il contributo fisso per il 2024 è di circa 4.515,43 euro annui;
  • pagamento contributi minimi: l’importo contributi minimi è dovuto indipendentemente dal reddito prodotto e viene versato in quattro rate trimestrali;
  • aliquota contributiva gestione artigiani e commercianti 2024: oltre al contributo fisso, è prevista un’aliquota del 24% (artigiani) e 24,48% (commercianti) sul reddito eccedente il minimale annuo di 18.415 euro;
  • pagamento contributi eccedenti il minimale: sono liquidati in dichiarazione redditi e versati alle stesse scadenze IPREF.

Esempio di Calcolo contributi INPS commercianti:

  • Reddito annuo dichiarato: 30.000 euro
  • Contributo fisso: euro 4.515,43
  • Reddito eccedente il minimale: 30.000 euro – 18.415 euro = 11.585 euro
  • Contributo eccedente il minimale: 11.585 euro x 24,48% = 2.836,00 euro
  • Totale contributi dovuti: 4.515,43 euro (fisso) + 2.836,00 euro (eccedente) = 7.351,44 euro.

È importante notare che esistono diverse agevolazioni e riduzioni per coloro che sono iscritti alla gestione artigiani e commercianti.

Ad esempio la riduzione contributi per i contribuenti forfettari.

Riassumendo…

  • Gestione Separata INPS: Aliquota contributiva 26,23% del reddito netto dichiarato.
  • Gestione Commercianti e Artigiani: Contributo fisso 4.427,04 euro annui (artigiani) e 4.515,43 euro annui (commercianti)
  • oltre al contributo fisso, è prevista un’aliquota del 24% (artigiani) e 24,48% (commercianti) sul reddito eccedente il minimale annuo di 18.415 euro
  • gli iscritti alla gestione separata liquidano i contributi direttamente in dichiarazione redditi e versano alle stesse scadenze previste per l’IRPEF
  • per artigiani e commercianti: pagamento contributi minimi in quattro rate trimestrali; i contributi eccedenti il minimale sono liquidati in dichiarazione redditi e versati alle stesse scadenze IPREF.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

contributi riscattati
Articolo precedente

Dopo il riscatto laurea si può scegliere come calcolare la pensione?

fondi pensione
Articolo seguente

Pensioni integrative: grande flop fra i giovani, ma anche agli altri lavoratori servono a poco