Quando potrò andare in pensione? La domanda di un giovane lavoratore italiano

Chi inizia oggi a lavorare vede la pensione un miraggio. Requisiti attuali e proiezioni future per una pianificazione previdenziale efficace
6 mesi fa
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Andare in pensione senza prendere una pensione, ecco la via più strana da seguire
Foto © Investireoggi

Sei un giovane di 25 anni e ti stai affacciando al mondo del lavoro in Italia. Una delle domande cruciali che potresti porti riguarda il momento in cui potrai andare in pensione. In questo articolo, esploreremo il sistema pensionistico italiano, i requisiti attuali per il pensionamento e le possibili proiezioni future, fornendoti una guida chiara e dettagliata per capire quando potrai ritirarti dal lavoro.

In primis occorre ricordare che il sistema pensionistico italiano è complesso e soggetto a frequenti modifiche legislative. Attualmente, ci sono due principali modalità di accesso alla pensione: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.

Queste modalità si basano su differenti criteri, principalmente l’età anagrafica e il numero di anni di contributi versati.

Pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia è la forma di pensionamento più comune e si basa principalmente sull’età anagrafica. Secondo le normative attuali (2024), l’età minima per accedere alla pensione di vecchiaia è di 67 anni. Tuttavia, questo valore non è statico e può variare in base alle aspettative di vita e alle riforme legislative future. Iniziando a lavorare a 25 anni e mantenendo una carriera lavorativa stabile senza interruzioni significative, si potrà raggiungere l’età della pensione di vecchiaia intorno al 2066.

Per ottenere la pensione di vecchiaia, non è sufficiente raggiungere l’età minima. È anche necessario aver maturato un minimo di 20 anni di contributi. Questo significa che occorre aver lavorato e versato contributi per almeno 20 anni durante la propria carriera lavorativa.

Pensione anticipata

La pensione anticipata ordinaria offre un’alternativa alla pensione di vecchiaia, permettendo di ritirarsi dal lavoro prima di aver raggiunto l’età pensionabile, a condizione di aver versato un numero sufficiente di contributi. Attualmente, per gli uomini, il requisito per la pensione anticipata è di 42 anni e 10 mesi di contributi.

Laddove si inizia a lavorare a 25 anni e si continua a lavorare senza interruzioni, si potrà teoricamente andare in pensione anticipata intorno ai 67 anni e 10 mesi, quindi poco prima di raggiungere l’età per la pensione di vecchiaia.

Proiezioni future

Calcolare con precisione quando si potrà andare in pensione richiede di considerare diversi fattori. Tra questi rientra certamente la continuità dei contributi: ogni anno di lavoro corrisponde a un anno di contributi versati. Eventuali periodi di disoccupazione, lavoro part-time o con contratti non continuativi possono influire sul calcolo totale dei contributi.

Ovviamente i dati qui indicati, sia per la pensione di vecchiaia che anticipata, presuppongono che i requisiti per queste due forme di pensionamento restino invariati negli anni.
Occorre altresì considerare la possibilità che il legislatore preveda forme di pensionamento anticipato flessibili. Attualmente ad esempio c’è Quota 103, ossi possibilità di andarsene in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Mentre i requisiti attuali sono chiari, dunque, è essenziale considerare che il sistema pensionistico italiano potrebbe subire modifiche nel corso della tua carriera lavorativa. Ad esempio, l’età pensionabile potrebbe essere aumentata in risposta all’aumento dell’aspettativa di vita. Analogamente, i requisiti di contribuzione potrebbero essere rivisti. Pertanto, è utile monitorare le notizie relative alle pensioni e consultare periodicamente un consulente previdenziale per avere un quadro aggiornato della tua situazione.

Strategie per prepararsi alla pensione

Oltre a conoscere i requisiti per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata, ci sono diverse strategie che puoi adottare per prepararti meglio al pensionamento:

  • pianificazione finanziaria: iniziare a risparmiare il prima possibile e considerare investimenti a lungo termine per integrare la pensione pubblica;
  • contributi volontari: se possibile, valutare l’opzione di versare contributi volontari nei periodi di inattività lavorativa per non interrompere la continuità contributiva;
  • informarsi e aggiornarsi: mantenere una conoscenza aggiornata delle normative previdenziali e delle possibili riforme future;
  • consulenza previdenziale: rivolgersi periodicamente a un consulente previdenziale per avere una valutazione accurata della propria situazione e delle migliori strategie da adottare.

Riassumendo…

  • determinare esattamente quando si potrà andare in pensione richiede di considerare vari fattori, tra cui l’età, il numero di anni di contributi e le possibili modifiche legislative future
  • al momento, se si inizi a lavorare a 25 anni, si potrà andare in pensione di vecchiaia intorno ai 67 anni, ossia nel 2066, oppure si potrà optare per la pensione anticipata intorno ai 67 anni e 10 mesi, laddove si avrà versato 42 anni e 10 mesi di contributi
  • la situazione personale e lavorativa di ciascuno può variare significativamente, quindi è fondamentale rimanere informati e adattare le proprie strategie di risparmio e investimento in base alle circostanze individuali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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