Fare una vacanza all’estero e approfittare anche per rifarsi i denti spendendo molto meno di quanto richiesto in Italia. Oramai si tratta di un fenomeno diffuso visto il prezzo della cure odontoiatriche. Tant’è che si parla anche di turismo sanitario. Molte volte il motivo per il quale si parte è legato solo alla cura del proprio sorriso altre volte invece si riesce a combinare il desiderio di viaggiare con la necessità di cure specifiche.
Da qui, sono in molti a chiedersi se la spesa del dentista pagata all’estero possa essere inserita nel 730 quale detrazione Irpef.
Vediamo cosa c’è da sapere per evitare di dover pagare una sanzione al Fisco che renderebbe vano il viaggio fatto all’estero. Ciò che bisogna dire subito è che la spesa per il viaggio non può essere scaricata.
Le spese mediche nel 730. Cosa si può scaricare?
Prima di entrare nello specifico della quesitone vediamo quali sono le spese che possono essere scaricate nel 730.
Ebbene, possono essere inserire nel quadro E del 730 o nel quadro RP del modello Redditi le seguenti spese mediche:
- prestazioni chirurgiche;
- analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni;
- prestazioni specialistiche;
- acquisto o affitto di protesi sanitarie;
- prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
- ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze. In caso di ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per le spese relative alla retta di ricovero e di assistenza, ma solo per le spese mediche che devono essere separatamente indicate nella documentazione rilasciata dall’Istituto;
- acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
- ecc.
Sono detraibili anche esami periodici e non quali: esami di laboratorio; controlli ordinari sulla salute della persona, ricerche e applicazioni;
elettrocardiogrammi, ecocardiografia; elettroencefalogrammi; T.
Dunque, quando si parla di spesa sanitarie detraibili si fa riferimento a una lista di spese quasi infinita. Da qui, vediamo se anche le spese pagate per le cure del dentista all’estero possono essere portate in detrazione nel 730.
Vacanze e spese per il dentista all’estero, detrazione nel 730 con controlli ordinari
Diciamo fin da subito che le spese pagate per le cure del dentista all’estero possono essere portate in detrazione. Solo nel rispetto di alcune condizioni.
Infatti, nella circolare n°14/2023 sulla dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che:
Le spese mediche sostenute all’estero seguono lo stesso regime previsto per quelle sostenute in Italia; anche per queste spese è necessaria una documentazione dalla quale sia possibile ricavare le medesime indicazioni richieste per le spese sostenute in Italia.
A ogni modo, non sono detraibili le spese relative al trasferimento ed al soggiorno all’estero, anche se dovuto a motivi di salute (Circolare 01.06.1999 n. 122, risposta 1.1.10). Quindi chi credeva di poter scaricare anche la spesa del biglietto aereo rimarrà deluso.
La documentazione e la traduzione del contenuto
Nella fattura che è stata rilasciata all’estero deve risultare l’indicazione “ciclo di cure mediche odontoiatriche”.
Qualora la descrizione della prestazione non soddisfi tale requisito è necessario richiedere l’integrazione della fattura al soggetto che l’ha emessa (Circolare 24.04.2015 n. 17/E, risposta 1.2).
Attenzione anche alla lingua nella quale è prodotta la documentazione.
In particolare:
- se la documentazione è redatta in lingua straniera è necessaria la traduzione, che può essere eseguita dallo stesso contribuente se trattasi di documentazione scritta in inglese, francese, tedesco e spagnolo;
- sono esentati dalla traduzione i contribuenti residenti in Valle d’Aosta se la documentazione è scritta in francese, e quelli residenti a Bolzano se la documentazione è scritta in tedesco;
- se la documentazione è redatta in una lingua diversa da quelle sopra indicate è necessaria una traduzione giurata. La documentazione redatta in sloveno può non essere corredata da una traduzione italiana, se il contribuente è residente nella Regione Friuli Venezia Giulia e appartiene alla minoranza slovena.
Inoltre, è ammessa alla detrazione la spesa sostenuta all’estero comprovata da una documentazione redatta in italiano.
Spese per il dentista all’estero, detrazione con controllo più precisi
Capitolo controlli. Il contribuente che intende riportare nel 730 precompilato le spese pagate per il dentista all’estero per non perdere la detrazione deve farlo manualmente. Infatti i soggetti esteri non sono tenuti a comunicare le spese al Sistema tessera Sanitaria. Questo comporterà che la dichiarazione si considererà modificata.
Da qui, scattano le conseguenze negativi sui controlli sul 730.
Da qui, se il contribuente si rivolge a un Caf o a un professionista, con dichiarazione modificata:
- i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del CAF o del professionista, anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate;
- a eccezione dei dati delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale è effettuato relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati nella dichiarazione precompilata.
I controlli documentali possono riguardare, invece, i dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la Certificazione Unica.
Da qui è chiaro che i controlli formali potrebbero scattare sulle fatture relative alle spese pagate per le cure del dentista all’estero e oggetto di detrazione nel 730. Spese che come detto non sono precaricate nel 730.
Riassumendo…
- Le spese pagate per le cure del dentista all’estero in alcuni casi possono essere portate in detrazione;
- servirà la documentazione necessaria ad attestare la natura sanitaria della prestazione;
- la detrazione è ammessa al 19% senza limiti di spesa;
- la spesa deve essere tracciabile, il pagamento tramite bancomat è considerato valido ai fini della detrazione.