Auto con ganasce fiscali “ripulite” all’estero: è tutto legale?

Il trucco di ripulire le auto con ganasce fiscali all'estero è legale oppure no? Ecco cosa c'è da sapere in merito.
5 mesi fa
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fermo amministrativo
Foto © Pixabay

È legale il trucco delle auto con ganasce fiscali “ripulite” all’estero? Come canta J-Ax con il brano Immorale: “Vivo in Italia con i suoi valori e vivo al mio posto tra i disertori “e vai avanti così che muori” fin dalla scuola elementare ma… Tutto quello che amo fare è immorale o illegale “ma perché?!?” Tutto quello che amo fare è immorale o illegale”. 

A partire dai sentimenti verso le persone care fino ad arrivare agli oggetti, sono tante le cose possono aiutarci a vivere dei momenti di gioia.

Tra queste si annoverano le auto che sono indubbiamente molto utili. Si tratta, infatti, di mezzi che permettono di raggiungere in modo facile e veloce mete anche molto lontane. Non tutti, purtroppo, dispongono del denaro necessario ad acquistare un’automobile. Anche una volta in possesso, inoltre, è fondamentale non abbassare la guardia. Questo perché nel caso in cui si accumulino dei debiti si rischia di dover fare i conti con il fermo amministrativo.

Che cos’è il fermo amministrativo

In caso di mancato pagamento di alcuni debiti con il Fisco, l’ente di riscossione può inviare una cartella esattoriale. Il debitore ha 60 giorni di tempo per pagare l’importo dovuto. Una volta trascorso tale lasso temporale, se il soggetto interessato non ha saldato il debito o quantomeno richiesto la rateizzazione, deve fare i conti con un preavviso di fermo. Da quel momento ha 30 giorni disponibili per adempiere al proprio dovere, altrimenti scatterà il fermo amministrativo.

Come spiegato sul sito dell’Aci, infatti:

“Il fermo amministrativo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, ecc.), tramite i concessionari della riscossione, “bloccano” un bene mobile del debitore (o dei coobbligati) iscritto in pubblici registri (ad esempio autoveicoli) , al fine di riscuotere i crediti non pagati che possono riferirsi a tributi o tasse (può trattarsi di un credito di varia natura, ad esempio, un mancato pagamento IVA, IRPEF, Bollo auto, ICI, ecc.) oppure a multe relative ad infrazioni al Codice della Strada”.

Auto con ganasce fiscali “ripulite” all’estero: è tutto legale?

Una volta scattato il fermo amministrativo, il veicolo non può più circolare.

Ma non solo, non può essere rottamato, esportato o parcheggiato su strada pubblica. Al fine di ovviare a tale problematica molte persone decidono di “ripulire” le auto con ganasce fiscali all’estero. Ma tale trucco in cosa consiste e, soprattutto, è legale?

Ebbene, in base alla normativa vigente sembrerebbe essere tutto in regola. Ma come funziona tale meccanismo? Entrando nei dettagli, alcune concessionarie acquistano un’auto con ganasce fiscali e ne diventano proprietari, con tanto di rilascio di apposito Certificato di mini voltura presso il PRA.

A quel punto provvedono alla relativa rivendita all’estero, in altri Paesi quali ad esempio Bulgaria, Romania o Polonia. Qui il mezzo viene re-immatricolato a nome di un altro soggetto privato. Il mezzo ha quindi due proprietari: ovvero uno nel PRA italiano e un altro presso il registro del Paese estero.

Il veicolo, però, non resta all’estero. Bensì può tornare a circolare nel nostro Paese in seguito alla registrazione al Reve, ovvero il Registro dei veicoli esteri, di un contratto di noleggio o comodato d’uso gratuito.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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