Minimo settoriale. Cos’è e perchè potrebbe rendere il concordato preventivo forfettari poco conveniente

Il concordato preventivo biennale per i forfettari si basa su un metodo di calcolo che riprende quello previsto per i soggetti iSA
4 mesi fa
2 minuti di lettura
concordato preventivo
Foto © Investireoggi

Nella Gazzetta Ufficiale del 18 luglio è stato pubblicato il D.M. che individua la metodologia relativa al concordato preventivo biennale destinata ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario (D.M. 15 luglio 2024). In tal modo viene portato a conoscenza di tutti i contribuenti in regime forfettario il metodo di calcolo del reddito 2024 proposto dal Fisco nel quadro LM del modello Redditi. Proposta che il contribuente è libero di accettare o meno.

C’è da dire che il Governo sta lavorando ad un correttivo del CPB che potrebbe cambiare e di molto le carte in tavola.

Detto ciò, vediamo quali sono le modalità di calcolo della proposta di reddito per l’anno 2024. Una volta che ci si accorda in anticipo sul reddito da dichiarare sarà possibile conoscere anche le “tasse” da pagare per il 2024.

Il concordato preventivo per i forfettari

La riforma fiscale ha riservato una grossa novità per i contribuenti. Infatti, il Governo ha introdotto il c.d. concordato preventivo biennale.

Si tratta della possibilità di accordarsi in anticipo con il Fisco sul reddito da dichiarare per due anni consecutivi. Per i forfettari a oggi il CPB è sperimentale e vale solo per i redditi 2024. Dunque, presentando la dichiarazione dei redditi 2024, periodo d’imposta 2023, sarà possibile accettare o meno la proposta di reddito per il 2024.

In particolare, inserendo alcuni dati nel quadro LM del modello Redditi e attestando il possesso dei requisiti per accedere al CPB, il software dell’Agenzia delle entrate elabora una proposta. Da qui, apponendo la firma nell’apposito riquadro sarà possibile aderire alla proposta CPB forfettari.

In particolare, sulla compilazione del quadro LM, mettendo la firma al rigo LM64, si procede all’accettazione della proposta di CPB per il periodo d’imposta 2024 ed alla sottoscrizione delle dichiarazioni rese ai righi LM61 e LM62.

Inoltre:

l’accettazione impegna il contribuente a dichiarare l’importo concordato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta oggetto di concordato e agli obblighi previsti per i soggetti che aderiscono al regime forfetario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge n.

190 del 2014.

Si vedano le istruzioni al modello Redditi.

Minimo settoriale. Cos’è e perché potrebbe rendere il CPB forfettari poco conveniente

Nella Gazzetta Ufficiale del 18 luglio è stato pubblicato il D.M. 15 luglio 2024 che individua la metodologia relativa al concordato preventivo biennale destinata ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario (D.M. 15 luglio 2024).

Dunque ora è chiaro come si muove il Fisco per individuare il reddito da proporre al forfettario. L’accettazione della proposta di CPB porta una serie di vantaggi.

Nello specifico sono utilizzate due tipologie di dati:

  • dati relativi ai ricavi/compensi 2023 dichiarati dal contribuente nel 2023;
  • parametri settoriali sulla base dei dati dichiarati dai contribuenti ISA ritenuti più similari alla platea dei contribuenti in regime forfettario.

Sono individuati 5 passaggi metodologici:

  1. individuazione delle attività economiche nell’ambito dei settori ISA;
  2. applicazione dei coefficienti di rivalutazione settoriali;
  3. confronto con valori di riferimento settoriali;
  4. rivalutazioni con proiezioni macroeconomiche per il periodo d’imposta 2024.

Sulla base dei codici ATECO e della tipologia di reddito si individuano 1258 diverse attività economiche a ciascuna delle quali è associata un settore ISA.

Nei fatti, si indovina un livello reddituale minimo (minimo settoriale ISA – si considerano le spese per lavoro dipendente) sulla base delle risultanze ISA messo a confronto con il reddito 2023 rivisto sulla base di un coefficiente di rivalutazione che varia in base all’attività economica svolta.

Il reddito proposto non potrà mai essere inferiore al livello reddituale minimo settoriale.

Inoltre, il reddito proposto come sopra determinato è ulteriormente aumentato sulla base di un coefficiente di rivalutazione che tiene conto delle stime fatte sul PIL: per il 2024 è prevista una crescita dello 0,6%.

E’ chiaro che coloro i quali si vedranno proporre un reddito più alto in termini percentuali, saranno quelli che per il 2023 dichiarano un reddito inferiore al minimo settoriale.

Riassumendo…

  • E’ stato pubblicato il D.M. 15 luglio 2024;
  • il decreto individua la modalità di calcolo del reddito proposto ai fini del CPB forfettari;
  • il reddito proposto non sarà mai più basso del minimo settoriale.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

offerte telefonia mobile
Articolo precedente

Offerte telefoniche di luglio, queste sono le migliori

Oro 18 carati, a quale prezzo?
Articolo seguente

Non è tutto oro ciò che luccica: perché un 18 carati mi viene pagato meno?