Il 2024 è stato l’anno dello “scongelamento” del mercato obbligazionario in Africa, l’area economicamente più depressa al mondo e in cui la qualità degli emittenti risulta essere in media molto bassa. Costa d’Avorio, Benin, Kenya e Senegal hanno dato prova di riuscire ad accedere al mercato dei capitali dopo un biennio proibitivo. E un altro bond emergente si è affacciato sul mercato globale, anche stavolta proveniente dall’Africa. E’ l’emissione sovrana del Camerun, stato dell’area equatoriale del continente.
Rendimento in doppia cifra
Il bond emergente a cui facciamo riferimento è stato offerto tramite collocamento privato, ad opera di Citigroup. Insieme a Cygnum Capital Middle East Ltd. si è occupata dell’operazione. La scadenza offerta è stata di 7 anni per un controvalore di 550 milioni di dollari. Molto interessante il rendimento, fissato al 10,75%. Considerate che, in genere, gli emittenti non si avventurano con emissioni dai rendimenti in doppia cifra. Oltre ad essere molto costose, segnalano una condizione di stress finanziario e rischiano di rivelarsi un boomerang per la credibilità di chi s’indebita.
Rating bassi, situazione fiscale difficile
D’altra parte, la situazione fiscale del Camerun è nota e non certo un mistero. Il governo è da tempo in lotta contro un gruppo separatista, che persegue la secessione dell’area anglofona. Ciò non fa che pesare negativamente sulle infrastrutture e sulle stesse prospettive di crescita. In questi anni, comunque, l’economia sta crescendo a ritmi intorno al 4%.
Il bond emergente in dollari godrà di rating molto bassi: B- per S&P, B per Fitch e CCC+ per Moody’s. In tutti e tre i casi, valutazioni “non investment grade” o “spazzatura”. L’emissione non sarebbe stata possibile all’infuori di un collocamento privato. Ciò detto, per il Camerun è stato ugualmente un successo. Anche a caro prezzo, ha potuto raccogliere liquidità preziosa per evitare una crisi dei pagamenti nel breve termine.
Bond emergente in attesa del taglio dei tassi
Gli investitori si mostrano consapevoli che i tassi di interesse scenderanno globalmente nei prossimi mesi. La Banca Centrale Europea ha iniziato a tagliarli, la Federal Reserve si attende che lo faccia a partire da settembre. In queste condizioni, meglio “blindare” il portafoglio con l’acquisto di qualche obbligazione a lunga scadenza ed alto rendimento. C’è sempre la possibilità di rivendere a quotazioni più alte con il calo dei tassi, realizzando un guadagno in conto capitale senza attendere il rimborso. Il bond emergente di cui sopra si presta a questo tipo di operazioni, sempre che non si verifichi un qualche evento creditizio.