La liquidità sui conti degli italiani s’impenna a giugno e sale ai massimi da 14 mesi

Boom di liquidità per gli italiani nel mese di giugno. Sui conti bancari salgono le giacenze e si portano ai massimi da aprile 2023.
2 mesi fa
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Liquidità sui conti degli italiani, è boom a giugno
Liquidità sui conti degli italiani, è boom a giugno © Licenza Creative Commons

Dopo mesi di apparente inarrestabile caduta, le giacenze sui conti bancari degli italiani sono tornate a salire nel mese di giugno. La liquidità ha segnato una crescita mensile di 20,3 miliardi a 1.786,7 miliardi di euro. Anche su base annuale si registra una crescita, per l’esattezza dell’1,4%. In lieve aumento ancora una volta anche gli investimenti nelle obbligazioni bancarie, passati da 264,4 a 266 miliardi. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, +29,5 miliardi (+14,9%).

Le due facce dei dati Abi di giugno

Dai dati pubblicati dall’Associazione bancaria italiana (Abi) è emerso che la liquidità delle famiglie risulta salita ai massimi da aprile 2023, cioè da quattordici mesi.

In sé né una buona, né una cattiva notizia. Che gli italiani abbiano maggiori disponibilità finanziarie può essere considerato un fatto positivo, specie nell’ottica della capacità di fronteggiare eventuali imprevisti futuri. Tra l’altro, il trend potrebbe riflettere un miglioramento delle condizioni economiche, magari grazie a un’accresciuta capacità di risparmio.

Dall’altro lato, un’impennata della liquidità sui conti bancari può essere sintomatica di una fase di disinvestimenti. Se una famiglia vende parte degli asset finanziari acquistati in precedenza (azioni, bond, quote di fondi, ecc.), può disporre di maggiore denaro contante. Tuttavia, ciò significa anche che non avrebbe fiducia nel futuro, preferendo tenersi liquida per cogliere opportunità in seguito e/o anche per reagire ad eventuali imprevisti.

Tassi in caduta su risparmi e prestiti

Il boom della liquidità in banca coincide con una ennesima caduta del tasso medio praticato dalle banche sui nuovi conti deposito: dal 3,50% al 3,39%. La remunerazione del risparmio vincolato scende ai livelli di agosto del 2023. L’apice si era verificato nel novembre scorso al 3,82%. Da allora, siamo in presenza di un -0,43%: -4,30 euro lordi all’anno su ogni 1.000 euro di depositi vincolati. La buona notizia è che i tassi continuano a contrarsi anche per coloro che prendono in prestito denaro.

Sui nuovi mutui erogati il tasso è sceso in media al 3,56%. Era al 4,42% nel dicembre scorso.

Liquidità fattore prezioso per investire

Famiglie con maggiore liquidità possono approfittare delle occasioni d’investimento sui mercati. Ancora oggi i bond offrono rendimenti allettanti e le borse europee non sembrano iper-comprate. Chissà che non sia proprio la volontà di tenersi pronti per aumentare la redditività del portafoglio ad avere aumentato le giacenze di giugno. Tra l’altro, è stato un mese di tensioni finanziarie a seguito del caos politico in Francia.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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