Compie 40 anni “Il ragazzo di campagna”, film cult degli anni Ottanta. Renato Pozzetto veste i panni di un giovane che si trasferisce a Milano e, visitando un appartamento in affitto, esclama: “Bello l’ingresso!”. “Ingresso, soggiorno, pranzo, letto, cucinotto e water closet” gli replica l’agente. Il fenomeno delle “microcase” non nasce certamente oggi, ma il Decreto “Salva Casa” a firma del vice-premier Matteo Salvini introduce significative novità legislative.
Microcase, via libera con decreto di Salvini
L’abitabilità con il Decreto “Salva Casa” per i monolocali è autorizzata con un minimo di 20 metri quadrati di superficie, anziché dei 28 metri richiesti sinora.
Qual è stato il senso di rendere legittime le microcase? Ampliare l’offerta, così da eventualmente impattare sui prezzi favorevolmente a chi deve affittare o comprare un immobile. Non che questi immobili non siano stati locati fino ad oggi; semplicemente, lo sono stati in nero per sfuggire alle sanzioni amministrative altrimenti applicate.
Risposta a mercato affitti brevi?
Le microcase possono essere una risposta per mettere d’accordo il mercato delle locazioni a lungo termine e quello dei cosiddetti affitti brevi. Sappiamo che da anni, specie nelle grandi città di Europa e Nord America, esiste una forte polemica tra gli abitanti delle aree urbane più densamente popolate (e turistiche) e i proprietari degli immobili. I secondi preferiscono spesso affittare ai turisti, pur di incassare di più ed evitare di esporsi al rischio di morosità dell’inquilino.
Ora che affittare microcase è legale, molti immobili potranno emergere a disposizione del mercato turistico. In questo modo, quelli ordinari resteranno a disposizione delle famiglie. Considerate che molti locali ad oggi adibiti a botteghe e uffici potranno essere più facilmente riconvertiti a scopo abitativo.
Soluzione non solo di necessità
Tuttavia, le microcase non sono soltanto affittate per necessità. Si assiste nel mondo a una tendenza crescente a sfruttare al meglio gli spazi, vuoi per ragioni ambientali, per risparmiare tempo (e denaro) nella manutenzione dell’immobile, vuoi anche per le ridotte dimensioni familiari medie. I single sono numerosi nelle grandi città e non necessitano di grosse superfici. Il Giappone è forse il caso più noto, con appartamenti che assumono spesso più le sembianze di loculi.
Le microcase possono essere la risposta a quella fetta di domanda che punta a prendere in affitto un immobile per pochi mesi. Pensate ai lavoratori in trasferta o agli studenti che frequentano un corso lontano da casa. Anche in questi casi gli spazi ridotti non sono un grande problema, trattandosi di una soluzione transitoria.
Microcase per allentare pressione in grandi città
Vedremo quali saranno gli effetti concreti sul mercato immobiliare da qui a qualche anno. L’intento sarebbe di mitigare i canoni di locazione e gli stessi prezzi di vendita delle abitazioni, diventati in molti casi poco sostenibili in realtà come Milano. D’altra parte, pensare di abbattere il modello Airbnb con crescenti restrizioni legislative è da illusi, oltre che poco desiderabile. Se milioni di turisti in più ogni anno soggiornano nel nostro Bel Paese, automaticamente si crea l’offerta per soddisfarne le richieste. Il rischio di una stretta consisterebbe nell’ampliare il mercato nero, un po’ come ai tempi dell’equo canone. Le microcase non sono una soluzione sistemica, ma possono contribuire ad allentare la pressione abitativa in realtà densamente popolate.