Le cartelle esattoriali e i loro numeri presentano dati sempre allarmanti. E non parliamo solo del numero, a dir poco spaventoso, di contribuenti indebitati. Né del numero, altrettanto enorme, di cartelle esattoriali giacenti nel magazzino crediti di Agenzia delle Entrate Riscossione.
Parliamo dei numeri relativi alle tempistiche della riscossione e di quelli dei contribuenti ligi al loro dovere, che pagano spontaneamente. L’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate Riscossione hanno presentato un quadro globale, con un rapporto che verifica i risultati raggiunti da questi enti.
Oltre 5 anni per recuperare una cartella esattoriale e meno di 2 contribuenti su 10 pagano nei 60 giorni
Sono oltre 20 milioni i contribuenti italiani con cartelle esattoriali a loro carico, che in totale superano i 170 milioni. Con 290 milioni di singoli crediti al loro interno. Sono dati che, a fine 2023, diversi siti hanno pubblicato, dimostrando la montagna di cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve gestire. Cioè l’ente che ha sostituito Equitalia come concessionario alla riscossione.
Secondo i numeri del rapporto citato in premessa, il 2023 ha segnato un anno record per le cartelle notificate ai contribuenti: ben 22,7 milioni di cartelle esattoriali, oltre 2 milioni in più dell’anno precedente.
La crisi economica degli ultimi anni ha evidentemente amplificato le problematiche della popolazione, che sempre più spesso non riesce a far fronte al pagamento di tasse, imposte e multe, finendo così nelle mani della riscossione forzosa delle cartelle esattoriali. Ma se questi numeri sono allarmanti, lo sono altrettanto i tempi della riscossione, che diventano sempre più lenti nonostante provvedimenti di sanatoria come la rottamazione delle cartelle.
Una macchina lenta e ingessata: ecco come sta la riscossione in Italia
L’impressionante mole di crediti che il concessionario deve cercare di recuperare ha spinto il governo a pensare a soluzioni come il saldo e stralcio o la cancellazione automatica di determinate cartelle.
Da tempo si parla di una macchina ingessata, con spese esorbitanti per dipendenti occupati e per notifiche da inviare. Se si considera che la stessa Agenzia delle Entrate Riscossione considera potenzialmente non incassabili il 90% di queste cartelle, la situazione appare davvero paradossale.
Tornando ai numeri, la lentezza della riscossione è confermata dal rapporto del Fisco italiano. L’arco temporale medio di incasso di una cartella è superiore a 5 anni. In parole povere, per incassare una cartella, l’agente di riscossione impiega oltre 5 anni.
Inoltre, sono sempre meno i contribuenti che seguono le regole per saldare una cartella esattoriale come previsto dalla normativa, cioè nei 60 giorni successivi alla notifica. E sono sempre meno quelli che riescono a pagare per tempo le rate dei piani di dilazione precedentemente richiesti e ammessi. Infatti, meno del 17% dei contribuenti paga spontaneamente una cartella esattoriale entro i 60 giorni di tempo concessi dalle normative.