Gioco d’azzardo, la tragedia del Sud che ‘investe’ nella fortuna il doppio del Nord

Il gioco d'azzardo è una piaga al Sud, dove si scommette sulla fortuna il doppio del Nord. Sono 150 miliardi di euro le somme spese.
4 mesi fa
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Non parliamo soltanto di ludopatia, perché il gioco d’azzardo è una vera piaga che coinvolge particolarmente il Sud. L’anno scorso, gli italiani hanno scommesso in tutto 150 miliardi di euro, oltre il 10% in più rispetto ai 136 miliardi del 2022. Considerando solamente i maggiorenni residenti nel Bel Paese, una spesa pro-capite di circa 3.000 euro. Di questi, 82 miliardi (+12,5%) sono stati raccolti online, mentre altri 68 miliardi (+8%) attraverso la rete fisica.

Costo effettivo di 22 miliardi

Se le giocate sono state di 150 miliardi, le vincite sono ammontate a 128 miliardi.

Questo ci porta a concludere che la spesa netta delle famiglie si sia aggirata a 22 miliardi. Parliamo del costo effettivo sostenuto, dato dalla differenza tra le giocate e le vincite. Qualcosa come 880 euro a famiglia. Nel 2022 era stato di 20 miliardi, circa 800 euro a famiglia.

Sono i dati contenuti nel Rapporto di Federconsumatori e Cgil e presentato nel maggio scorso, dai quali emerge una realtà sul gioco d’azzardo ancora più aberrante. Campania, Sicilia e Calabria sono state le regioni che più hanno “investito” nella fortuna con la media di oltre 2.000 euro per giocatore. E Messina, Palermo e Siracusa sono le province in testa con una spesa pro-capite di 3.200 euro. Seguono Isernia, Taranto, Reggio Calabria, Napoli, Salerno, Caserta e Crotone.

Sud spende in scommesse online il doppio del Nord

In media, si stima, al Sud e nelle Isole si spende nel gioco d’azzardo online il doppio rispetto al Nord. C’è da dire che servirebbero i dati della rete fisica per capire quali siano effettivamente i rapporti tra Nord e Sud. Ricordiamo che nel Settentrione è possibile scommettere nei casinò, cosa impedita nel Meridione, se non al costo di farsi un lungo viaggio lungo lo Stivale. Ad ogni modo, queste cifre sono impressionanti. Gli italiani spendono oltre il 10% in più di quanto lo stato impieghi per la sanità pubblica per tentare la fortuna.

La spesa pro-capite si aggira sui 2.500 euro, neonati compresi.

Premesso che nessuno voglia applicare ragionamenti moralistici al gioco d’azzardo legalizzato, ci chiediamo se questo sia un modo intelligente di spendere i propri denari, soprattutto in un Sud rimasto arretrato sul piano economico. Se, anziché grattare schede per cercare di vincere denaro, impiegassimo quest’ultimo per accrescere le nostre potenzialità? Proprio le regioni ai vertici della classifica delle scommesse online si distinguono negativamente per tassi di abbandono scolastico e di livello medio d’istruzione, con percentuali di laureati tra le più basse d’Europa. E ciò porta a bassa occupazione e bassi stipendi.

Gioco d’azzardo fortuna a senso unico

Possiamo girarci attorno quanto vogliamo, ma il problema resta sempre lo stesso: più che l’assenza di capitali, il Meridione è vittima di una carente cultura diffusa dell’impresa. Chi spende più di 3.000 euro all’anno nella speranza di cambiare vita, ignora con ogni evidenza le basi su cui poggia il gioco d’azzardo: il banco vince sempre. Sapete quante sono le probabilità di vincere al Superenalotto con un 5? Una su 1.250.230. E sapete quanto vinceremmo? In media, 52.300 euro. Considerando che una scheda costi 1 euro, dovremmo spendere quasi 24 euro per avere la speranza di vincere 1 euro. Su questo scommette più di tutti il Sud.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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