Bonus Mobili post-CILA: ecco come continuare a risparmiare

La chiusura della CILA o altro titolo abilitativo non preclude la possibilità di avere il bonus mobili e grandi elettrodomestici
3 mesi fa
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bonus mobili
Foto © Investireoggi

Il Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici rappresenta un’importante opportunità di risparmio per chi intende rinnovare la propria casa, ma è fondamentale comprendere le regole che ne governano l’accesso. In particolare, la stretta correlazione tra questo bonus e i lavori di ristrutturazione edilizia rende necessario prestare attenzione a diversi aspetti temporali e procedurali per non rischiare di perdere l’agevolazione.

Il Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici consiste in una detrazione IRPEF del 50% applicabile sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

Tuttavia, questa agevolazione non è autonoma, ma è subordinata al Bonus Ristrutturazioni, che anch’esso offre una detrazione fiscale del 50% per interventi di riqualificazione edilizia.

Ciò significa che l’accesso al Bonus Mobili è condizionato dall’esecuzione di lavori di ristrutturazione qualificati. In altre parole, solo se si effettuano interventi edilizi idonei, è possibile beneficiare della detrazione per l’acquisto di mobili e elettrodomestici. Questo collegamento diretto è essenziale per comprendere quando e come è possibile richiedere il bonus.

Limiti di spesa del bonus mobili

Nel corso degli anni, il legislatore ha modificato i limiti di spesa massima ammissibili per il Bonus Mobili, adeguandoli alle esigenze economiche e finanziarie del paese. Ecco un riepilogo delle soglie valide negli ultimi tre anni:

  • anno d’imposta 2022: la detrazione è applicabile su una spesa massima di 10.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo consente di ottenere una detrazione massima di 5.000 euro.
  • spese sostenute nel 2023: il limite di spesa è stato ridotto a 8.000 euro per ogni immobile, con una detrazione massima di 4.000 euro.
  • spese del 2024: per quest’anno, il tetto massimo di spesa ammessa è di 5.000 euro per unità immobiliare, garantendo uno sgravio fiscale massimo di 2.500 euro. Dunque, un bonus mobili versione light.

È importante sottolineare che la detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo, e non è prevista la possibilità di optare per altre forme di agevolazione come lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Modalità di pagamento e tracciabilità

Per poter beneficiare del Bonus Mobili, è cruciale seguire specifiche modalità di pagamento che garantiscano la tracciabilità delle transazioni. In particolare, non è consentito utilizzare contanti o assegni. Al contrario, è necessario procedere con bonifici ordinari o tramite carte elettroniche.

Questa regola serve a mantenere la trasparenza delle operazioni e a facilitare eventuali controlli fiscali, assicurando che le agevolazioni siano correttamente applicate e che il contribuente possa dimostrare la legittimità delle spese sostenute.

Bonus mobili: la data di inizio lavori

Uno degli aspetti più critici per accedere al Bonus Mobili è la corretta tempistica dell’inizio dei lavori di ristrutturazione. La normativa prevede che vi siano delle precise condizioni temporali legate alla data di avvio dei lavori, pena la decadenza dal diritto all’agevolazione. Ecco i requisiti temporali da rispettare:

  • per le spese sostenute nel 2022: i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati non prima del 1° gennaio 2021.
  • per le spese sostenute nel 2023: l’inizio dei lavori non deve precedere il 1° gennaio 2022.
  • per le spese del 2024: i lavori devono avere inizio a partire dal 1° gennaio 2023.

Questa precisa sincronizzazione temporale è stata introdotta per stimolare gli investimenti nel settore edilizio e dell’arredamento, incentivando la realizzazione di interventi strutturali significativi prima di accedere alle agevolazioni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

CILA chiusa: ok al bonus mobili

La data di inizio lavori è dimostrata dal titolo abilitativo (CILA; SCIA, ecc.). Se trattasi di lavori in edilizia libera è sufficiente una dichiarazione di atto notorio. Secondo quanto chiarito nella circolare sui bonus edilizi (Circolare n. 17/E del 2023),

il sostenimento delle spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici può essere antecedente al pagamento delle spese per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione che i lavori siano stati già avviati. La data di inizio lavori (ad esempio, data CILA) deve essere, quindi, anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione.

Inoltre, la chiusura della pratica non impedisce di usufruire del “bonus mobili ed elettrodomestici” per acquisti effettuati dopo la stessa chiusura. Ciò a condizione che sia rispettata la tempistica di cui sopra.
Se, quindi, ad esempio, la CILA è stata aperta a luglio 2023 e poi chiusa ad aprile 2024, è possibile godere del bonus mobili per spese fatte ad ottobre 2024, ma non per spese fatte nel 2025. D’altronde, se non ci sarà proroga legislativa, per le spese 2025 il bonus mobili non esisterà più. Infatti, per adesso è previsto per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. In altre parole il 2024 potrebbe essere l’ultimo anno di vita del bonus mobili e grandi elettrodomestici.

Riassumendo…

  • Il Bonus Mobili è legato al Bonus Ristrutturazioni, con detrazione IRPEF del 50% per acquisti.
  • Accesso condizionato a lavori di ristrutturazione qualificati, necessari per ottenere l’agevolazione.
  • Limiti di spesa variano: 10.000 euro nel 2022, 8.000 euro nel 2023, 5.000 euro nel 2024.
  • Detrazione suddivisa in 10 anni, senza possibilità di sconto in fattura o cessione credito.
  • Pagamenti solo tramite bonifico o carta elettronica, niente contanti o assegni.
  • Inizio lavori: 2022 (post-1 gennaio 2021), 2023 (post-1 gennaio 2022), 2024 (post-1 gennaio 2023).
  • La data di inizio lavori è dimostrata dal titolo abilitativo (CILA; SCIA, ecc.).
  • Se trattasi di lavori in edilizia libera è sufficiente una dichiarazione di atto notorio. Secondo quanto chiarito nella circolare sui bonus edilizi (Circolare n. 17/E del 2023).
  • Il sostenimento delle spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici può essere antecedente al pagamento delle spese per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione che i lavori siano stati già avviati.
  • La chiusura della pratica (CILA, SCIA, ecc.) non impedisce di usufruire del “bonus mobili ed elettrodomestici” per acquisti effettuati dopo la stessa chiusura.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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