Quando si parla di multe per infrazioni al Codice della Strada, gli autovelox giocano un ruolo predominante, almeno stando alle statistiche. Infatti, numericamente, gli automobilisti multati ogni giorno da queste apparecchiature sono milioni.
E i ricorsi contro questo genere di multe sono centinaia di migliaia ogni giorno, un numero destinato a salire, soprattutto a causa di un’indagine condotta dalla Polizia Stradale di Cosenza su incarico della Procura della Repubblica della città calabrese. Un’indagine che avrà ripercussioni in almeno altre 10 Regioni d’Italia.
Ecco perché è probabile che chi ha ricevuto multe per via di queste apparecchiature, ora possa presentare ricorso, se la multa non è ancora stata pagata, o chiedere un risarcimento se la multa è già stata saldata.
Multe da autovelox: puoi non pagare se la sanzione è stata emessa da questo tipo di autovelox
La Polizia Stradale di Cosenza ha posto sotto sequestro un particolare tipo di autovelox: gli autovelox T-EXSPEED V 2.0. Come sempre, le apparecchiature vengono fornite alle amministrazioni comunali da aziende fornitrici di servizi, e non tutti gli autovelox sono identici nelle diverse zone d’Italia.
Questo apparecchio, sequestrato dalla Polizia Stradale, è utilizzato anche in altre Regioni. Infatti, oltre alla Calabria, dove era installato sulla statale 106 Jonica e sulla statale 107, queste apparecchiature erano presenti anche in Basilicata, Molise, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Puglia, Liguria e Lombardia. Di conseguenza, il sequestro ha coinvolto anche le altre Regioni e numerose arterie stradali. Il motivo del sequestro sarebbe la mancata o non idonea omologazione delle apparecchiature.
Quando si può presentare ricorso per le multe da autovelox?
Gli autovelox sono strumenti utilizzati, ad esempio, dalla Polizia Locale su determinate strade per cogliere in flagranza gli automobilisti che non rispettano i limiti di velocità. Queste apparecchiature rilevano chi supera i limiti imposti su una determinata strada.
Tuttavia, gli autovelox devono rispettare specifici parametri: devono essere conformi alle normative, come previsto dalla legge, devono essere segnalati preventivamente agli automobilisti, omologati e tarati alla perfezione.
È sempre il cittadino che, tramite gli strumenti che la legge mette a sua disposizione, deve presentare ricorso contro una multa. Anche se l’autovelox non è conforme, la multa collegata a questa apparecchiatura non viene automaticamente cancellata dal carico dell’automobilista.
Come presentare ricorso contro una multa da autovelox e perché si può fare senza avvocato
Presentare ricorso contro una multa da autovelox è dunque possibile. Ad esempio, se l’autovelox non è segnalato preventivamente (almeno 250 metri prima su strade extraurbane o 150 metri su quelle secondarie) come previsto dal Codice della Strada, oppure se l’autovelox non è leggibile, lo strumento non è tarato, non è aggiornato annualmente o non è omologato.
Nel caso degli autovelox sequestrati dalla Polizia Stradale di Cosenza, la causa scatenante del sequestro è proprio la mancata omologazione. Questo significa che tutte le contravvenzioni emesse da questi autovelox sono potenzialmente impugnabili.
Ad esempio, il Codacons ha già segnalato la situazione, indicando la strada da seguire per presentare ricorso a chi ha ricevuto la multa ma non ha ancora provveduto al pagamento. Anche chi ha già pagato la multa può ora presentare una richiesta di risarcimento. Prevedere una valanga di ricorsi contro queste apparecchiature non è quindi un’ipotesi azzardata.
Giudice di Pace o Prefetto: ecco le vie alternative tra loro
Nello specifico, l’automobilista multato da un autovelox tra quelli sequestrati deve presentare ricorso al Prefetto competente territorialmente entro 60 giorni dalla notifica ricevuta contenente la multa. In alternativa, può rivolgersi al Giudice di Pace, in questo caso il termine è di 30 giorni dalla notifica ricevuta. Il ricorso non richiede necessariamente l’assistenza di un avvocato, infatti si può procedere in autotutela.
Nel caso specifico, è necessario indicare nella motivazione del ricorso la mancata omologazione degli autovelox T-EXSPEED V 2.0. Il ricorso in autotutela è ammissibile solo se l’importo della multa non supera i 1.100 euro. Al Prefetto, il ricorso va presentato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Al Giudice di Pace, è possibile presentare tutto in Cancelleria, utilizzando i moduli prestampati.