In attesa che sia discusso l’aumento a 1.000 euro per le pensioni che Forza Italia promette da tempo e che se mai dovesse trovare i natali, lo farà con la legge di Bilancio di fine anno, oggi analizziamo ciò che è concesso dalla legge in materia di aumento delle pensioni minime. Perché tutti ricordano che c’è una maggiorazione che proprio Forza Italia in un Governo Berlusconi riuscì ad introdurre. Parliamo dell’incremento al milione, una maggiorazione molto importante ma che trova diversi pensionati a non comprenderne il funzionamento.
Pensioni, assegno sociale e trattamenti per invalidi: come prendere da 136 a 401 euro in più
Si chiama “incremento al milione” ed è la maggiorazione delle pensioni minime che un Governo Berlusconi riuscì a varare per portare i trattamenti all’importo minimo del milione di vecchie lire. All’epoca infatti non c’era ancora l’euro e quindi si parlava di lire. Eppure ancora oggi, c’è chi prende trattamenti pensionistici più bassi. Ma a chi spetta la maggiorazione dal momento che non tutti ne godono? E soprattutto, come fare ad ottenere gli arretrati che sembra possano essere percepiti se tale maggiorazione era spettante e per un periodo a ritroso di 5 anni? L’argomento incremento al milione è stato oggetto anche di una sentenza della Corte Costituzionale che ne ha esteso il perimetro. Infatti prima di tale pronuncia degli ermellini della Consulta, la maggiorazione con incremento al milione era appannaggio esclusivamente di pensionati over 60. Adesso invece tale maggiorazione può interessare anche i soggetti, naturalmente pensionati, ma a partire dai 18 anni di età. Purché risultino invalidi civili totali, sordomuti, ciechi civili titolari di pensione anche di inabilità.
Ecco l’incremento al milione e come funziona
L’estensione della platea dei beneficiari dell’incremento è dovuta quindi alla sentenza numero 152 del 23 giugno 2020 con cui la Corte Costituzionale ha tacciato di incostituzionalità il disposto normativo che fissava a partire dai 60 anni la possibilità di godere di una pensione più elevata. Lasciando da parte la questione della platea più vasta, dobbiamo approfondire il campo dei requisiti che servono per accedere a questa maggiorazione. Infatti bisogna rispettare determinati requisiti reddituali, propri del pensionato ma anche del coniuge se presente. La maggiorazione piena da 136,44 euro al mese nel 2024 spetta al pensionato solo con redditi non superiori a 7.781,93 euro. Per i coniugati la soglia è pari a 14.729,26 euro. La maggiorazione diventa parziale e scende da 136,44 euro e fino a non essere più dovuta, per singoli che hanno redditi superiori a 7.781,93 euro e fino a 9.555,65 euro. Per i coniugati invece si va da redditi sopra i 14.729,26 euro a 16.502,98 euro.
Pensioni e incremento al milione, i limiti di reddito per la maggiorazione
Per i titolari di Assegno Sociale invece la maggiorazione può essere fino a 191,74 euro. parliamo di maggiorazione piena per titolari di Assegno Sociale con redditi non eccedenti 6.947,33 euro e 13.894,66 euro, rispettivamente per non coniugati e coniugati. La maggiorazione parziale invece fissa i limiti a 9.555,65 euro per il singolo e 16.502,98 per il coniugato. Va ricordato che anche se nel frattempo la Pensione Sociale non è più attiva ed è stata sostituita proprio dall’Assegno Sociale, c’è ancora chi prende questa prestazione. Ed anche per i titolari della vecchia Pensione Sociale c’è il diritto all’incremento. Che vale in misura piana 272,69 euro. Ma solo per singoli con redditi non eccedenti i 5.725,46 euro annui e coniugati con redditi non superiori a 12.672,79 euro. Maggiorazione invece ridotta fino al suo azzeramento per redditi del singolo tra i 5.725,46 euro e i 9.555,65 euro, e per il coniugato, tra i 12.672,79 e i 16.502,98 euro.
La Consulta ha esteso le possibilità di maggiorazione sulle pensioni
La sentenza della Consulta non ha fatto altro che estendere la maggiorazione anche agli invalidi sotto i 60 anni di età titolari di pensione. Significa quindi che anche sui trattamenti per invalidi civili totali vale la maggiorazione. le soglie reddituali sono in questo caso pari a 4.333,29 euro per i singoli e 11.280,62 euro per i coniugati. Con una maggiorazione piena che vale 401,72 euro. La maggiorazione parziale invece è per singoli con redditi superiori a 4.333,29 euro e non eccedenti i 9.555,65 euro. Invece per i coniugati è per redditi sopra 11.280,62 euro e fino a 16.502,98 euro.