Domani 30 agosto potrebbe essere una data cruciale per conoscere il futuro dell’Ape sociale, di Opzione Donna e di quota 103 contributiva. Ci sarà il vertice di Governo sulle pensioni 2025 nel quale sarà deciso il destino delle suddette misure, con possibili novità anche per quanto riguarda le finestre d’uscita della pensioni.
In tal modo si traccerà la strada per quella che sarà la Manovra 2025 la quale potrebbe portare delle novità anche per quanto riguarda il TFR con la previsione della destinazione obbligatoria di una quota alle forme integrative.
Soffermiamoci però sul futuro di Ape sociale, Opzione Donna e quota 103 contributiva.
Ape sociale, Opzione Donna e quota 103 contributiva
Partiamo dall’Ape Sociale. Misura sperimentale che è stata prorogata dall’ultima Legge di bilancio (L. n°213/2023).
Il c.d. anticipo pensionistico riguarda gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.
Si tratta di un’indennità erogata dall’INPS per accompagnare alla pensione quei soggetti che rispettano determinati requisiti anagrafici ma non hanno ancora maturato i requisiti per l’assegno pensionistico. Per coloro che presentano domanda di verifica delle condizioni di accesso all’APE Sociale dal 1° gennaio 2024, il requisito anagrafico richiesto per l’accesso al beneficio è di 63 anni e 5 mesi.
L’indennità APE Sociale è corrisposta, a domanda:
- fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia;
- fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.
Si ricorda che di norma per accedere alla pensione di vecchiaia serve sia un requisito anagrafico che contributivo. Nello specifico, è necessario avere almeno 67 anni e aver versato contributi per almeno 20 anni.
Con il pensionamento anticipato ordinario invece si acquisisce il diritto alla pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) e con 41 anni e 10 mesi (pe le donne).
Pensioni 2025: Le alternative con quota 103 e Opzione Donna
Cosa diversa sono Opzione Donna e Quota 103.
Con Opzione Donna, la pensione anticipata riguarda le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni. Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. Dunque c’è chi può andare in pensione a 59 anni con due figli.
Con quota 103 invece si ha diritto al pensionamento anticipato con la seguente combinazione età-contributi: 62 anni di età e 41 anni di contributi. L’assegno è calcolato con il criterio interamente contributivo, non più con il criterio misto.
Ape sociale, opzione Donna e quota 103 contributiva. Come cambiano le pensioni dal 2025?
Tutte le misure sopra esaminate potrebbero essere eliminate o comunque modificate dalla prossima Legge di bilancio 2025.
Nel vertice del 30 agosto il Governo traccerà la strada di quella che sarà una vera e propria mini riforma delle pensioni 2025. Si discute su un probabile addio sia per l’Ape sociale sia per quota 103.
Cambieranno anche i requisiti per le pensioni anticipate 2025. Con un allungamento delle c.d. finestre di pensionamento.
Infatti, il governo sta valutando di aumentare da 3 a 7 mesi i tempi di attesa per le pensioni anticipate ordinarie. Dunque senza intervenire sui requisiti contributivi si sposterebbe comunque in avanti l’effettiva erogazione della pensione. Il che si tradurrebbe in un pensionamento anticipato con quota contributiva a 43 anni e 5 mesi.
Riassumendo…
- Il 30 agosto il Governo deciderà il futuro di misure quali Opzione Donna, quota 103 e Ape sociale;
- potrebbe prospettarsi una mini riforma delle pensioni;
- anche le finestre di pensionamento potrebbero essere allungate;
- nel complesso si allungheranno i tempi per andare in pensione.