Presentare la dichiarazione dei redditi è fondamentale per adempiere all’obbligo di pagamento delle tasse da parte dei contribuenti, ma lo è altrettanto per chi desidera ottenere il rimborso spettante. Parliamo di chi, alla luce delle spese sostenute lo scorso anno che rientrano tra gli oneri detraibili, o in seguito a un versamento IRPEF superiore al dovuto nell’anno precedente, si trova a credito d’imposta e ha diritto a un rimborso 730.
Chi presenta il modello 730 solitamente ottiene i rimborsi direttamente sullo stipendio o sulla pensione, a partire dal primo stipendio o dalla prima pensione utile in base alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, ci sono casi in cui, nonostante la dichiarazione sia stata presentata da tempo, il contribuente non ha ancora ottenuto quanto spettante. Questo può dipendere da diversi fattori: uno indipendente dalla volontà del contribuente, l’altro dovuto a un piccolo errore che, in questi casi, assume un’importanza rilevante.
Il caso di Piera: un rimborso in ritardo
“Buonasera, sono Piera e volevo capire perché non ho ancora ricevuto il rimborso del modello 730. Ho presentato la dichiarazione a giugno e ho diritto a un rimborso di 800 euro. Leggendo qualcosa al riguardo, ho visto che il ritardo potrebbe dipendere da vari fattori, tra cui eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, non ho ben chiaro se i controlli che rimandano il rimborso riguardano solo dichiarazioni con crediti superiori ai 4.000 euro. Se così fosse, non ci sarebbe motivo di ritardo nel mio caso. Potrebbe tutto dipendere dal fatto che sono andata in pensione dal primo agosto? A luglio ho dato le dimissioni dall’azienda per cui lavoravo, avendo raggiunto la pensione anticipata contributiva a 64 anni. Secondo voi, potrebbe essere questa la causa? E se sì, cosa si può fare?”
Chi non ha ricevuto il rimborso del 730 a causa di un errore comune
Il caso di Piera è piuttosto chiaro, anche se sarebbe utile approfondirlo ulteriormente, poiché mancano alcune informazioni.
Tuttavia, questo non significa che chi ha crediti inferiori sia esente da controlli. L’Agenzia delle Entrate effettua spesso controlli a campione su tutte le dichiarazioni, soprattutto su quelle che sono state modificate rispetto alla versione precompilata del modello 730.
Se le correzioni hanno generato sostanziali differenze in termini di imposte dovute, crediti o debiti, è possibile che la dichiarazione sia sottoposta a una verifica più approfondita.
D’altro canto, può capitare che una dichiarazione con un credito superiore ai 4.000 euro non sia controllata. In questi casi, ci vuole un po’ di fortuna.
Rimborso in ritardo? Ecco le possibili cause
In molti casi, il ritardo nell’erogazione dei rimborsi fiscali è dovuto a piccoli errori commessi inconsapevolmente dai contribuenti. Nel caso di Piera, ci sembra che il ritardo sia dovuto al fatto che, pur avendo presentato la dichiarazione dei redditi a giugno, è andata in pensione ad agosto. È probabile che abbia indicato il suo ex datore di lavoro come sostituto d’imposta, non essendo ancora in pensione al momento della dichiarazione.
Probabilmente non ha pensato di presentare il modello 730 senza sostituto d’imposta. A quel punto, ad agosto o settembre, quando sarebbe dovuto arrivare il rimborso, il suo ex datore di lavoro non era più attivo come sostituto d’imposta, poiché non eroga più lo stipendio.
In questo caso, non sarebbe stato possibile indicare nemmeno l’INPS come sostituto, sia per l’incertezza sulle tempistiche della liquidazione della pensione, sia per le regole che impongono di indicare il sostituto che era attivo al momento della dichiarazione.
Una soluzione alternativa sarebbe stata posticipare la dichiarazione fino a quando l’INPS fosse diventato il nuovo sostituto. Tuttavia, la soluzione più indicata sarebbe stata presentare il modello 730 senza sostituto d’imposta. In questo modo, il rimborso sarebbe arrivato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente indicato, entro dicembre dello stesso anno.
Chi non ha ricevuto il rimborso del 730: tutte le possibili cause e l’errore più comune
Anche se la dichiarazione dei redditi è già stata presentata, è ancora possibile correggere il sostituto d’imposta. Se il sostituto cambia dopo la presentazione della dichiarazione, il contribuente può presentare un modello 730 integrativo di tipo 2, con cui comunica all’Agenzia delle Entrate il nuovo sostituto. Tuttavia, chi ha già presentato il 730 senza sostituto non può apportare alcuna modifica.
Inoltre, le regole su questo tema sono chiare: il sostituto d’imposta originariamente indicato deve inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, dichiarando di non essere più tenuto a svolgere tale ruolo in assenza di un rapporto di lavoro. Se questa comunicazione non viene fatta, l’ex datore di lavoro, anche senza un rapporto in essere, sarebbe comunque tenuto a effettuare i conguagli.