Cartelle esattoriali, ecco come sfruttare tutte le novità introdotte nella riforma e da quando

Quando entrano in vigore le novità sulle cartelle esattoriali e come cambiano i piani di rateizzazione con il D. Lgs 110 del 2024.
1 mese fa
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Le novità riguardanti le cartelle esattoriali nel 2024 sono già state ufficialmente introdotte. Con la riforma della riscossione, infatti, molte cose cambiano. Alcune cartelle verranno cancellate automaticamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, mentre altre potrebbero essere alleggerite per i contribuenti.

Per quanto riguarda la cancellazione di alcuni debiti, poiché avverrà d’ufficio e in modo automatico, il contribuente non deve fare nulla e non ha margini di intervento. Tuttavia, per sfruttare altre novità introdotte dalla riforma, sarà il contribuente stesso a dover prendere l’iniziativa.

Un esempio di interesse per molti è capire da quando partiranno i maxi piani di rateizzazione previsti dalla riforma della riscossione.

“Buonasera, sono un contribuente decaduto dalla rottamazione delle cartelle. Dopo aver pagato le prime due rate del 2023, a febbraio non ho potuto pagare la rata successiva, poiché non avevo i circa 2.000 euro necessari. Sono molto indebitato, come si evince dall’importo della rata nonostante le agevolazioni. Volevo capire da quando potrò presentare la domanda di rateizzazione sfruttando le 120 rate, se è vero che con la riforma della riscossione tutti potranno usufruire di questa dilazione. Grazie mille per il vostro impegno.”

Cartelle esattoriali: come sfruttare le novità introdotte dalla riforma e da quando sarà possibile farlo

Come accennato, la riforma della riscossione, contenuta nel Decreto Legislativo numero 110 del 2024, ha introdotto diverse novità sulle cartelle esattoriali. Una delle principali è il taglio delle cartelle più vecchie di cinque anni, per le quali l’Agenzia delle Entrate considera le possibilità di incasso pari a zero. Queste cartelle verranno azzerate dagli estratti di ruolo, riportando il debito all’ente originario, e non saranno più soggette all’esecuzione forzata da parte del concessionario.

Tuttavia, questa misura riguarda solo i contribuenti che sono considerati non solvibili. Chi, invece, possiede beni intestati o non è fallito, non beneficerà di questo azzeramento delle cartelle. La cancellazione automatica, come già detto, non richiede alcuna azione da parte del contribuente.

L’aspetto che interessa maggiormente è un’altra novità introdotta dalla riforma: la rateizzazione delle cartelle, regolata dall’articolo 13 del Decreto Legislativo numero 110 del 2024.

Ecco gli step che porteranno a piani di rateizzazione più lunghi per le cartelle esattoriali

L’articolo 13 della riforma ha potenziato la rateazione delle cartelle esattoriali. Attualmente, l’Agenzia delle Entrate Riscossione concede piani di rateizzazione fino a 72 rate. Tuttavia, come anticipato, si arriverà a un massimo di 120 rate. Attualmente, le 120 rate sono concesse solo in via straordinaria e a chi dimostra, tramite documentazione, una grave difficoltà economica.

L’estensione a 120 mesi, però, non sarà immediata. Il piano previsto dalla riforma è progressivo, a step: dal 2025 inizieranno i primi cambiamenti, ma solo gradualmente, biennio dopo biennio, si passerà dalle 72 rate attuali alle 120.

A partire dal primo gennaio 2025, i contribuenti potranno richiedere piani di rateizzazione più lunghi rispetto ad oggi, con un’estensione iniziale a 84 rate.

Dal 2025 si cambia: ecco le nuove rate

A partire da gennaio 2025, per le cartelle esattoriali sarà possibile ottenere un piano di rientro di 84 rate, rispettando i limiti previsti per la rata minima. Questo sarà il primo passo del piano a step indicato dalla riforma.

Per il biennio 2025-2026, la durata massima del piano di rateizzazione sarà estesa di 12 mesi rispetto ai limiti attuali. Successivamente, dal primo gennaio 2027 fino al 31 dicembre 2028, il piano di dilazione sarà esteso a 96 mesi. Dal primo gennaio 2029 al 31 dicembre 2030, si potrà arrivare fino a 108 rate, e infine, dal primo gennaio 2031, si arriverà alle tanto attese 120 rate.

Queste novità riguardano i contribuenti con debiti fino a 120.000 euro. Per chi ha debiti superiori a questa soglia, sarà necessario presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate Riscossione, accompagnata da documenti che comprovano la situazione di difficoltà economica del richiedente.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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