È stata posticipata la scadenza della quinta rata della sanatoria, conosciuta come rottamazione delle cartelle. Questa scadenza è imminente e vedremo ora chi potrà effettuare il pagamento entro il 23 settembre, come indicato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione sul suo portale istituzionale.
Tuttavia, potrebbero esserci ulteriori novità riguardo alle cartelle esattoriali, oltre a quelle già previste dalla riforma della riscossione. Si prospetta un autunno caldo in vista della Legge di Bilancio, e presto potrebbero emergere nuove informazioni, con la speranza di una conferma sulla quinta edizione della rottamazione delle cartelle.
Entro il 23 settembre alla cassa per le cartelle esattoriali e presto una nuova rottamazione
Inizialmente, la scadenza della quinta rata della rottamazione era fissata al 31 luglio. La rottamazione quater, richiesta dai contribuenti entro la fine di giugno dello scorso anno, prevedeva fino a un massimo di 18 rate con scadenze fisse ogni anno. I contribuenti dovevano effettuare quattro pagamenti annui: uno a fine febbraio, uno a fine maggio, uno a fine luglio e uno a fine novembre. Il mancato pagamento anche di una sola rata comporta la decadenza dal beneficio.
Chi ha pagato le rate scadute nel 2023 (entro il 31 ottobre e il 30 novembre) e quelle del 2024 di febbraio e maggio ha potuto beneficiare del posticipo della scadenza di luglio. Infatti, il legislatore ha concesso, in via eccezionale, più tempo per i pagamenti, posticipando la scadenza dal 31 luglio al 15 settembre. Chi invece ha saltato anche solo una delle vecchie rate è decaduto dal piano di definizione agevolata della rottamazione quater. Il debito è tornato alla sua forma originaria, e le rate eventualmente pagate sono considerate acconti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
La vera scadenza della quinta rata della rottamazione
Ogni scadenza prevede una tolleranza di 5 giorni, che consente di pagare in ritardo senza incorrere in sanzioni, a condizione che il pagamento venga effettuato entro cinque giorni lavorativi successivi alla scadenza.
Ma perché questo lungo posticipo, se la tolleranza è di soli 5 giorni? Molti contribuenti si pongono questa domanda, confusi da altre notizie che fissano la scadenza al 20 settembre, considerando i 5 giorni di tolleranza senza tenere conto dei festivi. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, invece, tiene in considerazione i giorni festivi.
Sul sito del concessionario, infatti, è specificato che i 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge non includono i giorni festivi. Di conseguenza, la scadenza del 15 settembre è già stata automaticamente posticipata al giorno successivo, il 16, in quanto il 15 settembre è una domenica. Inoltre, non vanno considerati il 21 e il 22 settembre, che cadono rispettivamente di sabato e domenica. Quindi, il termine ultimo per il pagamento è fissato a lunedì 23 settembre.
Rottamazione quater e nuova sanatoria: ecco come potrebbe essere
Quella appena descritta è una certezza. Le ipotesi riguardano, invece, una possibile riapertura dei termini per i decaduti dalla rottamazione quater per l’anno prossimo. Infatti, molti contribuenti che hanno aderito alla sanatoria non sono riusciti a rispettare le scadenze, a partire dalle prime due. Questa tendenza potrebbe continuare anche con la quinta rata, nonostante la proroga.
Molti richiedenti hanno chiesto la definizione agevolata, ma non hanno potuto o voluto pagare, perdendo così il vantaggio della cancellazione di sanzioni e interessi, nonché del piano rateale concesso sui loro debiti. Dal punto di vista dello Stato, ciò ha comportato un gettito molto inferiore a quello previsto.
Per lo Stato, potrebbe quindi essere una buona idea riaprire i termini per cercare di incassare il più possibile, offrendo una nuova possibilità ai contribuenti decaduti. Inoltre, si potrebbe anche valutare l’allargamento delle cartelle esattoriali da includere nella nuova rottamazione. Come? Estendendo il periodo di riferimento per l’inclusione delle cartelle nella sanatoria.
Nella rottamazione quater erano incluse le cartelle affidate alla riscossione da Equitalia prima e dall’Agenzia delle Entrate Riscossione poi, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.