Crisi del turismo, nella classifica due città italiane superaffollate

Due storiche città italiani assaggiano la crisi del turismo, secondo gli esperti sono colpite dall'overtourism.
1 mese fa
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L'anno nero del turismo per alberghi, crociere e compagnie aeree

Gli esperti lo chiamano overtourism, ed è la crisi che turismo deve affrontare in alcune delle più importanti città del mondo. La nuova classifica ci arriva dallo studio condotto dagli esperti di Eurispes e ci dice che purtroppo ci sono anche due città italiane ad essere colpite dal fenomeno. Si tratta in realtà di due città che con il turismo dovrebbero avere un rapporto speciale, diciamo pure che fondano gran parte della loro economia, quindi il quadro è alquanto preoccupante. Di quali si tratta? Rullo di tamburi e andiamo a scoprirlo.

Le due città italiani

La classifica di Eurispes si concentra sui centri urbani più colpiti da overtourism, il neologismo che definisce il fenomeno relativo al sovraffollamento dovuto al turismo in determinate città. Si tratta di un fenomeno in realtà ancora non eccessivamente diffuso, poiché la crisi economica globale si ripercuote naturalmente su tutti i cittadini. Le difficoltà finanziarie non favoriscono viaggi e vacanze, di conseguenza è naturale che molte grandi città ne risentano, anche se di certo non ci aspettavamo proprio Roma e Venezia nella classifica appena stilata. Ebbene sì, sono queste le due città italiane inserite all’interno della classifica sull’overtourism.

Com’è facile immaginare, in questi due luoghi nostrani il turismo abbonda e la presenza in particolare di stranieri sta rendendo il fenomeno particolarmente difficile da controllare. Insomma, il turismo ha anche i suoi lati negativi, e l’overtorusim lo dimostra ampiamente. Secondo le stime degli esperti, a livello mondiale il flusso turistico è destinato a crescere ulteriormente, si parla di 43 milioni di arrivi in media all’anno, fino a raggiungere 1,8 miliardi entro il 2030, di cui il 41% in Europa. A livello economico l’Italia non può lamentarsi, solo ad agosto, con 40 milioni di stranieri, ha incassato 6,5 miliardi di euro. Si stima che nel 2024 i turisti saranno 215 milioni con un giro d’affari complessivo di di 62 miliardi di euro.

Turismo, quando è troppo è troppo

Come dicevamo, i numeri sono davvero da leccarsi i baffi dal punto di vista economico. Ma allora perché preoccuparsi? Cosa comporta questo overtourism? Non sarà una di quelle preoccupazioni moderne che sembrano andare a cercare problematiche anche laddove non ce ne sono affatto? In realtà, le cose sono invece davvero preoccupanti, ma naturalmente per i residenti. Vivere in città fortemente gettonate dai turisti, significa alzare i prezzi delle case, si in vendita che in affitto, ma anche il costo della vita in generale. Oltre al fatto che naturalmente questi posti sono superaffollati durante i periodi più frequentati, e quindi particolarmente stressanti per chi ci vive quotidianamente e deve magari raggiungere il posto di lavoro.

I numeri per Roma sono abbastanza inquietanti dal punto di vista dell’affollamento, cosa che la posiziona al tredicesimo posto in classifica. Come detto Venezia è l’altra italiana presente in classifica, la sua posizione è addirittura il secondo posto. Al primo abbiamo invece Dubrovnik, in Croazia. A completare il podio con la terza posizione c’è Macao. Ci sono due città invece che non sono finite in classifica, ma che c’erano negli anni passati e che hanno appunto confermato quanto stavamo dicendo riguardo al fenomeno dell’overtourism. Firenze e Napoli hanno infatti registrato un drastico aumento del prezzo degli alloggi negli ultimi anni.

I punti salienti…

  • il fenomeno dell’overtourism spaventa gli esperti, due città colpite in Italia;
  • Roma e Venezia registrano numeri da capogiro e rischiano il sovraffollamento;
  • l’overtourism si ripercuote sui residenti, con aumento degli alloggi e del costo della vita.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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