Mentre il governo prende tempo sulle concessioni balneari, la concorrenza si è già fatta con i piedi

Svolta sulle concessioni balneari. Il governo trova l'accordo con l'Unione Europea. Nel frattempo, i bagnanti hanno fatto da sé.
14
2 settimane fa
2 minuti di lettura
Concessioni balneari in gara dal 2024

Pace fatta tra governo Meloni e Unione Europea sulle concessioni balneari. Dopo anni di tensioni tra Roma e Bruxelles, dinnanzi alla minaccia di sanzioni da parte della seconda, è arrivato l’accordo. Serve all’esecutivo per non creare motivi di dissenso politico alla vigilia della nomina di Raffaele Fitto a commissario per Economia e Pnrr con vicepresidenza esecutiva. Di cosa parliamo? Nel 2006 venne emanata la direttiva Bolkestein, che in sostanza liberalizzò il mercato dei servizi nell’Unione Europea. Essa prevede, per grandi linee, l’apertura dei mercati nazionali al resto dell’area per accrescere la concorrenza e migliorare così la qualità, a beneficio anche dei prezzi per l’utente.

Obbligo di gara per concessioni balneari

Da anni le concessioni balneari erano finite nel mirino della Commissione. In Italia, sono concesse senza alcun obbligo di gara. In pratica, i titolari rimangono in possesso del permesso di fare impresa su un bene demaniale senza doverlo rinnovare periodicamente e non consentendo così l’ingresso di nuovi soggetti. Un mercato chiuso e in aperto contrasto con i contenuti della direttiva Bolkestein.

Dal canto suo, il governo Meloni eccepiva che le concessioni balneari non violerebbero la direttiva comunitaria in quanto il bene in oggetto – le spiagge – non sarebbe “scarso”. I due terzi delle spiagge, infatti, risulterebbero aree libere. Tralasciamo le modalità di calcolo, che includono anche le aree non balneabili. Il punto è che la Commissione ha messo l’Italia spalle al muro: o accettate il sistema delle gare, come sancito dalla Corte di Giustizia UE, o vi sanzioniamo.

Termini dell’accordo Italia-UE

In teoria, già dall’inizio di quest’anno le concessioni balneari risultano scadute. Alla fine, l’accordo trovato consiste nell’accettare l’indizione di bandi per rimetterle a gara, ma solamente tra tre anni. Inoltre, i titolari uscenti avranno diritto agli indennizzi per i beni non ammortizzati e che saranno pagati dai nuovi titolari vincitori del bando.

Su questa seconda parte non esiste ancora piena intesa con Bruxelles. Nei fatti essa limiterebbe la concorrenza. I futuri vincitori delle gare dovrebbero non solo versare allo stato l’importo dovuto per ottenere l’assegnazione, ma anche una somma ai predecessori. E nelle aree ad alta intensità turistica, dove gli investimenti possono essere ingenti, non sarebbero verosimilmente bruscolini.

Infine, per evitare che attuali e nuovi titolari sotto-investano, è stato previsto un periodo fino a venti anni per le nuove concessioni balneari. In attesa che la concorrenza diventi un atto formale, gli italiani (e gli stessi stranieri) si stanno arrangiando per conto loro. Il primo presidente della Repubblica, nonché stimatissimo economista Luigi Einaudi, diceva che “si vota con i piedi”. L’espressione si riferiva proprio alla capacità dei consumatori di scegliere l’offerente più conveniente muovendosi fisicamente, cioè facendo il giro dei negozi. Non erano ancora i tempi dello shopping online, ma il concetto resta inossidabile.

Turismo in frenata nelle spiagge

Questa estate è stata quella della frenata del turismo in località insospettabili. A Gallipoli, nel Salento (Puglia), a luglio le categorie parlavano di crollo delle presenze fino all’80%. Causa? I prezzi pazzi. Non disponiamo ancora dei dati relativi all’intera stagione, ma parrebbe di capire che il calo ci sia stato a luglio e agosto un po’ ovunque, con punte del 20% a Napoli. Un po’ le temperature eccessive hanno tenuto alla larga, soprattutto, i turisti stranieri; un po’ sono stati sempre gli alti prezzi a far desistere per la prima volta dopo anni il popolo dei vacanzieri. E a risentirne sono stati particolarmente i lidi, con ombrelloni rimasti chiusi e file semi-vuote.

Concessioni balneari a circuito chiuso, segni di crisi

Il circuito chiuso delle concessioni balneari ha creato un mercato poco concorrenziale con riflessi a volte negativi sul rapporto qualità-prezzi dei servizi offerti.

Molti titolari hanno pensato sinora di poter incrementare i prezzi senza alcun limite, beneficiando sempre e comunque della domanda in forte crescita per via del boom del turismo. Questa estate hanno scoperto che le leggi del mercato valgono anche per loro. Molti bagnanti hanno preferito farsi una nuotata al largo, pur di non sostenere tariffe ritenute eccessive. La domanda ha mostrato segni di affaticamento per la prima volta dopo la pandemia. E questo sarà persino salutare per il comparto, d’ora in poi costretto a rivedere una politica dei prezzi a tratti fuori controllo. La concorrenza si fa già a valle, in attesa che il legislatore la renda possibile anche a monte.

[email protected] 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

14 Comments

  1. Il paese della mafia ecco uno dei tanti motivi .. regalare a chi si vuole pezzi di costa in scambio di società(comunione di incassi) piaceri e voti .. ho viaggiato per anni a fare surf e devo dire che non ho mai visto uno scempio simile all Italia e non capisco che vengono a fare i turisti qui .. le spiagge di tutta l Europa sono libere accessibili e le passeggiate a mare con vista mare .. qui da noi si cammina per ore in toscana Versilia senza neanche capire se c’è il mare o si è a Milano .. Genova ponente e levante sono inaccessibili tutto privato gabine locali discoteche .. uno scempio uno schifo .. aprite gli occhi andate in vacanza in altri paesi e vi accorgere che ci pigliano per il culo .. fossi io l Europa faccio smantellare tutto con le ruspe

    • Bravo! concordo in toto le istituzioni farlocche che abbiamo creano questo stato di cose a danno del popolo e dell’ambiente ma a vantaggio di chi è ricco.

  2. “Carissimo”Sig Impone se non sei all’interno dei fatti non giudicare, non puoi aprire la bocca per far entrare vento, venga da me le do spiegazioni certificate facciamo i conti e vediamo se il turista scappa per i prezzi o se i prezzi sono obbligati ad essere tali. Mi chiamo Gaetano Palma e sono l’amministratore di una società che gestisce un bar sulla spiaggia ( attenzione come dicevo non si può fare tutta l’erba in un fascio, io sono un bar non uno stabilimento balneare e le assicuro che se avessi un altro reddito sarei scappato via da questa situazione ne ho pieni i coglioni a sentirvi sempre con la solita storia dei prezzi, cordialità

    • E certo, se con due mesi di ” lavoro ” ne volete campare 12 ( mi riferisco a chi ha un bar o chiosco, i lidi hanno fatturati stellari ) peraltro con un tenore di vita quantomeno medio, e grazie che i prezzi devono essere incredibilmente alti.

      • Basta concessioni demaniali a prezzi irrisori che vengono tramandate da generazioni facendo arricchire questi soggetti. Vogliamo le spiagge libere!!!!

  3. La fate troppo facile.
    Davvero pensate che mandare all’asta una concessione ogni 10, 15 o 20 anni porterà ad un abbassamento dei prezzi? Ma quando mai? Aumenteranno e anche tanto se considerate che la storia degli indennizzi è una farsa. Chi ha costruito una struttura da più di cinque anni non riceverà nulla e per gli altri solo il 20%. Davvero pensate che questo porterà a un miglioramento dell’offerta? Nessuno investirà a meno di essere sicuro di rientrare delle spese e questo non è possibile. L’Europa ha dato il via all’esproprio di attività private su suolo pubblico. Sarà la fine del comparto turistico italiano

    • “L’esproprio di attività private su suolo pubblico”… Ahahahah casomai la riappropriazione del suolo pubblico concesso come regalia a qualche privato.

  4. Sig. Tampone si vede che lei di spiagge non ne capisce niente ma ripete a pappagallo quello che scrive chi sta usando politicamente il problema balneari. Già oggi le grandi multinazionali di sono accaparrate le spiagge più rinomate vedi Paraggi a Portofino, spiagge della Versilia o della costa Amalfitana, parlo di Luis Vuitton, Dolce e Gabbana etc.e stranamente le hanno acquisite pur sapendo che ci saranno le gare secondo lei lo avrebbero fatto se non sapessero già che “loro” non verranno toccate dal problema. Loro con i grandi capitali e avvocati e commercialisti che prepareranno tutto e nel caso daranno filo da torcere a chiunque voglia intromettersi ma soprattutto hanno gli agganci perché non gli venga tolta la loro spiaggia con fatturati li si stratosferici? Quando parla dei canoni irrisori questi sono quelli richiesti dallo Stato e che i balneari hanno sempre pagato ma forse lei pretendeva che i balneari chiedessero allo stato di pagare di più sicuramente lei starà pagando spontaneamente qualche migliaio di euro in più di tasse perché lo stato è in deficit. Quelli che succederà sarà che subentreranno persone o società con soldi e quindi con interesse a farne altri e quindi non so come pensa che i prezzi scendano visto che mentre prima il guadagno serviva a fare vivere una o più famiglie che comunque ci lavoravano, ora chi lo fa x investire dovrà pagare lo stesso quelle persone ( visto che non credo verrà luì o i suoi familiari a montare e smontare ombrelloni e cabine) e sicuramente dovrà vedere di rientrare dagli investimenti fatti e guadagnarci non due spicci. Oppure facciamo tante belle spiaggie pubbliche gestite dai comuni…venga un po’ a vedere come ci si trova bene dove nessuno pulisce tutte le mattine e sere…vetri rotti sigarette plastiche a gogò aghi di siringhe il tutto magari ben sotterrato sotto la sabbia dove la gente rischia di tagliarsi..poi avrà sicuramente visto il servizio di bagnini su tutte le spiagge libere e l’ordine che vi regna…ma di cosa sta parlando caro Tampone….prima di aprire bocca faccia almeno un giorno il bagnino…

    • È vero bastava un po’ di buon senso, 20/30 metri di concessione e 20/30 metri si spiaggia libera e così via. Il concessionario prima pulisce e manutenta il 50% dei metri a dx e a sx del suo bagno ed il gioco è fatto, ma evidentemente c è troppo da lavorare.

  5. Verissimo! Notizie bellamente false… tutti piangono a fine stagione, chissà perché, ma in estate, quest’ estate, spiagge e posti in Salento in over booking tanto da farti scappare!

  6. Un ristorante, un chiosco, un negozio di souvenir sul viale di una qualsiasi località di mare pagano regolarmente affitti anche importanti, per poter lavorare solo alcuni mesi. Invece dei già pochi soldi richiesti ai “concessionari” balneari lo stato ne incassa solo una minima parte, con l’aggravante che chi non paga non viene neanche cacciato, come farebbe qualsiasi locatore di buon senso. Non è giusto che alcuni dispongano di beni del demanio a fini personali, senza corrispondere un congruo canone. Per non dire che questa anomalia tutta italiana è spesso (non si faccia di tutta l’erba un fascio) figlia di clientelismi e talvolta di simpatie mafiose.

  7. Leggo nell’ ultima parte dell’ articolo una sorta di soddisfazione per il calo di persone che hanno affittato ombrelloni, e una nemmeno tanto velata esortazione alla liberalizzazione delle concessioni , io mi chiedo se veramente non capite oppure fate finta ” complici” di questo sistema assassino per la nostra Patria di non capire? Hanno distrutto il comparto chimico portando Gardini al suicidio, hanno demolito il Siderurgico ( Bagnoli, Piombino, taranto) hanno svenduto a Francesi e Cinesi il lusso, hanno messo in ginocchio l’ automotive ( lamborghini, Ducati, Guzzi , Maserati) ORA VOLETE PASSARE NELLE MANI STRANIERE L’ ULTIMO COMPARTO IL TURISMO?? PER POI DIVENTARE UNA NUOVA ALBANIA? SIETE FOLLI E DANNATAMENTE COMPLICI!!!!!

Lascia un commento

Your email address will not be published.

disabile 104
Articolo precedente

Si può licenziare un disabile? L’ultima sentenza introduce una nuova regola

pensione
Articolo seguente

Pensioni pari al 74% dell’ultimo stipendio o reddito? Ecco i calcoli da fare