L’azienda può pretendere la programmazione mensile anticipata dei permessi Legge 104? Come canta Irene Grandi con il brano Prima di partire per un lungo viaggio: “Prova a pensare se stai bene tu. Prima di pretendere qualcosa, prova a pensare a quello che dai tu”. Parole che molti lavoratori potrebbero dedicare ai loro datori e viceversa. Entrambi le parti di un rapporto lavorativo, infatti, meritano rispetto da parte della controparte. Soltanto instaurando un rapporto solido, basato sulla comunicazione e sulla fiducia, d’altronde, è possibile creare un ambiente di lavoro profittevole e positivo.
Nel caso in cui vi siano delle problematiche interne è fondamentale cercare di trovare una soluzione. Nel caso in cui tutto ciò risulti difficile, bisogna far affidamento alla legge che, quasi sempre, fornisce una risposta alle situazioni più spinose. Lo sanno bene i vari datori di lavoro e lavoratori che devono destreggiarsi tra le normativa sulla Legge 104 e i vari diritti e doveri che quest’ultima porta con sé.
Chi ha diritto ai permessi Legge 104
Tra le agevolazioni garantite ai possessori di Legge 104 si annoverano i permessi. Grazie a quest’ultimi i lavoratori disabili e i famigliari che prestano loro assistenza hanno diritto a tre giorni di permessi retribuiti al mese, che possono essere frazionati anche a ore. Un aiuto importante che consente ai lavoratori con disabilità di staccare la spina dall’attività lavorativa e recuperare le energie. I famigliari che si prendono cura di loro hanno il tempo necessario per garantire l’assistenza.
A proposito dei caregiver, a richiedere i permessi legge 104 possono essere i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, parenti e affini entro il secondo grado Se i soggetti prima citati sono invalidi, hanno un’età pari almeno a 65 anni oppure sono morti, possono farne richiesta anche i parenti e gli affini entro il terzo grado.
Permessi 104: il datore di lavoro può pretendere una programmazione mensile anticipata?
Ma il datore di lavoro può pretendere la programmazione mensile anticipata dei permessi Legge 104? Ebbene, come sottolineato sul sito del sindacato UILPA Polizia Penitenziaria, nel corso degli ultimi anni la normativa è stata oggetto di continui cambiamenti. Innanzitutto non vi è il requisito della continuità e nemmeno quello dell’esclusività dell’assistenza. Ma non solo, viene spiegato che:
“ferma restando l’opportunità che il richiedente il beneficio di cui trattasi produca la domanda in tempo utile alla programmazione dei servizi e all’organizzazione del lavoro, non possa essere più legittimamente imposta la presentazione del “programma di assistenza” a firma congiunta del lavoratore e della persona con disabilità”. Pertanto si invita ad attuare “un’aggiornata ricognizione della materia e d’impartire nuove istruzioni che, ferma restando la programmazione dei permessi idonea a consentire la pianificazione dei servizi, fatti sempre salvi i casi d’urgenza e d’imprevedibilità, facciano cessare l’ormai illegittima e incongrua pretesa di produzione del “programma di assistenza” sottoscritto anche dalla persona con disabilità“.
I lavoratori con grave disabilità, è bene sottolineare, non sono obbligati a programmare i permessi. Se possibile, però, è sempre opportuno concordare le ore con il proprio datore in modo tale da consentire a quest’ultimo di poter organizzare al meglio il lavoro anche degli altri dipendenti.