Cosa rischia chi non emette fattura

L'omessa fatturazione può comportare gravi sanzioni legali e finanziarie, soprattutto riguardo al corretto calcolo dell'IVA
2 settimane fa
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sanzioni fattura
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Quando si parla di omessa fatturazione, le conseguenze possono essere particolarmente pesanti, sia per chi vende beni o servizi che per chi li acquista.

Infatti, la mancata emissione di una fattura corretta, o la mancata conservazione delle stesse da parte dei compratori, può comportare non solo problemi amministrativi, ma anche seri rischi legali e finanziari. Le sanzioni previste in questi casi variano notevolmente, e vanno da semplici molte implicazioni più complesse, come verifiche fiscali o perfino procedimenti penali.

Le sanzioni per omissione della fattura

Le normative fiscali italiane sono molto rigide in materia di fatturazione e ogni violazione è sanzionata in modo proporzionale alla gravità dell’infrazione.

Quando si parla di omessa fatturazione, le sanzioni applicabili sono calibrate per garantire che il sistema fiscale rimanga trasparente e che i contribuenti rispettino le regole. In alcuni casi particolarmente gravi, quando la violazione è ripetuta o deliberata, le sanzioni possono addirittura sfociare in procedimenti penali.

Un aspetto cruciale riguarda l’imposta sul valore aggiunto (IVA). L’emissione di una fattura non corretta, o addirittura l’omissione della stessa, può compromettere il calcolo e il pagamento dell’IVA. Di conseguenza, le autorità fiscali tendono a trattare con particolare severità i casi in cui la fattura mancante ostacola la corretta determinazione dell’importo dell’IVA dovuta. Questo tipo di omissioni genera delle lacune nella tracciabilità delle transazioni, con il rischio di creare un danno diretto alle entrate fiscali dello Stato.

Omessa fatturazione: le modifiche del Decreto Sanzioni

A partire dal 1° settembre 2024, il panorama delle sanzioni relative alla mancata emissione delle fatture ha subito importanti modifiche. Il Decreto Sanzioni (D. Lgs. n. 87/2024) ha infatti introdotto nuove disposizioni che vanno a ridurre, in certi casi, l’entità delle sanzioni applicabili, ma solo in determinate circostanze. Fino al 31 agosto 2024, la normativa prevedeva una multa che oscillava tra il 90% e il 180% dell’IVA relativa all’importo non fatturato.

Il minimo previsto era di 500 euro, e in caso di violazioni meno gravi, la sanzione poteva variare tra 250 e 2.000 euro (si tratta delle ipotesi in cui l’infrazione non ha compromesso il corretto pagamento dell’IVA).

Con la riforma entrata in vigore a settembre 2024, le sanzioni statali sono ridotte. Per le violazioni commesse a partire da questa data, la multa è fissata al 70% dell’IVA relativa all’importo non documentato, con un minimo di 300 euro. Se la violazione non ha influito sulla corretta liquidazione dell’IVA, la sanzione rimane tra i 250 ei 2.000 euro. Queste modifiche lo scopo di incentivare una maggiore collaborazione tra contribuenti e autorità fiscali, cercando di evitare sanzioni eccessivamente punitive per infrazioni di entità lievi. Dal 1° settembre 2024 nuovo look anche per le sanzioni relativa all’omessa dichiarazione redditi.

L’importanza della corretta fatturazione

Per evitare di incorrere in sanzioni, è fondamentale rispettare le norme in materia di fatturazione. Le aziende devono prestare particolare attenzione non solo all’emissione delle fatture, ma anche alla loro conservazione e controllo. Questo vale non solo per i venditori, ma anche per gli acquirenti, che sono tenuti a verificare che le fatture ricevute siano conformi alle normative.

L’emissione corretta delle fatture, oltre a essere un obbligo fiscale, è uno strumento che consente di mantenere la trasparenza nelle transazioni commerciali. Le imprese che si trovano a operare senza emettere fatture corrono il rischio di minare la propria reputazione e di attrarre l’attenzione delle autorità fiscali, che possono avviare controlli approfonditi. Inoltre, l’omessa fatturazione può compromettere anche i rapporti commerciali, soprattutto con quei clienti che desiderano operare in modo legale e trasparente.

Le conseguenze legali dell’omessa fatturazione

Le sanzioni pecuniarie rappresentano solo uno degli aspetti delle conseguenze derivanti dalla omessa fatturazione fatturazione. In casi estremi, la violazione delle norme fiscali può portare a indagini approfondite da parte delle autorità e, nei casi più gravi, a procedimenti penali.

Le imprese coinvolte in pratiche di questo tipo rischiano non solo multe salate, ma anche la possibilità di vedersi coinvolte in lunghe e costose battaglie legali.

Per questo motivo, è fondamentale per le aziende mantenere un sistema di gestione delle fatture efficiente, che consente di evitare errori o omissioni. Inoltre, un adeguato sistema di controllo interno può aiutare a identificare eventuali anomalie e a correggerle prima che si trasformino in problemi più seri.

Riassumendo

  • L’omessa fatturazione comporta sanzioni legali e finanziarie, con rischi amministrativi e penali.
  • Le sanzioni variano in base alla gravità, soprattutto se compromette il calcolo dell’IVA.
  • Dal 1° settembre 2024, le sanzioni per omessa fatturazione sono ridotte.
  • La corretta emissione e conservazione delle fatture è fondamentale per evitare sanzioni.
  • La mancata emissione può portare a indagini fiscali e procedimenti legali in casi gravi.
  • Prevenire errori di fatturazione è la miglior strategia per evitare rischi legali e sanzioni.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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