Quali cartelle esattoriali saranno cancellate in automatico nel 2025: cosa controllare per non pagare inutilmente

Quali cartelle esattoriali saranno cancellate in automatico nel 2025? Ecco cosa aspettarsi a partire dal prossimo anno.
3 mesi fa
2 minuti di lettura
cancellazione cartelle esattoriali
Foto © Pixabay

Nel 2025 alcune cartelle esattoriali verranno cancellate automaticamente. Come canta Ivana Spagna con il brano Gente come noi: “Quante volte si dicono parole che vorresti subito cancellare. E nascono barriere che non cadono più, ferendo chi ci ama come hai fatto tu”.

Tutti quanti vorremmo avere una gomma a disposizione, grazie a cui poter cancellare alcuni errori che finiscono per minare una relazione o comunque per impattare in maniera significativa sulla nostra esistenza.

Purtroppo non esiste alcuna gomma magica per risolvere i problemi della vita e per questo motivo l’unica cosa che possiamo fare è quella di cercare un rimedio.

Non mancano, però, le eccezioni. Lo sa bene lo Stato che lavora senza sosta pur di mettere in campo delle misure volte ad aiutare i cittadini economicamente più in difficoltà. Tra queste si annovera la cancellazione in automatico di determinate cartelle esattoriali a partire dal prossimo anno. Ma di quali si tratta?

Quali cartelle esattoriali saranno cancellate in automatico nel 2025

La riforma della riscossione ha introdotto delle importanti novità sul fronte delle cartelle esattoriali. In particolare, come si evince dall’articolo 3 del decreto legislativo numero 110 del 29 luglio 2024:

“Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-Riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento sono automaticamente discaricate secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”.

In ogni caso, come sottolineato nel decreto poc’anzi citato, in qualsiasi momento l’agenzia di riscossione può trasmettere all’ente creditore:

la comunicazione di discarico anticipato delle quote che le sono state affidate dal 1° gennaio 2025 e per le quali la stessa ha rilevato:
a) la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale;
b) […] l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti;
c) la mancanza di nuovi beni rispetto a quelli con riferimento ai quali, nel biennio precedente, le attività di recupero sono state esaurite con esito parzialmente o totalmente infruttuoso”.

Cosa controllare per non pagare inutilmente

A partire dal 2025, quindi, molti contribuenti beneficeranno della cancellazione automatica dall’estratto di ruolo delle cartelle esattoriali più vecchie.

Ovvero quelle per cui sono trascorsi già cinque anni dal loro affidamento all’ente di riscossione e che secondo l’Agenzia delle Entrate – Riscossione sono difficili da incassare. Fanno eccezione, però, i ruoli i cui crediti risultino sottoposti a procedure esecutive, concorsuali oppure ad accordi di ristrutturazione del debito, così come previsto dal codice della crisi d’impresa.

Grazie al discarico automatico comunque, sottolineiamo, si cancella la cartella esattoriale, ma non il debito in sé. Ne consegue che il debitore continua a essere tale nei confronti dell’ente che ha affidato all’Agenzia delle Entrate-Riscossione l’incarico di provvedere al relativo incasso. Sull’attività di recupero dei crediti e sul discarico automatico è previsto il controllo sia da parte del del Ministero dell’economia e delle finanze che dell’ente creditore.

Come consultare l’estratto di ruolo e la posizione debitoria nei confronti del Fisco

Soffermando l’attenzione sulle cartelle esattoriali, è bene sapere che i contribuenti che desiderano sapere se hanno ancora dei debiti con il Fisco possono recarsi presso uno degli sportelli dell’Agenzia delle Entrate dislocati sul territorio italiano. In alternativa si può utilizzare il servizio disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, grazie a cui consultare l’estratto di ruolo. Come spiegato sul sito dell’ente di riscossione, infatti:

“Puoi verificare le cartelle a partire dall’anno 2000, pagare, controllare le rateizzazioni e le procedure in corso su tutto il territorio nazionale”.

Una volta effettuato l’accesso tramite le proprie credenziali Spid, Cie o Cns, non bisogna fare altro che visionare la sezione “Controlla la Tua Situazione”. Da questa è possibile verificare le cartelle, controllare eventuali rateizzazioni ed effettuare, ove richiesto, i relativi pagamenti.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

L'INPS pare stia lavorando ad una circolare per le linee guida delle pensioni degli influencer, a partire dai contributi da versare.
Articolo precedente

Pensione anticipata 2025, come andarci e che requisiti servono, la guida

Pensioni di invalidità civile, si cambia, da gennaio ecco la nuova procedura di accertamento dell’invalidità
Articolo seguente

Pensione a 64,2 anni di età, ecco la verità, i numeri dell’INPS e l’interpretazione dei dati