Aumenti per tv e telefonini, i risparmiatori possono difendersi così

Periodo di rincari, registrati importanti aumenti per tv e telefonia, come possono difendersi i risparmiatori dalle nuove offerte?
3 ore fa
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Con la fine dell’estate le compagnie si sono subito date da fare, al via i rincari per tv e telefonia che hanno prodotto una serie di aumenti ai quali i risparmiatori ora devono far fronte. Solitamente il prezzo di un’offerta viene bloccato almeno per un anno (salvo diverse indicazioni), ma non mancano eccezioni di tanto in tanto. Molti utenti si trovano a pagare di più senza rendersene conto perché non leggono attentamente gli avvisi inviati via email, che comunicano la rimodulazione dei costi.

Questo porta a costi più elevati per l’offerta scelta.

Le battaglie delle associazioni per proteggere i consumatori

Per tutelare i diritti degli utenti, le principali associazioni dei consumatori sono impegnate da tempo nel richiedere una legislazione che offra maggiori garanzie contro questi rincari improvvisi. Lo scopo è permettere ai cittadini di evitare sorprese sgradevoli e di avere la certezza che le offerte sottoscritte, siano esse per la pay tv o per la telefonia, non possano subire aumenti ingiustificati da un giorno all’altro. Negli ultimi tempi, molti utenti stanno affrontando una vera e propria ondata di aumenti, in particolare nel settore della pay tv e della telefonia. I provider come Sky e Dazn hanno ritoccato i prezzi dei loro abbonamenti, generando malcontento tra i consumatori. Per esempio, il costo dell’abbonamento Dazn Standard è salito a 34,99 euro, mentre il pacchetto Plus è passato da 49,99 euro a 59,99 euro. Quest’ultimo consente la visione delle partite su due dispositivi in contemporanea da due case diverse, un’opzione molto popolare tra gli appassionati di calcio.

Anche Sky ha aumentato il costo del suo pacchetto calcio, che permette la visione di tre partite su 10 della Serie A, passando da 5 euro a 7,99 euro al mese. Il pacchetto Sport, che include altri eventi sportivi, ha subito un rincaro da 15,20 euro a 23,99 euro mensili.

Nel settore della telefonia, oltre agli aumenti generali, sono entrate in vigore anche le tariffe indicizzate all’inflazione. Queste tariffe vengono riviste annualmente in base all’andamento dei prezzi, con l’indice FOI (prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) e l’IPCA (prezzi al consumo armonizzati) come parametri di riferimento. L’Agcom ha stabilito che le tariffe indicizzate non possono essere aumentate prima di un anno dall’attivazione del contratto. Inoltre, se l’aumento supera il 5%, gli utenti hanno il diritto di passare a una tariffa non indicizzata senza dover pagare costi aggiuntivi.

Aumenti tv e telefoni, cosa possono fare i risparmiatori?

Per i consumatori è importante sapere che il prezzo può essere bloccato solo se è chiaramente indicato nel contratto. In assenza di questa specifica, l’azienda può decidere di modificarlo. Se un operatore promette un prezzo bloccato e poi lo modifica, come dovrebbero comportarsi gli utenti? Secondo Mauro Vergari, esperto di diritti dei consumatori di Adiconsum, nessun operatore dichiara il falso in maniera intenzionale. Tuttavia, possono esserci problemi di comunicazione da parte dei call center o dei rivenditori. Questo accade soprattutto nel caso di contratti per servizi come luce e gas, dove sono comuni le truffe telefoniche.

Gli utenti devono sapere che gli operatori sono obbligati per legge a comunicare gli aumenti con almeno 30 giorni di anticipo. Inoltre, è possibile disdire il contratto senza costi aggiuntivi entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso. Per evitare brutte sorprese, è consigliabile non disdire i contratti in anticipo rispetto alla loro naturale scadenza, poiché potrebbero essere applicati costi di disattivazione elevati. Verificare attentamente le comunicazioni ricevute via email e mantenersi informati sugli eventuali aumenti è fondamentale per proteggersi dai rincari e fare scelte consapevoli.

Riassumendo…

  • Le associazioni dei consumatori chiedono leggi più rigorose per evitare aumenti improvvisi nei contratti di pay tv e telefonia, spesso comunicati via email senza che gli utenti se ne accorgano.
  • Sky e Dazn hanno recentemente aumentato i prezzi dei loro abbonamenti, mentre nella telefonia le tariffe indicizzate all’inflazione vengono riviste annualmente.
  • Gli operatori devono comunicare gli aumenti con 30 giorni di preavviso e gli utenti possono disdire il contratto entro 60 giorni senza costi aggiuntivi.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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