Quanti soldi ha l’Inps per pagare le pensioni? La verità senza speculazioni

Non esisterebbe alcun allarme: il sistema pensioni italiano sarebbe stabile e in crescita grazie a riforme mirate
4 ore fa
2 minuti di lettura
pensione
Foto © Pixabay

Negli ultimi tempi, si è discusso molto sul presunto allarme riguardante la sostenibilità del sistema pensionistico in Italia. Diverse testate giornalistiche (noi compresi) hanno riportato notizie su una possibile crisi dei conti dell’INPS, suscitando preoccupazioni tra cittadini e lavoratori. Si tratta di allarme non priva di fondamento, ma conseguenza di analisi fatte da esponenti politici e sindacati.

Tuttavia, c’è chi ha voluto smentire sottolineando che queste informazioni non corrispondono alla realtà. L’INPS ha infatti rilasciato una nota ufficiale in cui afferma con fermezza che la situazione è stabile e non esiste alcuna emergenza legata alla capacità di pagare le pensioni.

Sistema pensioni: la situazione attuale

Il bilancio dell’INPS è in salute e non presenta segni di squilibrio, come confermato dallo stesso istituto. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, intervistato dalla stampa specializzata, ha sottolineato che non esiste alcun allarme legato alla sostenibilità del sistema pensioni. Al contrario, il mercato del lavoro sta mostrando segnali di crescita e robustezza.

Uno degli aspetti che ha generato confusione è legato al dato sull’età media. La cifra dell’età media pensioni a 64,2 anni, erroneamente interpretata da alcuni come età media della forza lavoro, si riferisce in realtà all’età media di coloro che hanno già lasciato il mercato del lavoro e sono andati in pensione. Questo significa che il sistema pensionistico sta gestendo adeguatamente la transizione demografica senza impattare negativamente sulle casse dell’INPS.

Crescita del mercato del lavoro e implicazioni per il sistema pensioni

I dati dell’INPS, corroborati dai numeri dell’ISTAT, mostrano un quadro positivo per quanto riguarda l’occupazione in Italia. Attualmente, il tasso di occupazione si attesta al 62%, con un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. Questo incremento non solo testimonia la capacità del Paese di generare nuove opportunità di lavoro, ma contribuisce anche a rafforzare la sostenibilità del sistema previdenziale.

L’aumento degli iscritti al sistema previdenziale, che ha raggiunto i 26 milioni di utenti, e il maggior numero di settimane contributive versate sono due elementi che dimostrano chiaramente come il mercato del lavoro stia sostenendo efficacemente il sistema pensionistico. Un mercato del lavoro più ampio e dinamico, infatti, genera maggiori contributi e garantisce la solidità del sistema anche in prospettiva futura.

Durigon ha inoltre evidenziato che, sebbene il tasso di occupazione attuale sia inferiore alla media europea, fissata al 71%, c’è ancora ampio margine per migliorare. Con le politiche giuste, è possibile portare sempre più persone nel mercato del lavoro, aumentando così ulteriormente le entrate contributive e consolidando la capacità del sistema di pagare le pensioni nel lungo periodo.

Lavoratori anziani e sostenibilità del sistema

Intanto a tutti balza agli occhi un dato importante che riguarda la presenza di lavoratori anziani ancora attivi, nonostante abbiano già superato l’età pensionabile. Sono numerosi i lavoratori italiani che, pur avendo raggiunto i 67 anni, continuano a lavorare, spesso per necessità economiche o per mancanza di un adeguato supporto pensionistico.

Questa situazione, oltre a rappresentare un potenziale rischio per la salute di questi lavoratori, solleva questioni sulla necessità di garantire una transizione agevole verso il pensionamento, che permetta loro di uscire dal mercato del lavoro in modo dignitoso e sicuro. L’aumento dell’età pensionabile, infatti, può portare a un sovraccarico fisico e mentale per chi è costretto a prolungare la propria attività lavorativa. È quindi fondamentale che le istituzioni e le aziende mettano in campo misure di supporto adeguate, come la flessibilità lavorativa o incentivi per un pensionamento anticipato.

Riassumendo…

  • L’INPS confermerebbe la stabilità del sistema pensioni, smentendo qualsiasi presunto allarme economico.
  • L’età media di 64,2 anni riguarderebbe solo i pensionati, non la forza lavoro.
  • L’occupazione in crescita e 26 milioni di iscritti sostengono la solidità del sistema previdenziale.
  • Il tasso di occupazione al 62% è in aumento, ma inferiore alla media europea del 71%.
  • Necessarie politiche per favorire il pensionamento dignitoso dei lavoratori anziani ancora attivi.
  • Monitoraggio costante e riforme mirate garantiranno un sistema pensionistico stabile e sostenibile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Pensioni anticipate 2024 o 2025 per i nati nel 1959, occhio alla scelta, perdi 1/3 di pensione
Articolo precedente

Pensioni anticipate 2024 o 2025 per i nati nel 1959, occhio alla scelta, perdi 1/3 di pensione

Argento meglio dell'oro
Articolo seguente

Argento investimento migliore dell’oro negli ultimi due anni: +80% dai minimi del 2022