Riforma delle pensioni 2025, ecco come alzeranno l’età del pensionamento

Come farà il governo ad allungare l'età delle pensioni 2025 senza inasprire pubblicamente i requisiti e diventare impopolare?
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pensioni 2025
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Ormai appare chiaro che per andare in pensione nel 2025 le regole attuali dovrebbero essere confermate, e forse inasprite. Infatti, dopo l’ultimo report dell’INPS e i commenti scatenati da questo documento, pensare a una riforma delle pensioni che preveda requisiti più leggeri per i lavoratori appare difficile.

Ecco quindi che iniziano a trapelare le prime indiscrezioni su cosa il governo potrebbe fare per ridurre il rischio di insostenibilità del sistema pensionistico.

Riforma delle pensioni 2025: ecco come alzeranno l’età del pensionamento

Alcuni dati emersi dal report INPS sulle pensioni hanno attirato immediatamente l’attenzione.

L’età pensionabile media con cui i lavoratori in Italia vanno in pensione è di 64,2 anni, quasi tre anni in meno rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia.

Le misure di pensionamento anticipato introdotte negli ultimi 10 anni hanno abbassato questa media. Tuttavia, i dati INPS indicano che, nonostante un leggero aumento, il numero di occupati non è ancora sufficiente per garantire la sostenibilità futura del sistema. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, il numero di pensionati continua a crescere, mentre i lavoratori che versano contributi all’INPS non sono abbastanza numerosi da garantire la liquidità necessaria per il pagamento delle pensioni.

In termini pratici, ipotizzare nuove misure che permettano uscite anticipate e che abbassino ulteriormente l’età media di pensionamento a 64,2 anni non sembra una scelta logica.

È più probabile, quindi, che si arrivi a un inasprimento delle condizioni di accesso alla pensione o all’introduzione di nuove misure che, pur diverse, perseguano lo stesso obiettivo.

Ecco come alzare l’età di uscita o risparmiare sulla spesa pubblica senza essere impopolari

Il governo può adottare diverse strategie per aumentare l’età media di pensionamento della popolazione. È vero che, con l’aumento dell’aspettativa di vita, l’INPS dovrà pagare le pensioni per un periodo più lungo.

Ma è altrettanto vero che posticipare l’uscita dal lavoro potrebbe essere una scelta impopolare. Quindi, quali soluzioni potrebbero essere introdotte per le pensioni nel 2025?

Una possibilità potrebbe essere aumentare l’età per la pensione di vecchiaia a 68 anni. O estendere la carriera contributiva necessaria per la pensione anticipata a 44 anni. Tuttavia, queste proposte potrebbero suscitare forti reazioni negative da parte della popolazione.

Anche modificare la quota 103, alzando l’età di uscita da 62 a 63 anni, per una misura che già oggi riguarda pochi lavoratori, rischia di essere accolta negativamente. Ecco quindi quali potrebbero essere le alternative.

Coefficienti, finestre e altre soluzioni per ridurre la spesa pubblica sulle pensioni in Italia

Secondo alcuni esperti, si starebbe valutando l’introduzione di premi per i lavoratori che posticipano la pensione oltre i 67 anni. Una via semplice potrebbe essere quella di intervenire sui coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione, che dovrebbero essere rivisti nel 2025. L’idea sarebbe di aumentare i moltiplicatori per chi va in pensione a partire dai 68 anni, rendendoli meno favorevoli per chi esce prima. Questa soluzione spingerebbe un numero crescente di lavoratori a rimandare il pensionamento.

Un’altra strategia, che permetterebbe di inasprire i requisiti senza annunciarlo apertamente, sarebbe l’allungamento delle finestre per la decorrenza delle pensioni. Ad esempio, estendendo da 3 a 7 mesi la finestra per la decorrenza della pensione anticipata ordinaria (attualmente prevista con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), lo Stato potrebbe “risparmiare” 4 mesi di pensione, poiché i pensionati percepirebbero mediamente 4 mesi in meno di assegno.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. ammazza che grandi pensate …so capace anche io a fare questi interventi senza che paghiamo profumatamente sti cervelloni

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