Bonus 100 euro sotto Natale. Tre domande e tre risposte sull’indennità del DL Omnibus

Il bonus 100 euro sarà erogato in busta paga insieme alla tredicesima ai lavoratori dipendenti con un reddito entro una certa soglia
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bonus 100 euro in busta paga
Foto © Pixabay

Nella Giornata di ieri la Camera ha approvato in via definitiva il Ddl di conversione del c.d decreto Omnibus (D.Lgs n°108/2024). E’ confermato il bonus di 100 euro ossia l’indennità che sarà erogata in busta paga insieme alla tredicesima ai lavoratori dipendenti con un reddito entro una certa soglia.

Nel dossier ufficiale della Camera è possibile trovare qualche informazione in più sugli effettivi beneficiari del bonus nonchè sui requisiti da rispettare per avere l’accredito.

Il bonus sarà riconosciuto se il lavoratore rispetta determinati requisiti reddituali, alcune condizioni familiari nonchè altri requisiti.

Ora che manca solo la pubblicazione del Dl Omnibus  in Gazzetta Ufficiale, noi di investire Oggi abbiamo ritenuto opportuno rispondere a tre specifiche domande che ci sono arrivate in redazione proprio sul bonus 100 euro.

Vediamo quali sono state le indicazioni dei nostri esperti.

Il bonus 100 euro

Il primo requisito che deve rispettare il lavoratore riguarda il reddito.

Infatti il lavoratore deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a 28.000 euro. Non si considerano il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e quello delle pertinenze relative a quest’ultima unità.

Si considera invece la quota esente dei redditi agevolati. Si pensi alle agevolazioni per i lavoratori impatriati che pagano le imposte solo su una parte di reddito prodotto in Italia. Tali lavoratori ai fini del bonus 100 euro dovranno considerare anche il reddito non soggetto a tassazione.

Il lavoratore deve rispettare anche specifiche condizioni legate al proprio nucleo familiare.

Infatti,  deve avere fiscalmente a carico il coniuge (non separato legalmente ed effettivamente) e almeno un figlio. Il figlio può essere nato anche fuori del matrimonio o essere riconosciuto, adottivo o affidato.

E’ tuttavia sufficiente che il lavoratore abbia fiscalmente a carico soltanto il figlio qualora l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio (nato fuori del matrimonio) e il lavoratore non sia coniugato.

O, se coniugato, si sia successivamente legalmente ed effettivamente separato.

Il bonus spetta anche qualora il figlio sia adottivo, affidato o affiliato del solo lavoratore e questi non sia coniugato. O se coniugato, si sia successivamente legalmente ed effettivamente separato.

Le indicazioni relative al coniuge si applicano anche per le componenti delle unioni civili. Dunque il componente dell’unione civile che ha a carico un figlio e l’altro componente dell’unione civile ha diritto al bonus di 100 euro.

Al di fuori delle suddette condizioni, qualora il coniuge non sia fiscalmente a carico, non si ha diritto all’indennità una tantum. Ciò a prescindere dal livello dei redditi e quindi anche nell’ipotesi che il reddito dei due
coniugi sia inferiore al suddetto limite di 28.000 euro.

Ulteriori requisiti

Per avere il bonus 100 euro è necessario che il lavoratore abbia capienza fiscale.

Nel caso specifico l’imposta lorda dovuta sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore alla detrazione spettante sui redditi da lavoro dipendente. Il riferimento è alle c.d. detrazioni per tipologia di reddito.

Inoltre l’importo di 100 euro può essere ridotto in funzione dell’effettivo periodo di lavoro svolto nel corso dell’anno.

Per fare un esempio, un soggetto che ha lavorato solo per sei mesi si vedrà accreditata un’indennità di circa 50 euro.

Bonus Natale. Tre domande e tre risposte sull’indennità da 100 euro

Fatta tale necessaria ricostruzione, sulla base delle indicazioni presenti nel dossier ufficiale sul D.Lgs n°113/2024 è possibile rispondere a tre domande specifiche in merito all’erogazione del bonus 100 euro esentasse.

I requisiti per avere l’indennità devono sussistere rispetto al 2023 o rispetto al 2024?

Nel dossier viene specificato che il riferimento all’anno 2024 appare compatibile con la tempistica dell’erogazione, in virtù delle fasi, successive alla medesima erogazione di verifica ed eventuale recupero in sede di conguaglio fiscale e di eventuale rideterminazione o riconoscimento dell’indennità in sede di dichiarazione dei redditi.

Dunque i requisiti devono essere posseduti nel 2024. Quindi ad esempio la condizione dei figlio a carico deve essere verificata rispetto al periodo d’imposta 2024. Eventuali errori sui figli a carico possono costare caro.

L’indennita è erogata anche in favore dei lavoratori domestici?

Visto che l’indennità è riconosciuta anche qualora non sia stata erogata dal sostituto d’imposta ovvero se le remunerazioni percepite non sono state assoggettate a ritenuta, è ragionevole pensare che il bonus 100 euro spetti anche ai lavoratori domestici (Colf e badanti). Si ricorda che il datore di lavoro domestico non effettua le trattenute fiscali sulla retribuzione.

Per i lavoratori domestici l’indennità sarà eventualmente riconosciuta in sede di dichiarazione dei redditi.

Anche chi ha perso il lavoro ha diritto al bonus Natale?

Noi di Investire Oggi riteniamo che anche chi è ha perso il lavoro ad esempio negli ultimi mesi del 2024 potrà ricevere l’indennità. Anche in questo il bonus sarà riconosciuto in sede di dichiarazione dei redditi non essendoci un datore di lavoro che possa provvedere all’accredito con la tredicesima.

Riassumendo…

  • Il bonus 100 euro sarà erogato sotto Natale con la tredicesima;
  • il bonus spetta anche ai componenti delle unioni civili;
  • i requisiti richiesti dalla legge devono essere verificati per l’anno 2024;
  • anche i lavoratori domestici hanno diritto al bonus 100 euro.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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