Nei primi otto mesi del 2024, le entrate fiscali dello Stato italiano hanno registrato un incremento significativo, segnando un aumento del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo risultato positivo si inserisce in un quadro economico di ripresa e rafforzamento delle politiche di controllo fiscale. La crescita del gettito ha raggiunto un totale di 380,34 miliardi di euro, con l’IVA a fare da protagonista tra le imposte indirette.
Il gettito dell’IVA è aumentato del 4,4%, soprattutto grazie agli scambi interni, i quali hanno registrato un incremento del 4,7%.
Un 2024 favorevole finora
Oltre all’IVA, le altre imposte indirette, come l’imposta di bollo e le accise sui prodotti energetici, hanno anch’esse contribuito all’aumento delle entrate statali. Questo risultato conferma l’importanza delle imposte indirette nel bilancio pubblico italiano. Un altro fattore cruciale che ha inciso sull’aumento delle entrate fiscali è stato il rafforzamento delle attività di accertamento e controllo da parte delle autorità fiscali. L’intensificazione delle ispezioni e dei controlli ha portato a un incremento del gettito derivante da queste attività del 31,4% rispetto all’anno precedente.
Questo miglioramento è il risultato di una strategia più aggressiva e mirata nel contrasto all’evasione fiscale, resa possibile grazie all’impiego di tecnologie avanzate per l’analisi dei dati e il monitoraggio delle dichiarazioni fiscali. Le società di capitale hanno contribuito in maniera significativa al gettito fiscale, con il 76% del gettito IVA proveniente da queste imprese. In particolare, le società a responsabilità limitata (SRL) rappresentano il 40,3% di questo gettito. Questo dato evidenzia il ruolo fondamentale che le imprese, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, svolgono nel sostenere l’economia italiana attraverso il pagamento delle imposte.
Entrate fiscali e nuove misure per la Manovra 2025
Al contrario, il contributo delle persone fisiche è molto più ridotto, rappresentando solo l’8,6% del gettito IVA. L’incremento delle entrate fiscali è un segnale positivo per il governo italiano, che si trova a gestire una fase di ripresa economica in un contesto internazionale ancora incerto. La crescita delle entrate fornisce allo Stato risorse aggiuntive per finanziare politiche di sviluppo e supportare le fasce più vulnerabili della popolazione. Tuttavia, restano ancora sfide importanti, come la necessità di ridurre ulteriormente il debito pubblico e affrontare le disuguaglianze economiche che la crisi ha accentuato.
Nel contesto della manovra economica per il 2025, il governo sta valutando nuove misure per il taglio delle tasse, con l’obiettivo di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e incentivare gli investimenti da parte delle imprese. L’incremento del gettito fiscale potrebbe quindi offrire un margine di manovra maggiore per implementare politiche fiscali espansive senza compromettere gli equilibri di bilancio. In sostanza, l’aumento delle entrate fiscali nei primi otto mesi del 2024 rappresenta un segnale di rafforzamento dell’economia italiana.
Il contributo delle imposte indirette, il miglioramento delle attività di accertamento e controllo e il ruolo delle imprese nella ripresa sono tutti elementi chiave che hanno permesso allo Stato di registrare un significativo aumento delle entrate. Questi dati incoraggianti offrono una base solida per le future politiche economiche, anche se la sfida di garantire una crescita equa e sostenibile per tutti i cittadini rimane prioritaria per il governo.
I punti più importanti…
- Nei primi otto mesi del 2024, lo Stato italiano ha registrato un aumento del 6,5% nelle entrate fiscali rispetto all’anno precedente, principalmente grazie a un maggiore gettito IVA e imposte indirette.
- Le attività di accertamento e controllo fiscale sono cresciute del 31,4%, generando un notevole incremento di entrate attraverso una maggiore sorveglianza e contrasto all’evasione.
- Le società di capitale, in particolare le SRL, hanno fornito un contributo significativo al gettito IVA, mentre il consumo privato rimane moderato rispetto al periodo pre-crisi.