Puoi prendere una pensione più alta, ecco cosa devi chiedere all’INPS

Prendere una pensione più alta, ecco come fare sfruttando due strumenti che l'INPS mette a disposizione di chi la pensione la prende già.
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4 ore fa
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Puoi prendere una pensione più alta, ecco cosa devi chiedere all’INPS
Foto © Pixabay

L’aumento delle pensioni è un tema ricorrente, spesso oggetto di discussioni che, purtroppo, talvolta generano false aspettative tra i pensionati, soprattutto quelli con pensioni minime. Molti aspirano a ricevere importi più elevati, ma non sempre è possibile intervenire su quanto l’INPS stabilisce in fase di liquidazione della pensione. Tuttavia, esistono strumenti che permettono di ottenere un aumento senza dover attendere la classica rivalutazione annuale o eventuali provvedimenti del governo, come la promessa (ancora non realizzata) di portare le pensioni minime a 1.000 euro.

La rivalutazione delle pensioni e gli aumenti dei ratei

La rivalutazione delle pensioni è un tema caldo ogni anno, da settembre fino a gennaio, quando si concretizzano gli aggiornamenti degli importi. Le pensioni minime, così come quelle fino a quattro volte il trattamento minimo, sono rivalutate al 100% rispetto al tasso di inflazione. Anche se si parla spesso di novità sul fronte della perequazione, per le pensioni fino a circa 2.400 euro al mese, l’indicizzazione è sempre stata piena.

Per esempio, a gennaio 2024, le pensioni fino a questo importo sono state incrementate del 5,4%, in linea con il tasso di inflazione stimato dall’ISTAT, recepito dal governo e confermato dal decreto di riferimento annuale dell’INPS.

Tuttavia, esistono altri modi per vedere aumentare il proprio rateo pensionistico, che dipendono da diversi fattori e che variano da pensionato a pensionato.

Come ottenere una pensione più alta: cosa chiedere all’INPS

Non è necessario attendere la consueta indicizzazione annuale per ottenere una pensione più alta. Ad esempio, per il 2025 l’aumento previsto sarà modesto, intorno all’1,6% secondo le stime. Esistono però strumenti alternativi per aumentare l’importo della pensione.

Tra questi, spiccano il supplemento di pensione e la pensione supplementare, che potrebbero sembrare la stessa cosa, ma non lo sono.

Cos’è la pensione supplementare dell’INPS

Per ottenere una pensione più alta, è sufficiente presentare all’INPS una domanda specifica.

La pensione supplementare è rivolta ai pensionati che hanno versato contributi in un altro fondo previdenziale, ma non sufficienti per ottenere una pensione autonoma da quel fondo.

Secondo quanto specifica l’INPS, la pensione supplementare è:

“Una prestazione economica erogata al pensionato, a domanda, al fine di far valere la contribuzione accreditata in una gestione diversa da quella in cui è divenuto titolare di pensione, se tale contribuzione non è sufficiente a perfezionare un diritto autonomo a pensione”.

Il calcolo della pensione supplementare segue regole precise. Se i periodi contributivi si riferiscono a periodi precedenti il 1° gennaio 1996, il calcolo è retributivo, basato sulle ultime annualità di stipendio. Se i periodi coprono un arco di tempo sia precedente che successivo al 1996, si utilizza un sistema misto: retributivo fino al 1995 e contributivo per i periodi successivi.

Invece, se  tutti i contributi versati risalgono a dopo il 1° gennaio 1996, il calcolo sarà esclusivamente contributivo.

In sintesi, se i contributi versati in un fondo diverso non sono sufficienti per garantire una pensione autonoma, un pensionato ex Inpdap, ad esempio, può chiedere e ottenere una pensione supplementare dall’INPS per i contributi versati in altri fondi, come il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.

Il supplemento di pensione: un’altra strada per aumentare l’importo

Un altro strumento per aumentare il proprio rateo pensionistico è il supplemento di pensione. Questo consente di aumentare l’importo della pensione già percepita. Sempre tramite una richiesta all’INPS, un pensionato che ha continuato a versare contributi anche dopo la liquidazione della pensione può chiedere di aggiungere questi contributi alla sua pensione.

Tuttavia, è importante notare che, nel caso delle pensioni minime, l’aggiunta di un supplemento potrebbe non portare a un aumento effettivo. Poiché l’importo teorico del supplemento potrebbe essere assorbito dall’integrazione al trattamento minimo già ricevuta.

Secondo le indicazioni dell’INPS, se i contributi versati successivamente al pensionamento sono stati accreditati dopo il 2011, il calcolo del supplemento sarà effettuato con il metodo contributivo.

Se, invece, i contributi risalgono a periodi precedenti, il calcolo sarà retributivo.

Conclusione

Sia la pensione supplementare che il supplemento di pensione rappresentano strumenti utili per aumentare l’importo della propria pensione senza dover attendere le rivalutazioni annuali. È importante conoscere queste opzioni e richiederle all’INPS, se si hanno i requisiti, per garantire una pensione più adeguata alle proprie esigenze.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Buongiorno,il mio nome è il seguente : Giardino Pietro ,lamento il mancato congiungimento di contributi per circa venti anni.Forse l’errore è stato mio per la scelta ,forse sbagliata,di un consulente al momento di richiedere la pensione,ebbene non sono stati accorpati ed io ho attualmente una pensione che no arriva a 500,00€ .sono nato nel 1941 ,sarà possibile recuperare quanto di mia spettanza? Grazie per un vs.risposta ,cordialmente P.Giardino

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