Pensione a 70 Anni: non un futuro lontano, ma il presente per alcuni

La pensione a 70 anni presto potrebbe diventare una realtà più concreta. Intanto, oggi già esiste per qualcuno
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2 mesi fa
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Foto © Pixabay

Negli ultimi anni, il tema delle pensioni in Italia è diventato sempre più rilevante, soprattutto in relazione all’età pensionabile. Se in passato si andava in pensione intorno ai 60-65 anni, oggi la situazione appare molto diversa, e il traguardo dei 70 anni per lasciare il mondo del lavoro non è più così lontano, anzi, potrebbe diventare una realtà inevitabile per molti lavoratori.

In questi giorni, infatti, si discute la possibilità di offrire ai dipendenti pubblici l’opzione di prolungare il loro percorso lavorativo fino ai 70 anni.

Superando, così, le attuali soglie dei 65 e 67 anni. Tuttavia, esistono già qualche situazione in cui molti lavoratori sono obbligati, di fatto, ad attendere oltre i 70 anni per poter accedere alla pensione.

Pensione a 70 anni e oltre di oggi: le carriere precarie

In Italia, chi ha avuto una carriera caratterizzata da lavori precari, con stipendi bassi o periodi di lavoro “in nero”, si trova già a dover attendere molto più del previsto per ricevere l’assegno pensionistico dall’INPS. Secondo le normative vigenti, chi non ha accumulato almeno 20 anni di contributi si vede costretto ad aspettare il raggiungimento di 71 anni per poter accedere alla pensione. Questo limite si applica a coloro che, pur avendo versato contributi, non riescono a raggiungere il minimo richiesto per la pensione di vecchiaia, che attualmente è fissata a 67 anni.

In particolare, la soglia di 71 anni riguarda chi ha versato almeno cinque anni di contributi ma non ha raggiunto i 20 anni necessari per la pensione di vecchiaia ordinaria. Per chi ha accumulato meno di cinque anni di contributi, il traguardo si sposta ulteriormente in avanti, rendendo la pensione un miraggio ancora più distante.

La progressiva dell’età pensionabile

L’attuale soglia dei 67 anni, valida per la maggior parte dei lavoratori, non è destinata a rimanere stabile. La normativa prevede infatti che l’età pensionabile aumenti progressivamente con l’allungamento dell’aspettativa di vita.

Questo meccanismo automatico, che collega l’età pensionabile ai dati statistici sulla durata della vita media, comporta uno spostamento costante in avanti del momento in cui si può accedere alla pensione.

Se l’aspettativa di vita cresce, l’età per uscire dal mondo del lavoro si allunga di conseguenza. Il sistema prevede che ogni due anni, con l’aumento della speranza di vita, l’età pensionabile venga ritoccata di tre mesi. Di conseguenza, dal 2027 si dovrà avere almeno 67 anni e tre mesi per accedere alla pensione, mentre dal 2031 si arriverà a quasi 68 anni. Infine, secondo le proiezioni, nel 2055 sarà necessario attendere fino ai 70 anni. Insomma, il passaggio dalla pensione a 67 anni nel 2024 a quelli a 70 anni nel 2055 non è davvero lontano.

Le conseguenze per i lavoratori di oggi

La possibilità di andare in pensione a 70 anni o oltre non riguarda solo le future generazioni. Ma, come detto, anche molti lavoratori attuali. Soprattutto quelli che hanno avuto una carriera lavorativa discontinua. Le nuove generazioni, in particolare, devono fare i conti con un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da precarietà e bassi salari, che rendono difficile l’accumulo di contributi sufficienti per una pensione adeguata.

Chi oggi si trova in una posizione lavorativa instabile rischiando di accumulare meno anni di contributi rispetto a quanto necessario per andare in pensione alla normale età di vecchiaia. Questo scenario rende fondamentale una riflessione più approfondita sulle politiche del lavoro e della previdenza sociale, per evitare che un numero crescente di persone si trovi costretto a lavorare ben oltre i 70 anni.

Pensione a 70 anni: il futuro del sistema previdenziale italiano

Il dibattito sull’età pensionabile e sulle modalità di accesso alla pensione è destinato a rimanere al centro dell’agenda politica per i prossimi anni. Le soluzioni che verranno adottate influenzeranno profondamente le vite di milioni di lavoratori.

E in un contesto in cui l’equilibrio tra sostenibilità economica del sistema previdenziale e dignità del diventa lavoro sempre più delicato.

La possibilità di andare in pensione a 70 anni potrebbe sembrare lontana. Ma la realtà è che per molti lavoratori è già un traguardo concreto e, per alcuni, inevitabile. Le future riforme dovranno tener conto non solo delle esigenze di sostenibilità del sistema. Ma anche della qualità della vita dei lavoratori. Garantendo, inoltre, che nessuno sia costretto a lavorare oltre i propri limiti fisici e mentali.

Riassumendo…

  • La pensione a 70 anni è una prospettiva sempre più concreta per molti lavoratori italiani.
  • Lavoratori con carriere precarie, già oggi, devono attendere oltre i 70 anni per la pensione.
  • L’età pensionabile aumenterà automaticamente con l’allungamento dell’aspettativa di vita.
  • Dal 2055, potrebbero servire 70 anni per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria.
  • Le carriere discontinue rendono difficile accumulare contributi sufficienti per la pensione a 67 anni.
  • Le future riforme dovranno bilanciare la sostenibilità economica e i diritti dei lavoratori.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

1 Comment

  1. Voteremo contro per chi allungherà gli anni per andare in pensione, ci dispiace ma non si può paragonare chi ha sempre pagato i contributi e chi lavorando in nero, mai pagato ticket per visite mediche ecc.ecc.

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