Dal 2025 al 2027: aliquota 5% sui premi di produttività, un vantaggio da sfruttare

La Legge di bilancio 2025 conferma l'aliquota del 5% sui premi di produttività, incentivando crescita e partecipazione dei lavoratori
2 mesi fa
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premi produttività
Foto © Pixabay

La Legge di bilancio 2025, approvata dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2024, introduce novità rilevanti per quanto riguarda la tassazione dei premi di produttività.

Tra le misure confermate, spicca l’aliquota agevolata del 5%, una disposizione che verrà mantenuta per il triennio 2025-2027. Il testo, che ora passerà al Parlamento per l’approvazione definitiva e per la possibile introduzione di emendamenti, rappresenta una continuità delle politiche fiscali attuate negli ultimi anni per incentivare la produttività aziendale e premiare i dipendenti che contribuiscono attivamente ai risultati dell’impresa.

Che cosa sono i premi di produttività

I premi di produttività sono compensi variabili che i lavoratori dipendenti del settore privato possono ricevere in base a determinati criteri di performance, come l’aumento della produttività, della redditività, della qualità del lavoro, e dell’innovazione aziendale. In altre parole, si tratta di retribuzioni legate al contributo diretto del lavoratore al miglioramento delle prestazioni dell’azienda. Questi premi possono anche essere erogati sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, offrendo così un ulteriore incentivo per migliorare il rendimento individuale e collettivo.

L’obiettivo principale di queste politiche è incoraggiare la partecipazione attiva dei dipendenti nella crescita aziendale, fornendo una forma di riconoscimento economico direttamente collegata ai risultati raggiunti. Per rendere più appetibili questi premi, il legislatore ha introdotto un sistema fiscale agevolato, che permette di tassarli con un’aliquota ridotta rispetto alla tassazione ordinaria.

Il regime di tassazione dei premi di produttività

Il regime fiscale agevolato sui premi di produttività è stato introdotto con la Legge di bilancio del 2016, che prevede un’aliquota sostitutiva dell’IRPEF con aliquota del 10%. Questa aliquota ridotta si applica esclusivamente ai premi di produttività erogati dai datori di lavoro, con la possibilità per i lavoratori di rinunciare alla tassazione sostitutiva e optare per la tassazione ordinaria. Tuttavia, questo sistema non è applicabile a tutti i lavoratori indistintamente, ma sono previsti dei requisiti ben precisi per poterne beneficiare.

Innanzitutto, l’agevolazione è riservata esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato. Inoltre, possono usufruire dell’imposta sostitutiva solo coloro che, nell’anno precedente a quello di percezione del premio, non abbiano superato un reddito da lavoro dipendente pari a 80.000 euro. Infine, l’agevolazione fiscale si applica a premi di produttività fino a un massimo di 3.000 euro lordi annui. Questo limite può essere innalzato fino a 4.000 euro per quelle imprese che coinvolgano direttamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, in modo da promuovere una gestione più partecipativa e condivisa.

Questo significa che fino a detti importi, i premi di produttività non sono colpiti dalle aliquote IRPEF (anch’esse oggetto della manovra 2025).

La riduzione dell’aliquota al 5% e le conferme nella manovra 2025

Con riferimento all’anno d’imposta 2023, il legislatore aveva già ridotto l’aliquota sostitutiva dal 10% al 5%, per incentivare ulteriormente il ricorso ai premi di produttività. Questa misura è stata confermata anche per l’anno 2024 e, con l’approvazione DDL di bilancio 2025, l’aliquota agevolata del 5% verrà mantenuta per il triennio successivo, ossia dal 2025 al 2027. Restano fermi i requisiti.

Si tratta di un segnale forte da parte del Governo, che mira a rafforzare le politiche di incentivazione della produttività all’interno delle aziende, favorendo una maggiore equità fiscale e stimolando la partecipazione attiva dei lavoratori ai successi aziendali.

Premi di produttività al 5%: i vantaggi per aziende e lavoratori

La conferma dell’aliquota ridotta al 5% sui premi di produttività rappresenta un’importante agevolazione sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. Da un lato, le imprese hanno uno strumento efficace per premiare e motivare i propri collaboratori, incentivando la partecipazione attiva al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Dall’altro lato, i lavoratori possono beneficiare di una tassazione più favorevole su una parte della loro retribuzione variabile, con un evidente vantaggio in termini di reddito netto.

Questa misura è particolarmente significativa in un contesto economico caratterizzato da incertezze e sfide globali. Incentivare la produttività attraverso meccanismi di premialità fiscale può contribuire a stimolare l’innovazione e la competitività delle aziende italiane, migliorando allo stesso tempo il benessere dei lavoratori.

Riassumendo

  • La Legge di bilancio 2025 conferma l’aliquota agevolata del 5% sui premi di produttività.
  • L’aliquota ridotta sarà valida per il triennio 2025-2027, incentivando la produttività aziendale.
  • I premi di produttività sono compensi variabili legati a performance misurabili e verificabili dei lavoratori.
  • L’agevolazione fiscale è riservata ai lavoratori privati con reddito annuo inferiore a 80.000 euro.
  • L’aliquota si applica su premi fino a 3.000 euro, aumentabili a 4.000 in alcuni casi.
  • La misura favorisce sia aziende che lavoratori, migliorando competitività e partecipazione aziendale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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