Quota 103 nel 2025: la versione della manovra (anticipazioni)

La proroga di Quota 103 nel 2025 prevede qualche novità sul pensionamento anticipato, mantenendo flessibilità e incentivi per i lavoratori.
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quota 103
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Il testo della manovra di bilancio 2025, varato nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2024, contiene la proroga di Quota 103. Una proroga che, secondo alcune anticipazioni (il testo della manovra non è ancora in circolazione) contiene qualche piccola novità La Quota 103 permette ai lavoratori di andare in pensione una volta raggiunti i 62 anni di età e con almeno 41 anni di contributi versati.

Questa opzione è stata pensata per offrire una maggiore flessibilità rispetto ai requisiti pensionistici standard, consentendo un’uscita dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria Quota 103, dopo la prima del 2023.

Per chi sceglie Quota 103 nel 2024, l’importo della pensione sarà determinato esclusivamente tramite il metodo contributivo. Questo significa che verranno presi in considerazione solo i contributi versati durante la carriera lavorativa dal 1996 in poi. Gli anni di contributi maturati prima di tale dato non influenzeranno l’importo della pensione, una differenza significativa rispetto al passato, quando il calcolo prevedeva una parte retributiva.

Per il 2024 c’è il bonus Maroni per chi resta

Previsto per la versione 2024 un tetto massimo all’importo pensionistico percepibile. L’assegno non potrà superare un valore pari a quattro volte il trattamento minimo erogato dall’INPS, che corrisponde a 2.394,44 euro lordi al mese. C’è da considerare anche la cd (cd finestra mobile): la decorrenza del trattamento pensionistico per chi decide di usufruire della Quota 103. I lavoratori del settore privato ei lavoratori autonomi, una volta maturato il diritto alla pensione, dovranno attendere 7 mesi prima di ricevere l’assegno pensionistico. Per i dipendenti pubblici, invece, il periodo di attesa è 9 mesi.

Infine, la versione 2024 ha previsto anche il c.d. bonus Maroni. Un incentivo a non andare in pensione per chi pur avendo i requisiti di Quota 103 decidere di restare. In sintesi, chi resta a lavoro gode di una decontribuzione del 9,19% (quindi, una busta paga più alta).

La versione 2025 di Quota 103: le prime anticipazioni

La legge di bilancio 2025, come licenziata dal governo, proroga Ape sociale, Opzione donna, ma anche Quota 103.

La proroga è in una veste quasi identica al 2025. C’è il calcolo contributivo. Restano anche le finestre mobili. Quindi, 7 mesi per i dipendenti del settore primato e 9 mesi per gli statali.

Si modifica, invece, il tetto all’assegno massimo mensile pari a quattro volte il minimo INPS. Lo si porterebbe a circa 2.400 euro lordi al mese sino al 67° anno di età (ossia l’età per la pensione id vecchiaia ordinaria).

Anche per la versione 2025 si prevedono incentivi per chi, pur avendo i requisiti, decide non sfruttare Quota 103. Al riguardo ci sono da conoscerne i dettagli. Quindi, se sarà confermato/potenziato il bonus Maroni attuale o saranno previste altre forme di incentivo.

Cosa importante è che la legge di bilancio ora passa al Parlamento. Pertanto Camera e Senato potrebbero apportare emendamenti modificativi rispetto alla versione licenziata dall’esecutivo. Solo la versione ufficiale della manovra che finirà in Gazzetta Ufficiale potrà svelarci la vera nuova veste di Quota 103 per il 2025.

Riassumendo

  • Quota 103 consente il pensionamento anticipato a 62 anni con 41 anni di contributi.
  • La proroga 2025 mantiene il calcolo contributivo .
  • Il tetto pensionistico massimo sarà di circa 2.400 euro lordi al mese fino a 67 anni.
  • Le finestre mobili per l’erogazione della pensione restano di 7 mesi (9 per i dipendenti pubblici).
  • Confermata la previsione di incentivi per restare a lavoro nonostante i requisiti di Quota 103.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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