Opzione donna in versione 2025: conferme o novità? (legge di bilancio)

La Legge di Bilancio 2025 conferma la proroga dell'Opzione Donna sostanzialmente con lo stesso impianto del 2024.
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Opzione Donna
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Nel contesto della Legge di Bilancio 2025, il governo ha confermato un pacchetto pensionistico che, nel suo complesso, rimane pressoché invariato rispetto a quello attuale. Nonostante si attendesse una riforma radicale del sistema pensionistico, le modifiche tanto auspicate non arriveranno nemmeno il prossimo anno, rinviando così ogni significativo cambiamento. Tra le misure discusse figura la proroga dell’Opzione Donna, uno strumento che consente ad alcune categorie di lavoratrici di accedere alla pensione anticipata, e che sarà disponibile anche per il 2025.

Da premettere che la manovra approderà in Parlamento non prima del 21 ottobre 2024.

Dunque, quanto ci apprestiamo a dire è frutto delle anticipazioni del contenuto del testo della nuova legge di bilancio come varato dall’esecutivo nella seduta del 15 ottobre 2024.

La proroga dell’opzione donna nel 2025

Non solo proroga triennale di Ape sociale e proroga 2025 Quota 103. Tra i vari provvedimenti previsti dalla nuova Manovra finanziaria, l’Opzione Donna, che sarebbe dovuta scadere il 31 dicembre 2024, è stata prorogata per tutto il 2025. Si tratta di una misura riservata a specifiche categorie di lavoratrici, che consente loro di andare in pensione prima rispetto ai requisiti di età previsti dal sistema pensionistico ordinario. Tuttavia, l’accesso a questa opzione resta vincolato a condizioni piuttosto selettive. L’impianto resta pressoché lo stesso del 2024.

Nel dettaglio, l’Opzione Donna continuerà a permettere di accedere alla pensione anticipata alle lavoratrici che si trovano in una delle seguenti situazioni:

  • Assistenza a familiari con disabilità: possono richiedere la pensione anticipata le donne che, al momento della domanda, da almeno sei mesi assistono un coniuge, un partner di unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave. Questa condizione è definita dalla Legge 104/1992, art. 3, comma 3. L’opzione è estesa anche a chi assiste un parente di secondo grado convivente, qualora i genitori del disabile siano deceduti o affetti da patologie invalidanti.
  • Invalidità lavorativa: possono accedere all’Opzione Donna anche le lavoratrici che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%. Ciò deve essere riconosciuto dalle apposite commissioni mediche.
  • Dipendenti di aziende in crisi: essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.

Requisiti anagrafici e contributivi per il 2025

I requisiti per accedere all’Opzione Donna nel 2025 restano uguali a quelli già applicati nel 2024.

Le lavoratrici devono aver compiuto, entro il 31 dicembre 2024, 61 anni per poter richiedere la pensione anticipata. Tuttavia, è previsto uno “sconto” per le madri. Le donne con un figlio possono accedere a 60 anni, mentre quelle con due o più figli possono farlo già a 59 anni.

Per la versione 2024 il riferimento per la verifica del requisiti anagrafico è al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda i contributi, è richiesto, per Ape sociale 2025, che le lavoratrici abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024. Anche in questo caso, le madri beneficiano di un’agevolazione: è previsto uno sconto contributivo di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Ciò significa che una donna con due figli potrebbe richiedere la pensione con 33 anni di contributi.

Per le lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi, l’età minima scende a 59 anni, indipendentemente dal numero di figli, purché abbiano maturato 35 anni di contributi entro la fine del 2024.

Opzione donna 2025: un sistema ancora restrittivo

Nonostante la proroga 2025 dell’Opzione Donna rappresenti un’opportunità importante per alcune lavoratrici, è chiaro che le condizioni di accesso restano piuttosto restrittive. Solo una piccola parte delle donne lavoratrici potrà effettivamente usufruirne, in quanto i requisiti sono molto specifici e non facilmente soddisfatti da tutti i potenziali beneficiari.

Inoltre, va ricordato che il sistema dell’Opzione Donna prevede il calcolo della pensione interamente con il metodo contributivo, che spesso comporta una riduzione significativa dell’importo dell’assegno rispetto a quello che si otterrebbe con il sistema retributivo o misto.

Riassumendo

  • La proroga dell’Opzione Donna è confermata per il 2025 nella Legge di Bilancio.
  • Accesso alla pensione anticipata per lavoratrici in situazioni specifiche: assistenza, invalidità, aziende in crisi.
  • Requisiti: 61 anni d’età, ridotti per madri (fino a 59 anni con più figli).
  • È richiesto almeno 35 anni di contributi, con sconti per le madri fino a 2 anni.
  • I requisiti andranno verificati al 31 dicembre 2024 (per la versione Opzione donna versione 2024, invece, i requisiti vanno verificati al 31 dicembre 2023).
  • L’opzione utilizza il metodo contributivo, con riduzione dell’importo della pensione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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