Quando un contribuente riceve un avviso di accertamento per l’IMU (Imposta Municipale Unica), potrebbe rilevare delle inesattezze o errori. In questi casi, esiste la possibilità di richiedere una revisione dell’atto amministrativo attraverso il procedimento di autotutela. Questo percorso consente di correggere o annullare eventuali errori, senza necessariamente dover ricorrere alla Corte di Giustizia Tributaria (ricorso).
L’autotutela rappresenta un’opportunità per i contribuenti di interagire con l’ente impositore (il Comune) per sanare eventuali discrepanze prima di intraprendere un’azione legale.
Tempi e motivazioni dell’avviso di accertamento IMU
Il Comune ha un periodo di cinque anni per emettere un avviso di accertamento IMU. Questo termine decorre dall’anno successivo a quello in cui il pagamento dell’imposta doveva essere effettuato o dichiarato. Quindi, ad esempio, per l’IMU 2024 l’avviso di accertamento può essere notificato entro il 31 dicembre 2029. Gli accertamenti possono riguardare casi di dichiarazioni omesse, tardive, infedeli, o di mancato o parziale pagamento dell’imposta.
Nel caso in cui il contribuente riscontri un errore nell’avviso ricevuto, può attivare la procedura di autotutela. Questa procedura mira a correggere errori o inesattezze e può portare all’annullamento totale o parziale dell’atto o alla sua rettifica. Tra i principali motivi per cui si può richiedere la revisione ci sono:
- Errori di persona (attribuzione errata dell’immobile a un soggetto sbagliato)
- Errori di calcolo o logici
- Situazioni di doppia imposizione
- Mancata considerazione di pagamenti già effettuati
- Mancata applicazione di aliquote agevolate o detrazioni previste dalla legge (ad esempio, esenzione IMU prima casa; sconto IMU pensionati all’estero, ecc.).
Accertamento IMU : i tempi di presentazione dell’autotutela
Per avviare il procedimento di autotutela, il contribuente deve presentare un’istanza entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso di accertamento.
È importante sottolineare che il procedimento di autotutela non sospende i termini per presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria. Ciò significa che, se il Comune non risponde tempestivamente o rigetta la richiesta, il contribuente deve comunque essere pronto a presentare un formale ricorso giurisdizionale entro i termini di legge, per non perdere il diritto di difesa.
Presentazione online dell’istanza
Negli ultimi anni, molte amministrazioni locali hanno semplificato il processo di richiesta di riesame tramite l’autotutela, incentivando l’uso di strumenti digitali. Oggi, i contribuenti possono, ad esempio, se il comune lo prevede presentare l’istanza esclusivamente online, attraverso il Portale del Contribuente. Per accedere a questo servizio, è necessario disporre di un’identità digitale SPID, garantendo così la sicurezza e la tracciabilità delle operazioni. Alcuni comuni permetto anche di fare la richiesta via PEC. Sono residui i casi in cui oggi ancora si presenta autotutela al comune in forma cartacea.
Ogni avviso di accertamento richiede un’istanza separata, per cui è fondamentale seguire correttamente le procedure di invio, prestando particolare attenzione alla documentazione richiesta. Se si intende delegare un’altra persona a gestire la pratica, bisogna seguire scrupolosamente le istruzioni presenti sul portale, completando i passaggi necessari per conferire una delega valida.
L’Iter del procedimento di riesame
Una volta inviata l’istanza di autotutela IMU, l’ufficio competente del Comune (in genere l’ufficio tributi) esamina la richiesta. Generalmente entro 30 giorni dalla ricezione della domanda, l’amministrazione si pronuncia, rettificando, annullando o confermando l’avviso di accertamento.
È fondamentale rispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta di chiarimenti o integrazione documentale. Infatti, se il contribuente non fornisce le informazioni necessarie entro i termini stabiliti, la richiesta di autotutela sarà archiviata, e l’avviso di accertamento resterà valido.
Accertamento IMU: quando conviene fare autotutela?
La procedura di autotutela IMU è particolarmente utile nei casi in cui l’errore dell’amministrazione sia evidente o comunque facilmente dimostrabile. Ad esempio, se il Comune non ha considerato un pagamento già effettuato o ha applicato un’aliquota errata, il contribuente può ottenere una rettifica rapida e senza dover affrontare i costi di un contenzioso legale.
Inoltre, l’autotutela rappresenta uno strumento efficace per risolvere situazioni che potrebbero risultare in un ricorso giudiziale evitabile. Infatti, permette di risparmiare tempo e denaro, favorendo un dialogo diretto con l’amministrazione locale.
Ricevere un avviso di accertamento IMU, dunque, può generare preoccupazione, ma è importante sapere che esistono strumenti a disposizione del contribuente per difendersi da eventuali errori o inesattezze, come il ricorso in autotutela. Questa procedura, sebbene non sospenda i termini per un ricorso formale in sede giurisdizionale, offre un’opportunità di risoluzione più rapida e meno onerosa.
Per chi si trova in difficoltà nel gestire queste procedure, è sempre possibile affidarsi a un consulente o un professionista del settore, in grado di garantire il corretto svolgimento dell’iter burocratico.
Riassumendo
- L’autotutela consente di correggere errori nell’avviso di accertamento IMU senza ricorso legale.
- Il Comune ha cinque anni per notificare l’avviso di accertamento IMU.
- L’istanza va presentata entro 60 giorni con documenti che provano l’errore.
- La richiesta non sospende i termini per un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria.
- L’amministrazione in genere risponde entro 30 giorni, ma il termine potrebbe allungarsi per chiarimenti o documentazione richiesta dal comune.