BTp 2037 (ISIN: IT0005433195), salito a 75 centesimi è consigliabile tenerlo o venderlo?

Il BTp 2037 con ISIN IT0005433195 è salito a 75 centesimi e un lettore che lo aveva acquistato a meno di 64 chiede cosa fare.
1 mese fa
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Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi
Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi © Licenza Creative Commons

Chiedo cortesemente un suggerimento riguardo il BTp 1 marzo 2037 con ISIN IT0005433195. Ho acquistato questo bond al prezzo di 63,85. Considerato che ad oggi il valore è aumentato a quasi 75 con un ottimo profitto, chiedo se è il caso di venderlo, essendo risalito ai massimi da oltre due anni, oppure in vista di una riduzione dei tassi di interesse è consigliabile tenerlo? Inoltre, se dovessi venderlo entro dicembre e avendo delle minus da recuperare in questo anno, il guadagno sarebbe al netto?

Rendimento atteso in ulteriore calo

Il nostro lettore ha in portafoglio il BTp 2037 con cedola 0,95%, acquistato a meno di 64 centesimi, cioè verosimilmente circa un anno fa.

Il bond è risalito nei dintorni dei 75 centesimi e, allo stato attuale, offre un rendimento inferiore al 3,50%. Dai minimi toccati nell’ottobre di un anno fa, quando era arrivato a sprofondare a poco più di 60 centesimi, guadagna il 24%. Offre attualmente un premio di 17 punti base o 0,17% rispetto al BTp a 10 anni.

Con il taglio dei tassi di interesse, i rendimenti italiani sono scesi parecchio lungo la curva dei tassi. E anche a seguito del mutato clima sui titoli di stato italiani tra le agenzie di rating, gli spread potranno stringere ulteriormente. Rispondendo alla prima domanda del lettore/investitore, possiamo affermare che esisterebbero margini di ulteriore crescita per le quotazioni. Il condizionale è d’obbligo, anche perché le tensioni geopolitiche in Medio Oriente ed Est Europa invitano alla prudenza. Tuttavia, il BTp 2037 può continuare ad apprezzarsi nei prossimi mesi, anche se quasi certamente non per le percentuali che abbiamo visto nell’ultimo anno.

Quotazione su anche in doppia cifra

Volendo trattare il bond come un decennale (tale sarà tra un paio di anni), possiamo intravedere una discesa del rendimento di un altro punto percentuale da qui al medio periodo (fine 2025/inizio 2026). In base all’alta “duration”, ciò implicherebbe una crescita in doppia cifra della quotazione.

Ripetiamo, previsioni e non certezze.

Veniamo, poi, alla seconda questione relativa alle plusvalenze. Il BTp 2037 è stato acquistato a 63,85 e potrebbe essere rivenduto già oggi a circa 75 centesimi. Su un capitale nominale di 1.000 euro, significa che il lettore maturerebbe un guadagno in conto capitale superiore a 110 euro. Su di esso sarebbe tenuto a pagare un’imposta del 12,50%, cioè di circa 14 euro. Essa potrà essere compensata con le minusvalenze accusate fino ai quattro periodi d’imposta passati. In pratica, entro dicembre potrà portare a compensazione le minusvalenze riportate su altri investimenti finanziari dal 2020 in avanti.

BTp 2037, guadagno netto con minusvalenze compensabili

Non sappiamo quale sia l’entità di tali minusvalenze, né a quanto ammonti il valore nominale del BTp 2037 in portafoglio. Per ipotesi, rifacendoci all’esempio di cui sopra, se le prime fossero di 10 euro, il lettore pagherebbe solamente la differenza dei 4 euro (14 – 10). Se fossero di 20 euro, non verserebbe nulla e rimarrebbe (almeno fino a dicembre) a credito verso lo stato per i restanti 6 euro. Diciamo che, se le minusvalenze sono d’importo almeno pari a tutte le plusvalenze realizzate con l’eventuale rivendita del bond, il guadagno di questa operazione sarà interamente netto. Altrimenti, sarà parzialmente netto.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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