Il Tesoro italiano ha annunciato nel pomeriggio di ieri di avere affidato l’incarico a Deutsche Bank, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo, JP Morgan, Morgan Stanley e Nomura di curare il collocamento sindacato del nuovo BTp a 7 anni “benchmark”, scadenza 15 novembre 2031, nonché di procedere all’emissione di una nuova tranche del trentennale con scadenza 1 ottobre 2054 con cedola 4,30% (ISIN: IT0005611741) per l’importo “no grow” di 3 miliardi di euro. La transazione, si legge sul sito del Ministero di economia e finanze, “sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.
Rendimenti in calo con taglio dei tassi
Il nuovo BTp a 7 anni sarà offerto in condizioni di mercato abbastanza buone. Pur in risalita nella seduta di ieri per la possibile realizzazione dei guadagni maturati nelle ultime settimane da parte degli investitori, i rendimenti sovrani italiani sono in forte calo da questa estate. Venerdì scorso, il decennale chiudeva offrendo il 3,35% e con uno spread sotto i 120 punti base sul Bund della Germania.
Venendo alle possibili condizioni di mercato, dovremmo attenderci che l’emissione del nuovo BTp a 7 anni preveda la fissazione di una cedola annuale lorda del 3%. Intorno a questo livello si aggira, infatti, il bond del Tesoro con scadenza 1 dicembre 2031 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005449969), la cui durata residua è grosso modo identica a quella del nuovo titolo. Sarà interessante verificare l’entità della domanda. Dopo la promozione dell’outlook da parte di Fitch, i nostri titoli di stato stanno diventati ancora più appetibili, anche perché offrono i rendimenti più alti dell’intera Eurozona lungo la curva dei tassi.
Fame di bond lunghi sul mercato
Il record in assoluto appartiene al BTp 2054, emesso soltanto poche settimane fa e che attrasse in collocamento ordini per 131 miliardi, perlopiù stranieri.
Perché offrire il trentennale a così poco tempo dalla prima tranche? Perché sul mercato obbligazionario c’è fame di bond a lungo termine. Con il taglio dei tassi di interesse, essi rappresentano un investimento irrinunciabile per i grandi investitori istituzionali, specie fondi pensione. Offrono rendimenti elevati e, volendo, si potranno disinvestire prima della scadenza guadagnando anche tanti soldi per effetto dell’aumento atteso delle quotazioni.
Previsioni su nuovo BTp 7 anni
Il nuovo BTp a 7 anni interviene su un tratto della curva presidiato dalle famiglie italiane. Non ha una durata eccessiva, ma neanche cortissima per il tipico portafoglio retail. Se la nostra previsione si rivelasse azzeccata, l’investitore porterebbe a casa una cedola netta nell’ordine del 2,60% ogni anno. Anche tenuto conto delle aspettative d’inflazione a medio-lungo termine, dovrebbe spuntare un rendimento netto reale positivo. E non è detto che nel prossimo futuro ci riuscirà. I tassi scendono, i prezzi salgono e siamo alle ultime chiamate per investire a lungo in maniera ancora proficua.