Nel 2025 sarà possibile andare in pensione con diverse misure. Perché nella legge di Bilancio il governo ha deciso di prorogare anche le misure che dovevano scadere a fine 2024.
Considerando le misure attualmente in vigore, con l’aggiunta delle tre che il governo ha prolungato di ulteriori 12 mesi, per i nati nel 1961 che nel 2025 compiono 64 anni di età ci sono diverse vie di uscita dal mondo del lavoro, alternative a quella classica di anzianità.
Infatti, la pensione anticipata ordinaria prevede sempre il raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
Nel 2025 la pensione dei nati nel 1961, ecco tutte le opzioni disponibili e i requisiti
Chi compie 64 anni di età nel 2025, cioè chi è nato nel 1961, può, a determinate condizioni, andare in pensione con solo 20 anni di contributi. In pratica, la stessa carriera della pensione di vecchiaia ordinaria, ma senza arrivare ai 67 anni di età.
Per loro c’è la possibilità di sfruttare la pensione anticipata contributiva. In effetti, la misura ha nei 64 anni di età il limite anagrafico minimo. E nei 20 anni di versamenti la soglia minima contributiva.
Naturalmente, non bastano solo i due requisiti citati. Perché la prestazione è ad appannaggio esclusivo di chi ha versato il suo primo contributo solo dopo il 31 dicembre 1995. E parliamo di tutti i contributi, quindi anche quelli figurativi, da riscatto o da prosecuzione volontaria. Inoltre, c’è da rispettare un altro paletto.
Che è quello della pensione minima da raggiungere. Che non può essere inferiore a 2,6 volte l’assegno sociale per le lavoratrici che hanno avuto due o più figli. E a 2,8 volte per le lavoratrici che hanno avuto un solo figlio o a 3 volte per tutti gli altri.
La pensione dei nati nel 1961: con 41 anni di contributi le strade sono due
Il governo ha prorogato la pensione anticipata di Quota 103 e quindi nel 2025, come nel 2024, ci saranno due misure che hanno nei 41 anni la quota contributiva da centrare.
La Quota 103 si affiancherà di nuovo alla Quota 41 per i precoci. Per la Quota 103 sono necessari 41 anni di contributi, di cui almeno 35 effettivi da lavoro e, soprattutto, almeno 62 anni di età. Per la Quota 41 dei precoci, invece, non ci sono limiti di età.
In questo caso, il requisito contributivo è l’unico da rispettare. Sono necessari 41 anni di contributi, di cui almeno 35 effettivi da lavoro e almeno un anno versato prima dei 19 anni di età.
Nel dettaglio, 35 anni effettivi da lavoro significa 35 anni di versamenti senza tenere in considerazione i contributi figurativi da indennità per disoccupazione o da indennità per malattia. E per l’anno di versamento prima dei 19 anni di età, significa che l’interessato deve completare 52 settimane di contributi, anche sommando periodi discontinui, prima del diciannovesimo compleanno.
Naturalmente, mentre la pensione anticipata di Quota 103 è estesa a tutti i lavoratori indistintamente ed è una misura contributiva come calcolo della prestazione, la Quota 41 è a calcolo misto. Ma ad appannaggio solo di invalidi, caregiver, disoccupati o addetti ai lavori gravosi.
Opzione Donna e Ape Sociale di nuovo al via: ecco la pensione anticipata con le due misure
Le donne nate nel 1961 potranno andare in pensione con Opzione Donna anche nel 2025. Questo perché il governo ha prorogato la misura. Ma anche perché c’è chi ha maturato il diritto alla misura negli anni precedenti e quindi può ancora andare in pensione con le vecchie regole. La data in cui sono stati completati i 35 anni di contributi è importante per poter capire chi tra queste lavoratrici potrà andare in pensione nel 2025.
Chi li ha completati entro la fine del 2024 potrà godere della proroga. A condizione che rientri tra le caregiver, le invalide, le licenziate o le addette di aziende con tavoli di crisi aperti. Lo stesso vale per chi i 35 anni li ha completati nel 2023 e nel 2022. L’età di uscita è variabile da 59 a 61 anni in base ai figli avuti.
Chi, invece, è riuscita a completare i 35 anni di contributi entro la fine del 2021, e a quella data aveva già 58 anni di età se dipendente o 59 anni di età se autonoma, può lasciare il lavoro nel 2025 a prescindere dalle quattro categorie prima elencate.
Confermata pure la pensione anticipata con l’Ape Sociale, con la quale potranno andare in pensione i nati fino al 1961, dal momento che la misura è a partire da 63 anni e 5 mesi con 30 o 36 anni di contributi. Le categorie a cui la misura si rivolge anche nel 2025 sono sempre le stesse. E sono identiche a quelle della Quota 41 per i precoci.
Sono nato nel 58 ho cominciato a versare i contributi nel 2000 e ho smesso nel 2003 poi come coaudiuvante nell’attivita di mia moglie dove gestivamo in comune ho pagato dal 2011 fino.al 2020 quindi in tutto 12,anni e sei mesi dal 2020 fino al 2025 ottobre prendero 590 circa per la cessazione attivita , da quel momento dovrei andare in pensione e quindi mi viene sospesa questa attuale, e non ho i 20 anni di contributi come posso fare ? Posso pagare anni vontari o recuperare gli anni dal 2003 fino al 2010 scoperti? Visto che gestivo l’attivita commerciale? Oppure devo aspettare i 71 anni ma poi potro andare in pensione? Datemi una soluzione se ci sta…grazie il mio email [email protected]