BTp novembre 2031 e ottobre 2054, valanga di ordini: 206 miliardi di euro quasi equamente suddivisi

Richieste enormi al collocamento sindacato del nuovo BTp a 7 anni, scadenza novembre 2031, e del BTp ottobre 2054.
1 mese fa
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Il nuovo BTp a 7 anni staccherà la prima cedola già a novembre
Il nuovo BTp a 7 anni staccherà la prima cedola già a novembre © Licenza Creative Commons

Un altro collocamento sindacato da record, che segue quello con cui il Tesoro un mese fa emise il nuovo BTp a 30 anni, attirando ben 131 miliardi di euro di richieste. Lo stesso bond con scadenza 1 ottobre 2054 e cedola 4,30% (ISIN: IT0005611741) è stato offerto per una seconda tranche di 3 miliardi contro ordini per 107 miliardi, quasi 36 volte tanto. Il nuovo BTp a 7 anni, scadenza 15 novembre 2031 (ISIN: IT0005619546), alla fine è stato offerto per 10 miliardi contro ordini per 99 miliardi, quasi 10 volte tanto. In totale, quindi, 206 miliardi contro 13, pari ad un rapporto stratosferico di quasi 16 a 1.

Un ottimo segnale per il mercato dei titoli di stato italiani, che si confermano molto appetibili tra gli investitori domestici e stranieri. Ad essersi occupate dell’operazione sono state Deutsche Bank, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Nomura.

Fattori del successo

Quali sono stati gli ingredienti del successo? Pur in rialzo nelle ultime sedute, i rendimenti dei bond europei stanno scendendo da settimane e quelli italiani risultano ancora i più alti nell’Eurozona. Lo stesso spread tra BTp e Bund si è contratto fin sotto i 120 punti base o 1,20%, ai minimi da tre anni a questa parte. Con il taglio degli interessi in corso, i prezzi delle obbligazioni salgono, specie sul tratto lungo della curva dei tassi. Ciò rende particolarmente appetibili le scadenze lunghe dell’Italia, che partono da cedole sostanziose e i cui spread sono attesi stringere nel medio termine.

Infine, i titoli di stato italiani hanno appena ricevuto la promozione dell’outlook da parte dell’agenzia di rating Fitch, mentre S&P ha lodato la politica fiscale del governo Meloni. In pratica, il rischio sovrano è considerato molto inferiore rispetto ad appena un anno fa, quando i rendimenti erano saliti ai massimi da oltre un decennio nell’area, in scia al rialzo dei tassi della Banca Centrale Europea.

Il nuovo BTp 2031 ha esitato un prezzo di aggiudicazione di 99,831 centesimi, a fronte di una cedola fissata al 3,15%. Pertanto, il rendimento annuale lordo è stato del 3,20%. Quanto al BTp 2054, il prezzo a cui è stato collocato ieri è stato di 101,104 per un rendimento lordo annuale del 4,279%. Il primo ha esitato un rendimento a premio di 7 punti base (0,07%) sull’attuale bond del Tesoro “benchmark” a 7 anni. Il secondo ha offerto un premio di 9 punti base (0,09%) sul titolo già in circolazione.

BTp 2031 appetibile per i risparmiatori

Il BTp 2031 con scadenza omologa al nuovo “benchmark” offriva il 2,95% al termine della scorsa settimana di negoziazioni. La drastica risalita dei rendimenti sovrani in tutta l’Eurozona all’inizio di questa settimana ha costretto il Tesoro ad accettare di pagare una cedola verosimilmente superiore a quella immaginata solamente qualche giorno fa. La nostra previsione era per un tasso annuale lordo del 3%. Al 3,20%, pari all’1,60% semestrale, il bond si rivela appetibile per i piccoli risparmiatori. La cedola netta sarà di circa il 2,76%, a sua volta nettamente superiore all’inflazione italiana attesa nei prossimi anni.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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