CPB forfettari. Casi pratici in vista della scadenza del 31 ottobre

Entro il 31 ottobre anche i i contribuenti in regime forfettario dovranno decidere se aderire o meno al concordato preventivo biennale, CPB
1 mese fa
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concordato preventivo biennale
Foto © Pixabay

Salvo proroghe dell’ultimo minuto, entro il 31 ottobre i contribuenti titolari di partita iva dovranno decidere se aderire o meno al concordato preventivo biennale.

Dopo tale data non sarà possibile cambiare idea posto che l’Agenzia delle entrate ha stoppato un’eventuale chance di dichiarazione integrativa. E’ ammessa una correttiva entro il 31 ottobre, dunque se a oggi il Sig. Tizio ha già inviato il dichiarativo senza aderire al CPB, potrà rivedere la sua decisione con un nuvo modello Redditi che corregge quello inviato in precedenza.

Ciò dovrà avvenire entro fine ottobre.

Il CPB riguarda anche i contribuenti in regime forfettario per i quali l’accordo sul reddito da dichiarare riguarderà solo il 2024. Per i soggetti ISA invece quest’anno ci si potrà accordare sui redditi 2024 e 2025.

Per quanto riguarda i forfettari, è utile analizzare alcuni casi pratici in vista della scadenza di fine ottobre. Infatti, il contribuente potrebbe avere dei dubbi laddove ad esempio nel 2023 ha superato il limite di ricavi/compensi oppure si sia verificata una cause di esclusione dal forfettario.

Il CPB anche per i forfettari

La riforma fiscale ha portato il concordato preventivo biennale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione. Infatti, grazie al nuovo istituto fiscale è possibile accordarsi in anticipo con il Fisco sul reddito da dichiarare.

Naturalmente tale reddito dovrà poi essere rettificato tenendo conto delle seguenti voci:

  • le plusvalenze;
  • le sopravvenienze attive;
  • le minusvalenze, le sopravvenienze passive e le perdite su crediti;
  • gli utili o le perdite derivanti da partecipazioni in società.

Naturalmente tali rettifiche non riguardano i contribuenti in regime forfettario, posto che determinano il reddito non in maniera analitica ma applicando dei coefficienti di redditività sui ricavi/compensi conseguiti nel corso dell’anno.

La proposta reddituale fatta al forfettario tiene conto del c.d. minimo settoriale.

Infatti,  sono utilizzate due tipologie di dati: dati relativi ai ricavi/compensi 2023 dichiarati dal contribuente nel 2023; parametri settoriali sulla base dei dati dichiarati dai contribuenti ISA ritenuti più similari alla platea dei contribuenti in regime forfettario.

A ogni modo, fatto questo cenno alle modalità di calcolo della proposta reddituale, anche i forfettari al pari dei soggetti ISA effettivi hanno tempo fino al 31 ottobre per aderire. La scadenza potrebbe cambiare visto che i commercialisti stanno facendo pressione per una proroga.

CPB forfettari. Casi pratici in vista della scadenza del 31 ottobre

In vista della scadenza del 31 ottobre tornano utili le FAQ sul concordato preventivo che l’Agenzia delle entrate ha aggiornato pochi giorni fa. Per i forfettari a oggi il CPB è  sperimentale e vale solo per l’annualità 2024.

Diversi possono essere i dubbi che i contribuenti forfettari hanno nell’approcciarsi al nuovo istituto fiscale. .

Infatti, si intrecciano diverse variabili. Ad esempio, potrebbe accadere che nel 2023 sia stato superato il limite di ricavi/compensi di 85.000; oppure quello di 100.000 euro. Ancora, nel 2023 il contribuente potrebbe essere incappato in una causa di esclusione quale ad esempio la percezione di un reddito da lavoro dipendente oltre 30.000 euro.

Da qui, ci vengono in aiuto i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate.

Casi pratici CPB Forfettari
Ipotesi CPB Imposizione reddito CPB
 

 

 

Ricavi/compensi 2023 sotto soglia 85.000 ma presenza di una causa di esclusione dal forfettario a fine anno

 

 

 

 

SI

Per il periodo d’imposta 2024, il reddito concordato dovrà essere assoggettato ad imposizione secondo le aliquote ordinarie Irpef, a seguito del verificarsi, nel periodo d’imposta precedente, di una causa di decadenza dal regime dei forfetari, fatta salva la possibilità di optare per il regime opzionale di imposizione sostitutiva in relazione al maggior reddito concordato rispetto a quello dichiarato nel periodo d’imposta precedente.
 

 

 

 

 

Ricavi/compensi

 oltre 100.000 ma sotto 150.000 euro in corso d’anno 2024

 

 

 

 

 

 

Si

Il contribuente potrà optare per il regime opzionale di imposizione sostitutiva sul maggior reddito concordato di cui all’articolo 31-bis) del decreto CPB (D.Lgs 13/2024), mentre la differenza tra reddito d’impresa o di lavoro autonomo derivante dalla proposta concordataria e reddito assoggettato ad imposta sostitutiva (cd “parte eccedente”) sarà assoggettato a tassazione secondo le regole ordinarie.
Ricavi/compensi oltre 100.000 euro in corso d’anno 2023 Si Il contribuente può accedere al CPB riservato ai contribuenti che applicano gli ISA.

CPB forfettari e redditi da lavoro dipendente

Per fare un esempio, può accedere al CPB, per l’anno d’imposta 2024, un contribuente in regime forfetario che, nel periodo d’imposta 2023, ha conseguito ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro, ma che ha percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente eccedenti l’importo di 30.000 euro.

Attenzione, si potrà applicare la tassazione forfettaria anche al reddito concordato 2024 laddove il rapporto di lavoro sia cessato nello stesso anno 2023.

Anche in questo caso, rimane ferma la possibilità di optare per il regime opzionale di imposizione sostitutiva del DL correttivo ( 3% o 10%)in relazione al maggior reddito concordato rispetto a quello dichiarato nel periodo d’imposta precedente.

Riassumendo…

  • Entro il 31 ottobre sarà possibile aderire al concordato preventivo biennale;
  • la scadenza vale anche per i contribuenti in regime forfettario;
  • l’adesione al CPB è esclusa per il forfettario che fuoriesce dal regime agevolato per aver superato nel 2023 la soglia degli 85mila euro ma non quella di 100.000 euro;
  • in presenza di una causa di esclusione a fine 2023, l’accesso al CPB non è precluso.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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