Entro il 31 ottobre, anche i contribuenti non obbligati alla presentazione della Dichiarazione dei Redditi 2024 relativa all’anno d’imposta 2023, hanno la possibilità di esprimere la loro preferenza per la destinazione dell’8, 5 e 2 per mille dell’IRPEF.
Sebbene di norma questa scelta venga effettuata attraverso il Modello 730 (il cui termine era fissato al 30 settembre) o il Modello Redditi (in scadenza il 31 ottobre), anche chi non ha l’obbligo dichiarativo può comunque procedere con la destinazione di queste quote. In tal caso, la preferenza viene formalizzata tramite la presentazione di una scheda unica di assegnazione, che deve essere consegnata in busta chiusa.
La scelta per l’8, il 5 e il 2 per mille consente al contribuente di destinare una parte dell’IRPEF, già dovuta, a specifici enti, associazioni o istituzioni che operano in ambiti benefici, culturali o politici. È fondamentale precisare che tale scelta non comporta alcun aumento dell’imposta da pagare: il contribuente non versa nulla di più rispetto a quanto già dovuto. La decisione si limita a determinare a chi destinare una porzione di imposta che comunque sarà trattenuta.
Le tre quote di destinazione
La scelta nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023) dell’’8 per mille dell’IRPEF può essere indirizzata verso finalità benefiche, sociali, assistenziali, culturali o umanitarie. Tra le opzioni a disposizione del contribuente rientrano lo Stato Italiano, la Chiesa Cattolica, la Chiesa Evangelica Valdese, e diverse altre confessioni religiose. Ogni anno, lo Stato italiano impiega la quota ricevuta per interventi straordinari in ambiti come la gestione dei disastri naturali, la fame nel mondo o la tutela dei beni culturali. Anche le chiese e le altre istituzioni religiose utilizzano le risorse per progetti caritativi o di sostegno sociale.
Il 5 per mille, invece, è destinato a enti che operano in settori di rilevanza sociale. Come la ricerca scientifica e sanitaria, le associazioni di volontariato, la promozione della cultura e del patrimonio artistico, o le attività sportive dilettantistiche.
Il 2 per mille, infine, riguarda esclusivamente i partiti politici. L’elenco dei partiti ammessi a ricevere questa quota è redatto e aggiornato dalla Commissione di garanzia per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti politici. In questo caso, il contribuente deve indicare chiaramente il codice identificativo del partito prescelto sulla scheda di destinazione. Questa opzione rappresenta un’importante forma di finanziamento pubblico per i partiti, permettendo loro di ottenere risorse da destinare alle proprie attività istituzionali.
Scelta 8, 5 e 2 per mille: modalità di presentazione
Il contribuente è libero di scegliere come distribuire le proprie quote. E’ possibile destinare contemporaneamente l’8, il 5 e il 2 per mille, oppure optare solo per una o due di queste quote. Ad esempio, si può decidere di destinare solo l’8 per mille senza includere il 5 e il 2 per mille, o di devolvere solo il 5 per mille a una determinata associazione di volontariato, senza partecipare alla destinazione dell’8 e del 2 per mille.
Come detto, è possibile fare la scelta anche senza dover presentare il 730/2024 o Modello Redditi 2024. In questo caso, per effettuare la destinazione dell’8, 5 e 2 per mille, i contribuenti hanno a disposizione tre modalità principali. La prima consiste nel rivolgersi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), che provvederà alla compilazione della scheda e alla sua trasmissione all’Agenzia delle Entrate.
In questo caso, il contribuente riceverà una ricevuta che attesta l’avvenuta trasmissione, anche se tale ricevuta non è formalmente richiesta.
Riassumendo…
- Anche i contribuenti non obbligati alla dichiarazione redditi possono destinare l’8, 5 e 2 per mille entro il 31 ottobre.
- L’8 per mille va a scopi benefici, assistenziali, culturali o a confessioni religiose.
- Il 5 per mille sostiene enti in ricerca scientifica, volontariato e progetti sociali.
- Il 2 per mille è riservato ai partiti politici, con scelta attraverso un codice identificativo.
- Destinare queste quote non comporta alcun aumento delle imposte da pagare.
- Le quote possono essere assegnate tramite CAF, ufficio postale o servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.