Lo yen torna ai minimi da luglio contro il dollaro e domenica ci sono le elezioni in Giappone

Il cambio tra yen e dollaro è sceso ai minimi da luglio e i rendimenti sovrani sono risaliti, mentre il Giappone tiene le elezioni anticipate.
4 settimane fa
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Cambio yen ai minimi da luglio
Cambio yen ai minimi da luglio © Licenza Creative Commons

Si avvicina la data per le elezioni anticipate in Giappone, che saranno celebrate domenica 27 ottobre. Volute dal nuovo primo ministro Shigeru Ishiba, vincitore a sorpresa delle primarie del Partito Liberaldemocratico dopo le dimissioni di Fumio Kishida, quasi certamente lo confermeranno alla guida del prossimo governo. Il centro-destra ha quasi sempre avuto il comando del Sol Levante dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e i sondaggi non mostrerebbero dubbi neanche questa volta. Ma il cambio dello yen contro il dollaro è sceso ai minimi da fine luglio.

In cinque settimane perde il 6% dopo che nei due mesi precedenti aveva guadagnato il 15%.

Borsa di Tokyo in ripresa

Adesso, per un dollaro occorrono più di 152 yen. A luglio si era arrivati al massimo di 161,61 yen. Nei giorni scorsi, un alto funzionario del Ministero delle Finanze aveva fatto intendere che la Banca del Giappone sarebbe pronta ad intervenire nuovamente sul mercato a sostegno del cambio dello yen. A Tokyo è il ministro delle Finanze ad ordinare all’istituto centrale eventuali interventi di questo genere.

L’indebolimento dello yen sostiene la Borsa di Tokyo, che resta in clima positivo e segna un recupero del 21% dai minimi toccati agli inizi di agosto. Allora, era riuscita a perdere il 25% in appena tre settimane. A provocare il tracollo era stato per gli analisti la fine del carry trade. Si tratta del fenomeno per cui gli investitori prendono a prestito denaro dove i tassi sono bassi per impiegarli dove i tassi sono elevati. Poiché la Federal Reserve segnalava che avrebbe tagliato i tassi e, al contrario, il governatore nipponico Kazuo Ueda li ha già alzati dal -0,10% allo 0,25%, molti investitori avevano chiuso tali posizioni. E nel frattempo lo yen si era rafforzato, rendendo pericoloso questo arbitraggio sui tassi.

Cambio yen giù con ripresa del carry trade

A quanto pare, il carry trade è stato riesumato.

Cos’è accaduto di nuovo? La Fed segnala che non continuerà a tagliare i tassi in fretta dopo il -0,50% deciso a settembre. E la Banca del Giappone non avrebbe intenzione di proseguire con la stretta, anche perché a settembre l’inflazione è scesa al 2,5%, stesso livello dell’aprile scorso. Il cambio dello yen si è indebolito per il contestuale rafforzamento globale del dollaro. E i rendimenti sovrani sono risaliti nelle ultime settimane. Il bond a 10 anni del Giappone offre oggi lo 0,96%, poco meno del tetto massimo fissato dalla banca centrale all’1%. Di fatto, si è riportato ai livelli di inizio agosto, i giorni caldi della crisi dei mercati.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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