Pensioni minime 2025 a 618 euro, aumento solo di 3 euro? Prima della Meloni erano a 523 euro al mese

Pensioni minime 2025 a 618 euro e ci sono polemiche su un aumento di soli 3 euro al mese, Ma come erano le minime prima della Meloni?
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Pensioni minime 2025 a 618 euro e ci sono polemiche su un aumento di soli 3 euro al mese, Ma come erano le minime prima della Meloni?
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L’aumento delle pensioni minime previsto dal governo sta suscitando un intenso dibattito. Sindacati, opposizioni e stampa critica evidenziano come questo incremento sia ridotto a pochi centesimi al giorno, equivalenti a soli 3 euro al mese: una cifra che, a detta loro, risulta realmente irrisoria.
Naturalmente, la dinamica politica comporta che chi è al governo agisca secondo le proprie linee guida, mentre chi si trova all’opposizione tenda a criticare ogni provvedimento. Questo atteggiamento si riflette su vari interventi della legge di Bilancio.

In effetti, i provvedimenti del governo attuale, pur essendo sobri e poco rivoluzionari rispetto alle promesse elettorali di tre anni fa, risultano difficili da contestare. Così, l’opposizione sottolinea dettagli come il modesto aumento di soli 3 euro mensili, evidenziando la limitatezza dell’intervento. Tuttavia, alcuni osservano come la pensione minima abbia subito un aumento significativo negli ultimi anni e sottolineano che, quando i partiti oggi all’opposizione erano al governo, non si operava diversamente, anzi, forse anche con meno efficacia.

Pensioni minime 2025 a 618 euro: solo 3 euro di aumento? Prima della Meloni erano a 523 euro al mese

La pensione minima, più correttamente definita come pensione integrata al trattamento minimo, è un sostegno che lo Stato fornisce a chi, con il solo contributo pensionistico, riceverebbe un assegno troppo basso per poter vivere dignitosamente. In questi casi, il sistema prevede maggiorazioni e integrazioni che elevano il reddito pensionistico fino alla soglia minima annuale. Questa soglia è oggi oggetto di critiche.

Nel 2024, la pensione minima ha subito una rivalutazione basata sul tasso d’inflazione, oltre a un aumento straordinario del 2,7% voluto dal governo Meloni, destinato però a durare solo per quell’anno. Grazie a questa misura, le minime hanno raggiunto i 614,7 euro mensili. Per il 2025, il governo ha confermato un ulteriore aumento extra, anche se ridotto al 2,2%, calcolato sull’importo della pensione minima al netto dell’aumento straordinario del 2024.

Essendo appunto straordinario, quest’ultimo non poteva essere considerato nella progressione normale.

Di conseguenza, nel 2025 le pensioni minime beneficeranno di un aumento dell’1% per l’inflazione e di un ulteriore 2,2% come incremento extra, portando la pensione a circa 617,9 euro mensili. E qui sono partite le polemiche: in effetti, l’aumento corrisponde a soli 3 euro al mese, cioè circa 10 centesimi al giorno.

Gli aumenti delle pensioni di oggi paragonati a quelli del passato

Sebbene l’aumento sia modesto, pari a pochi euro mensili, va considerato che l’inflazione attuale è cresciuta solo dell’1% (in attesa della conferma dell’ISTAT). Senza l’aumento extra, le pensioni minime sarebbero cresciute ancor meno.

Osservando il passato, si nota un’evoluzione significativa. Nel 2019, durante il governo giallo-verde, le pensioni minime erano a 513,01 euro; nel biennio successivo, il valore si assestò a 515,58 euro. Con i governi Conte I e Conte II, le pensioni minime dopo tre manovre finanziarie sono passate da circa 507 a 515 euro. Successivamente, durante il governo Draghi, con una sola manovra le minime salirono a 524,34 euro mensili: questa è la soglia eredita dal governo Meloni.

Con la sua prima legge di Bilancio, il governo Meloni ha innalzato le pensioni minime a 563,74 euro per il 2023. L’anno successivo, grazie alla rivalutazione e all’aumento straordinario, la cifra è salita a 614,7 euro al mese. Mentre per il 2025 è prevista a circa 618 euro. Sebbene l’aumento sia ridotto, va sottolineato che in soli due anni e mezzo le pensioni minime hanno fatto significativi progressi. I confronti con le politiche degli altri governi mostrano come la situazione sia migliorata sensibilmente. Ciò nonostante le critiche mosse dalla stampa di oggi, che in passato aveva posizioni diverse.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

4 Comments

  1. Non ci sono parole per questa manovra,la Meloni deve assolutamente dare dimissioni o cacciarla via è solo un indegna

    • L’ennesima presa per i fondelli, aria fritta, togliessero tutti i loro benefici e dessero l’esempio, no che gli eredi di un presidente della Repubblica debbano ricevere per sette anni dopo la sua morte la pensione !!!!

  2. La meloni ha aumentato le pensioni minime ha tolto la pensione di cittadinanza non ha concesso adi a chi a superato la solia di 7560 € mensile compreso quartodicesima così ha risparmiato circa 200.euro mensile alla faccia dei poveri pensionati e prendendo gli applausi da i poveri creduloni

  3. Però scusate, dal momento che forza Italia è nel governo,in campagna elettorale non avevano detto che fossero stati eletti avrebbero portato le minime a 1000 euro?tajani compreso.

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