Dallo sconto sui contributi al nuovo bonus 2025 in busta paga. Cosa cambia?

La Manovra sostituisce il taglio ai contributi previdenziali con un nuovo bonus cash 2025 in busta paga per i redditi fino a 20.000 euro
3 settimane fa
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foto @ pixabay

Con la Manovra 2025 il taglio al cuneo contributivo ossia ai contributi a carico del lavoratore in busta paga viene sostituito con un nuovo bonus cash per i redditi fino a 20.000 euro ovvero con detrazioni aggiuntive per i redditi da 20.000 fino a 40.000 euro. Il precedente taglio ai contributi copriva i redditi fino a 35.000 euro.

Oltra all’ex bonus Renzi il DdL di bilancio conferma anche le nuove aliquote Irpef già in essere in via provvisoria per il 2024 nonchè l’innalzamento delle detrazioni da lavori dipendente da 1.880 a 1.955 euro.

Poi come detto prevede, fino a 20.000 euro di reddito, il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del reddito.

Sofferiamoci proprio su tale nuovo bonus che non è sbagliato considerarlo quale alter ego del taglio sui contributi in busta paga in essere fino al 31 dicembre 2024.

Partiamo proprio dal taglio sui contributi per poi arrivare alla nuova indennità di 100 euro.

Il precedente taglio al cuneo fiscale-contributivo

Di norma i contributi previdenziali a carico dei lavori dipendenti sono calcolati sulla base delle seguenti aliquote:

  • 9,19% per le lavoratici dipendenti del settore non agricolo;
  • 8,84 per le lavoratici dipendenti del settore agricolo.

La Legge di bilancio 2024 (L n°213/2203) aveva confermato il taglio dei contributi in misura pari al:

  • 6% con retribuzione imponibile ai fini previdenziali mensile di importo minore o pari a 2.692 euro (35.000 euro lordi anni compresa la tredicesima);
  • 7% con retribuzione imponibile non superiore a 1.923 euro (25.000 euro lordi anni compresa la tredicesima).

Hanno diritto al taglio del cuneo fiscale-contributrivo fino al 31 dicembre 2024  tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro. Pubblici e privati.

Applicando le suddette percentuali viene fuori che: con retribuzione imponibile previdenziale non superiore a 2.692 euro, la trattenuta a titolo di contribuzione sarà del 3,19%;
con retribuzione imponibile previdenziale non superiore a 1.923 euro mensili, la trattenuta è del 2,19%.

Il taglio al cuneo fiscale porta un aumento fino a 100 euro

Il fatto che il lavoratore versi meno contributi, va ad aumentare il suo reddito imponibile.

Cosicché, volendo semplificare, nel complesso, saranno più alte le imposte da versate allo Stato. Infatti, viene a mancare quella quota di deducibilità dei contributi che avrebbe abbattuto il reddito imponibile.

Dunque, è corretto affermare che una parte del risparmio legato all’applicazione del bonus sui contributi viene assorbita dalle maggiore imposte da versare.

Dallo sconto sui contributi al nuovo bonus 2025 in busta paga. Cosa cambia?

Con la Manovra 2025 il taglio al cuneo contributivo ossia ai contributi a carico del lavoratore in busta paga viene sostituito con un nuovo bonus cash ovvero detrazioni aggiuntive per i redditi da 20.000 fino a 40.000 euro. Viene confermato il Bonus Irpef 2025 (ex Bonus Renzi).

Sul nuovo bonus, la Legge di Bilancio 2025 introduce nuove disposizioni per i lavoratori dipendenti, con incentivi automatici e detrazioni in busta paga, applicabili in base al reddito complessivo.

Secondo i commi 3-8 dell’art.1, i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo fino a 20.000 euro riceveranno una somma aggiuntiva, che non concorrerà alla formazione del reddito IRPEF, calcolata in percentuale sul reddito da lavoro dipendente:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.

La percentuale sopra indicata, una volta individuata, deve essere applicata sull’intero reddito di lavoro dipendente e non sui singoli scaglioni di reddito.

Per i redditi complessivi tra 20.000 e 40.000 euro invece, il comma 5 stabilisce una detrazione aggiuntiva variabile, che si applica anche questa direttamente in busta paga: 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro, decrescente oltre tale limite fino ad azzerarsi a 40.000 euro. La detrazione deve essere rapportata al periodo effettivo di lavoro.

La somma cash e la detrazione sono riconosciute automaticamente dal datore di lavoro. Dunque senza bisogno di richiesta da parte del dipendente. Tuttavia, in sede di conguaglio, se il lavoratore risulta non avere diritto ai benefici, l’importo è recuperato dal sostituto d’imposta in dieci rate mensili di pari ammontare, a partire da quando si effettua il conguaglio, qualora la somma ecceda i 60 euro.

Riassumendo…

  • Sostituzione del taglio contributivo con bonus cash: la Manovra 2025 sostituisce il taglio ai contributi previdenziali in busta paga con un nuovo bonus cash per i redditi fino a 20.000 euro.
  • Bonus per redditi tra 20.000 e 40.000 euro: chi ha un reddito tra 20.000 e 40.000 euro riceverà una detrazione in busta paga fino a 1.000 euro, decrescente oltre i 32.000 euro fino ad azzerarsi a 40.000 euro.
  • Pagamento automatico in busta paga: il bonus e le detrazioni sono riconosciuti automaticamente dai datori di lavoro, senza necessità di richiesta.
  • Conguaglio e recupero: se il dipendente risulta non avente diritto ai benefici in sede di conguaglio, l’importo sarà recuperato in dieci rate mensili.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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