Carta ADI (assegno inclusione): FAQ aggiornate sull’utilizzo

La Carta ADI offre un supporto concreto alle famiglie in difficoltà economica, consentendo di coprire anche spese locali e servizi comunali
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4 settimane fa
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pagamento assegno inclusione
Foto © Pixabay

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recentemente fornito ulteriori dettagli e indicazioni sul funzionamento e le modalità d’impiego della Carta ADI (assegno di inclusione), uno strumento creato per agevolare l’accesso a diversi servizi e supportare i cittadini con minori disponibilità economiche.

L’Assegno di Inclusione (ADI), ricordiamo, è una misura economica di supporto nata per offrire assistenza alle famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale. Si tratta di un aiuto economico che, erogato sotto forma di carta prepagata, permette ai beneficiari di coprire una serie di spese fondamentali legate alla gestione della vita quotidiana e all’accesso a servizi essenziali.

La Carta ADI viene emessa a favore dei cittadini che soddisfano determinati requisiti di reddito e di residenza e rappresenta un aiuto concreto nella copertura di tributi locali, servizi pubblici e altre spese specifiche. E’ stato istituito dal governo Meloni in sostituzione del vecchio reddito di cittadinanza.

Come si usa

Il Ministero ha chiarito, ancora una volta, in modo dettagliato le modalità di utilizzo della carta ADI. Ammesso POS e contanti. Limitato ad un solo caso, invece, l’uso della carta per fare bonifico.

In particolare, il Ministero specifica che che i pagamenti possono essere eseguiti solo tramite POS o in contanti. Con riferimento al contante, ricordiamo, che esiste un limite massimo prelevabile mensilmente con la carta ADI. Non è possibile utilizzare la Carta ADI per pagamenti tramite bonifico bancario. L’unico caso in cui è possibile utilizzare la carta per fare bonifico è quando deve essere utilizzata per pagare la rata dell’affitto, in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell’intermediario che ha concesso il mutuo. Questa regola è importante per evitare eventuali usi impropri della Carta ADI e assicurare che il supporto economico raggiunga effettivamente il suo scopo primario.

Carta ADI: le spese ammesse al pagamento

Grazie agli ultimi aggiornamenti, il Ministero ha chiarito in modo dettagliato quali spese possono essere sostenute tramite la Carta ADI, permettendo ai titolari di utilizzare l’assegno per coprire alcuni costi locali spesso onerosi.

Tra questi rientrano:

  • tributi locali: è possibile utilizzare la Carta ADI per pagare la Tari, cioè la tassa sui rifiuti, oltre che altri tributi comunali. La possibilità di coprire questi costi rappresenta un supporto importante per chi, altrimenti, potrebbe avere difficoltà a sostenere spese di tale natura;
  • contributi comunali e compartecipazione ai servizi pubblici: la Carta ADI consente di pagare anche i contributi richiesti per accedere a diversi servizi locali, come piscine pubbliche, scuolabus, e attività simili organizzate dai Comuni. Questo aspetto mira a favorire l’inclusione sociale, permettendo a tutti di partecipare a servizi collettivi essenziali e migliorare la qualità della vita;
  • imposta sugli immobili (IMU): la possibilità di pagare l’IMU tramite l’Assegno di Inclusione è un ulteriore beneficio per i titolari di proprietà immobiliari che si trovano in difficoltà economica. Anche questo pagamento è coperto dalla Carta ADI, purché venga effettuato secondo le modalità previste;
  • retta di strutture per anziani: nel caso in cui un titolare della Carta ADI o un suo familiare necessiti di soggiornare presso una struttura per anziani, è possibile utilizzare il sussidio per coprire i costi della retta. Questa copertura risulta particolarmente vantaggiosa per le famiglie che devono affrontare tali spese e che, grazie all’ADI, riescono ad alleggerire il carico finanziario.

La carta ADI può, ricordiamo, anche essere utilizzata per effettuare acquisti di beni e servizi presso i POS degli esercizi commerciali in Italia convenzionati con il circuito Mastercard che rientrano nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento (beni di prima necessità, abbigliamento. ecc.). Per pagare le utenze domestiche presso gli Uffici Postali (con bollettini o MAV postali).

Riassumendo…

  • La Carta ADI supporta economicamente le famiglie in difficoltà per spese locali e servizi (FAQ ADI del Ministero)
  • Copre, oltre a beni di prima necessità, utenze e affitto, anche tributi locali come Tari, contributi comunali, IMU, e rette per strutture anziani.
  • I pagamenti tramite Carta ADI devono essere fatti solo via POS o contanti.
  • Il bonifico solo per pagare l’affitto.
  • Seguire le regole d’uso per evitare invalidazioni delle spese e monitorare aggiornamenti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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