Anche oggi il Tesoro italiano è andato a caccia di quattrini con l’asta mensile per l’emissione di titoli a medio-lunga scadenza. Tra i tre bond offerti vi è stato il BTp 1 febbraio 2035 con cedola 3,85% (ISIN: IT0005607970). La settima tranche è stata piazzata sul mercato primario per un importo di 3,5 miliardi di euro, il massimo della forchetta 3-3,5 miliardi fissata alla vigilia. Le richieste sono stati per 5,43 miliardi, pari 1,55 volte l’offerta. Il prezzo di aggiudicazione di 102,63 ha determinato un rendimento lordo alla scadenza del 3,57%, in forte crescita dal 3,43% spuntato con l’asta di settembre.
Spread in rialzo, l’appello di Mattarella
Ricordiamo che il BTp febbraio 2035 non più tardi dello scorso 18 ottobre era riuscito a salire sul mercato secondario a un massimo di 104,54, corrispondente a un rendimento lordo del 3,36%. Lo spread con i Bund decennale si era ristretto sotto i 120 punti base o 1,20%. Oggi, esso è risalito sopra 125 punti con il dato del Pil nell’Eurozona superiore alle attese nel terzo trimestre. C’è il timore che, unitamente a un tasso d’inflazione nell’area anch’esso sopra le stime per ottobre, la Banca Centrale Europea (BCE) possa prendersi una pausa sul taglio dei tassi di interesse.
Tutto ciò che va nella direzione di rallentare la discesa dei tassi è negativo per il mercato obbligazionario e, in particolare, per gli emittenti con rating medio-bassi come l’Italia. Il presidente Sergio Mattarella ha pocanzi dichiarato che l’economia italiana è cresciuta in questi anni più di quella di Germania e Francia, invitando le agenzie di rating a notarlo. Un discorso giustissimo, perché capta bene la sottovalutazione dei nostri bond sul mercato sovrano, a causa di giudizi eccessivamente penalizzanti assegnati dagli istituti preposti alla loro valutazione.
BTp febbraio 2035 opportunità
Il BTp febbraio 2035 segnala l’esistenza di una nuova opportunità di investimento per i risparmiatori italiani. Non durerà mesi e forse neanche settimane.