Condono concordato preventivo, CPB. Le regole per aderire (Provvedimento Agenzia delle entrate)

Per aderire al condono CPB, basta inviare l’F24 entro il 31 marzo 2025, specificando l'annualità e utilizzando i codici tributo corretti
2 settimane fa
4 minuti di lettura
adesione cpb
Foto © Pixabay

Non servirà alcuna domanda specifica per aderire al condono CPB ma sarà sufficiente la sola presentazione dell’F24 per sfruttare la sanatoria. Questo è uno dei passaggi più rilevanti del provvedimento pubblicato ieri dall’Agenzia delle entrate avente ad oggetto: Modalità e termini di comunicazione delle opzioni per l’applicazione dell’imposta sostitutiva per annualità ancora accertabili per i soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale.

I soggetti che hanno conseguito, nell’annualità di imposta interessata dal “ravvedimento”, sia reddito di impresa sia reddito di lavoro autonomo, possono sfruttare la sanatoria solo se esercitano l’opzione per entrambe le categorie reddituali.

Il condono fiscale per chi ha aderito al concordato preventivo biennale

Il condono fiscale, ex art.2-quater del DL n°113/2024 è riservato a coloro i quali entro lo scorso 31 ottobre hanno aderito al concordato preventivo biennale. Non molti per la verità.

Sono oggetto di condono le annualità 2018-2022.

La chance di sanatoria riguarda nel complesso  i soggetti che hanno aderito al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024 e che nei periodi di imposta dal 2018 al 2022 abbiano alternativamente:

  1. applicato gli indici sintetici di affidabilità c.d. ISA;
  2. dichiarato una delle cause di esclusione dall’applicazione degli Isa correlata alla diffusione della pandemia da Covid-19;
  3. dichiarato la sussistenza di una condizione di non normale svolgimento dell’attività come stabilito dall’articolo 9-bis del Dl n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 96/2017.

Rispetto alla versione originaria della norma il DL 155/2024 ha previsto nuovi ammessi al condono CPB. I nuovi ammessi sono individuati al punto 2 e 3.

I redditi oggetto di condono CPB

Grazie al condono è possibile dichiarare i redditi tenuti nascosti al Fisco per le suddette annualità.

Il maggior reddito oggetto di sanatoria dipende dalla propria pagella fiscale. Cosicché se il contribuente Tizio intende sanare l’anno 2018 dovrà considerare il proprio punteggio ISA per la stessa annualità.

Da qui,  il maggior reddito da dichiarare è dato dalla differenza tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo già dichiarato, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Omnibus (9 ottobre), e il valore dello stesso incrementato nella misura del:

  • 5 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari a 10;
  • 10 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 8 e inferiore a 10;
  • 20 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 6 e inferiore a 8;30 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 4 e inferiore a 6;
  • 40 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 3 e inferiore a 4;
  • 50 per cento per i soggetti con punteggio ISA inferiore a 3.

Applicazione dell’imposta sostitutiva

Ai redditi come sopra individuati si applica l’imposta sostitutiva al: 10 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 8; 12 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8; 15 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è inferiore a 6.

Per il 2020 e il 2021 in considerazione della pandemia, le imposte sostitutive sono diminuite del 30%. La sanatoria vale anche ai fini IRAP, con aliquota al 3,9%.

In ogni caso, il valore complessivo dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali da versare per ciascuna annualità oggetto dell’opzione non può essere inferiore a 1.000 euro.

Condono CPB. Le regole per aderire (Provvedimento Agenzia delle entrate)

Si attendevano le indicazioni operative su come aderire alla sanatoria.

Con il provvedimento del 4 novembre 2024 sul condono CPB l’Agenzia delle entrate ha fornito tutte le indicazioni operative per sfruttare il condono.

Non è necessario presentare un’istanza all’Agenzia delle entrate.

Infatti, entro il 31 marzo 2025 basterà trasmette l’F24: con il pagamento della prima o unica rata delle imposte sostitutive, con l’indicazione nel campo “Anno di riferimento” della relativa annualità.

Devono essere utilizzati i codici tributo, istituiti con la risoluzione n. 50/2024. Inoltre nell’F24 va necessariamente indicato il numero complessivo delle rate prescelto.

In particolare:

il campo “rateazione/Regione/Prov./mese rif.” è valorizzato nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero della rata in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate. In caso di pagamento in un’unica soluzione, il suddetto campo è valorizzato con “0101” .

Inoltre, per quanto riguarda le società l’opzione viene esercitata con la presentazione di tutti gli  F24, relativi alla prima o unica rata:

  • dell’imposta sostitutiva dell’IRAP;
  • delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e delle relative addizionali da parte dei soci o associati.

Indicazioni da rapportare alle singole annualità per le quali si frutta il condono.

Come si perfeziona il ravvedimento CPB?

Per mettere una pietra tombale sui redditi non dichiarati e ora oggetto si sanatoria è necessario pagare tutte le rate. Al massimo si può pagare in 24 rate. Sono dovuti gli interessi
calcolati al tasso legale con decorrenza dal 31 marzo 2025.

Prevista anche una tolleranza sui tardivi pagamenti.

In particolare, il pagamento tardivo di una delle rate, diverse dalla prima ed entro il termine di pagamento della rata successiva, non comporta la decadenza della rateazione.

Il ravvedimento non si perfeziona, tuttavia, nell’eventualità che il versamento, in unica soluzione o della prima rata delle imposte sostitutive, sia successivo alla notifica di processi verbali di constatazione o schemi di atto di accertamento, oppure di atti di recupero di crediti inesistenti.

Nel cassetto fiscale c’è una specifica sezione che consente di calcolare con precisione gli importi da versare ai fini della sanatoria.

Riassumendo…

  • Adesione senza domanda: per aderire al condono CPB, basta inviare l’F24 entro il 31 marzo 2025, specificando l’annualità e utilizzando i codici tributo corretti.
  • Beneficiari: possono accedere i contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024, per le annualità 2018-2022, e che rispettano specifici criteri (ISA applicati, esclusione ISA per Covid-19, ecc.).
  • Incremento dei redditi: i redditi da sanare sono calcolati aumentando i redditi dichiarati in base al punteggio ISA (dal 5% al 50% in base al livello di affidabilità).
  • Aliquote sostitutive agevolate: si applica un’imposta sostitutiva ridotta (10%, 12%, o 15%) in base al livello di affidabilità fiscale per l’anno in questione.
  • Rateizzazione e tolleranza: si può pagare in un massimo di 24 rate, con interessi legali dal 31 marzo 2025, e c’è tolleranza per eventuali ritardi di pagamento delle rate successive alla prima.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

fabbisogno statale
Articolo precedente

Crescita monstre in 1 anno del fabbisogno dello Stato, da 4,5 a 17 miliardi

case in vendita
Articolo seguente

Case in vendita, in queste città italiane costano un occhio della fronte